venerdì 6 aprile 2012

OSTERIA TRIPPERIA IL MAGAZZINO, PIAZZA DELLA PASSERA, FIRENZE

"La passera è sempre la passera" titolava un libricino di Anonimo Toscano di qualche anno fa,  una perla di umorismo goliardico e toscano (non poteva essere altrimenti) diventato velocemente  un libro di culto.

E a Firenze alla passera hanno dedicato addirittura una piazza! Piazza della Passera, una piccola piazzetta dell'Oltrarno, nota anche come "Canto ai Leoni",  ribattezzata ufficialmente con il suo nomignolo popolare solo recentemente scatenando  polemiche relative all'opportunità di istituzionalizzare un simile toponimo (per chi non lo sapesse in Toscana si indica con il termine Passera l'organo genitale femminile).
Il toponimo (e mi scappa da ridere perchè anche Topa è sinonimo di Passera) quasi sicuramente fa riferimento alla presenza in loco di un antico e rinomato casino (pare frequentato persino dal  Granduca Cosimo I) ma esiste una seconda teoria che si riferisce all'episodio di una passera morente nella suddetta piazza, che si ritenne  la causa scatenante dell'epidemia di peste del 1348.
Ma tutti prediligono ovviamente la prima ipotesi e i fiorentini ci ironizzano, ci giocano con il consueto spirito che li contraddistingue.

In piazza della passera ci sono alcuni locali, tra questi il mio preferito l'Osteria Tripperia Il Magazzino, il tempio del quinto quarto di cui Luca Cai è grande interprete.
Grande artigiano, modesto e di poche parole, Luca delizia gli avventori con piatti ormai entrati nel mito per gli appassionati del genere come le polpettine di lampredotto che propone come benvenuto e che sono un vero capolavoro di equilibrio fra il deciso e saporito croccante della panatura esterna e la  delicata morbidezza del cuore. Non solo non avevo la macchina fotografica ma quasi mi dimentico di immortalarle almeno col blackberry ma in extremis una s'è salvata!


Dò carta bianca a Luca sulle portate limitandone soltanto il numero! Inutile dire che non mi sono pentita.
Come antipasto: un tocchetto delizioso di lingua bovina che già si scioglieva in bocca da sola, resa ancora più voluttuosa da una salsetta di midollo, della serie: dimentichiamoci del colesterolo e godiamo! Fantastica! La foto è irrecuperabile ma il suo ricordo indelebile....


A seguire un gran piatto in tutti i sensi, come quantità e qualità: tortelli di lampredotto in salsa di cipolle di tropea. Mi ripeto, una vera goduria!

Spolvero due tortelli, cercando di cacciare indietro i sensi di colpa, e prima di affrontare il terzo chiedo a Luca se avesse previsto altre portate, in tal caso  avrei rinunciato  all'invitante ultimo tortello. Invece Luca, rispettando i miei moniti, non aveva ordinato altro alla cucina ma avrebbe rimediato ad un mio cenno. "no, no, va bene così" ,dico io, e mi godo il mio bel tortellone che proprio mi dispiaceva lasciare.

Un rosso di Montalcino 2009 di Silvio Nardi ha accompagnato il pasto


Al dolce dò forfait, passo al  caffè e poi via per Firenze a mischiarmi fra la moltitudine di turisti, dopo aver scambiato due chiacchiere col simpatico Luca che mi mostra le ultime etichette del vino che si fa imbottigliare con l'etichetta personalizzata e pure in inglese : "pussy quare wine"!  Oh come saranno questi fiorentini??  :-))

6 commenti:

  1. Post da nascondere al mio tesorino, sarebbe capace di saltare il pranzo di Pasqua con i genitori per catapultarsi a Firenze.
    Grazie per la segnalazione Cris, a volte al sabato si fa un giro in treno, si fa la spesa al mercato di San Lorenzo, si pranza e si torna a Pianoro, quindi una visita lì la farò sicuramente.

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  2. Appena torno a Firenze (luogo del mio riposo invernale), ci vado senz'altro.

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  3. E' conosciutissimo, ma non ci sono mai stato. Vergogna....
    Rimediero' quanto prima :)

    (e del vino dedicato proprio non lo sapevo!!)

    BUONA PASQUA !!!!!

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  4. non ci sono mai stata ma conosco la fama del posto e cerco di tenerci il piu possibile lontano mio marito perché so gia' con che altra Passera mi tradirebbe! A proposito, ma lo sai che nel Chianti, a pochi chilometri da dove vivo, ci sono due paesini limitrofi, i cui cartelli sono stati amorevolmente uniti in un'amicizia eterna, e di cui la sola visione a noi toscani scatena inevitabile sghignazzata? Ti parlo di Lecchi e Lapassera....naturalmente il primo e' LEcchi in Chianti, ma questa specifica non interessa a nessuno. Notte ciccina? Pat

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  5. Ci ritornero` certamente, quando avro` la buona sorte di trovarmi in Toscana di nuovo! Una gradevole scoperta, il giorno prima del nostro ritorno a New York. Ottimi piatti, gentili ospiti e simpatici commensali dal rione Sanfrediano, con vini da mai dimenticare.

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