giovedì 10 novembre 2016

IL TIRAMISU' DI JESSICA RABBIT PER L'MTC N 61



Eppure non abbiamo fatto niente di male!
Questo incipit sarà probabilmente uno dei più copiati della storia dell'Mtc; anzi, potrebbe diventare un vero tormentone. Lo recita come un mantra, coniugato alla prima persona singolare,  Susy May, alias Coscina di pollo nel suo simpaticissimo post per introdurre le  sue tapas aliene, risultate  vincitrici della sfida di ottobre, ispirate a Star Trek, scaturite grazie ai suggerimenti del marito, detto Cosciotto. Post esilarante che consacra  la coppia come i più fuori di melone della nostra Community!!
E con due pazzi scatenati, goliardici, divertenti, comico-fumettistici come loro, con quei soprannomi che già scatenano ilarità, non si poteva che buttarla sul faceto perché comunque dietro c'è ragionamento e impegno. Far ridere non è roba da poco!!


Appena annunciato  il tema dell'Mtc n. 61, il tiramisù, proposto dunque da Susy May e avendo letto sommariamente il regolamento che poneva la condizione di legare il tiramisù ad un riferimento cinematografico o ad un'icona sexy del cinema mondiale, avevo capito "cinematografico" in genere o, nello specifico,  "riferimento ad un'icona sexy" e la prima idea che si era conficcata fulminea nella mia testa, da dedicare alla pazza coppia,  era stato un tiramisù Ace Ventura, ispirato cioè ad un fuori di zucca unico come  Jim Carrey che sicuramente il duo coscioso avrebbe apprezzato. Va da sé che avrei giocato con Ace = succo vitaminico Ace, carote, limone e arancia.


Dopo vari dubbi e relativi chiarimenti, grazie al filo diretto, devo abbandonare a malincuore la prima idea perché comprendo che il tema è solo quello sexy e Jim Carrey è tutto tranne che sensuale o conturbante e voluttuoso come un tiramisù!!

Però mi si accende subito la seconda lampadina perché non volevo rinunciare all'idea vitaminica e al colore arancio. E allora penso ad una bomba sexy dai capelli color carota, che è pure un fumetto, perfetto dunque per i cosciotti! Jessica Rabbit!


Mannaggia però, credevo di avere avuto un'ideona e invece Francesca Carloni, Ricette e Vignette, mi ha battuta sul tempo. Anche lei ha proposto un tiramisù ispirato a Jessica Rabbit!! Le nostre interpretazioni sono diverse ma lo spirito goliardico è lo stesso e lei sa pure disegnare vignette spassosissime!!  E poi ormai l'ho fatto e mi è piaciuto molto, lo pubblico!!


Interpretazione sexy ironica:
Jessica Rabbit - bomba sexy caricaturale (chiaramente ispirata all'indimenticabile rossa atomica, ovvero la sensualissima Gilda-Rita Hayworth)  = tiramisù bomba, supervitaminico, oltre che calorico!
Roger Rabbit - coniglio - carota (fa ridere e stop,  senza spiegazioni) - capelli di Jessica rosso arancio e l'arancia c'è, oltre alla carota!!
Sexy con ironia dunque, perché il sexy tout court è drammatico. Un pizzico di ironia nel gioco di seduzione è il massimo.
Servirò il tiramisù in una coppa da vino rosso importante, tonda e voluminosa come le forme della diva di cartone.
E per l'ambientazione fotografica,  copio Susy e apro il cassetto dell'artiglieria pesante, ovvero i classici  strumenti femminili di seduzione come il bustier che ricorda l'abito di Jessica e i lunghi guanti di raso che qualche emmeticina attenta riconoscerà.  

Ed ecco il mio TIRAMISU' DI JESSICA RABBIT tra foulard di seta, bustier, guanti di raso e catena (finta) Chanel


Ingredienti per due coppe

Per la crema di mascarpone
300 g di mascarpone
2 uova cat A, medie, d'allevamento biologico
40+20 g di zucchero semolato
acqua, succo di limone

Per il succo Ace
300 g di carote biologiche
200 g di arance navel non trattate
1 gambo  di lemon grass

Per le scorze d'arancia candite:
le scorze  delle arance utilizzate per il succo
sciroppo di acqua e zucchero 2:1

Per comporre e guarnire:
8-10 savoiardi
mandorle pelate
50 g di cioccolato bianco
ciuffi di finocchietto selvatico*

* ispirato ad un dolce di Cristiano Tomei, chef dell'Imbuto di Lucca: arancia, cioccolato bianco e finocchietto selvatico

Ho utilizzato i savoiardi già pronti e non mi sono cimentata nella preparazione del mascarpone, magari mi riservo di provarci per la seconda proposta. In compenso, ho sperimentato la pâte à bombe e la meringa, entrambe col sistema svizzero, descritte da Bressanini nel suo libro La Scienza della Pasticceria, per pastorizzare le uova, non volendo rischiare a consumarle crude. Meringa Svizzera, leggi articolo on line.

Ma la mia piccola grande soddisfazione è stata quella di utilizzare finalmente la centrifuga, accessorio del robot Kenwood che mi ero regalata nel 2012, quando ho traslocato nella casa nuova, che giaceva nella dispensa ancora incartata, come anche l'accessorio  tritacarne. Più che altro riuscire a montare l'aggeggio infernale è stato un successo, così come veder sgorgare miracolosamente il succo di carota! Ma perché non l'ho mai fatto prima??? Vergognoso vero? Ora, centrifughe a gogo!


Per prima cosa ho preparato le scorze d'arancia candite facendo sbollentare per tre volte le scorze tagliate a tocchetti in acqua, cambiando l'acqua ogni volta, infine le ho candite in uno sciroppo fatto con due parti d'acqua e uno di zucchero, fino a quando lo sciroppo iniziava a schiumare. Le ho prelevate con una pinza e le ho messe su un piatto a raffreddare.

Poi ho affrontato la mia prima pâte à bombe e la meringa, entrambe svizzere (so fare solo la meringa all'italiana). Seguo passo passo le istruzioni del libro citato, dimezzando e diminuendo leggermente le dosi indicate. Peso 30 g di tuorli, 40 di zucchero e 20 di acqua.
Metto tutti gli ingredienti in una bastardella d'acciaio, l'appoggio su una pentola riempita d'acqua in modo che l'acqua non arrivi a toccare il fondo della bastardella. Porto ad ebollizione e monto con la frusta elettrica controllando la temperatura del composto con il termometro ad immersione. Mi fermo a 85° C, trasferisco la boule in un bagno di acqua e ghiaccio e continuo a montare fino a raffreddamento. Ottengo una crema bella compatta, non credo ai miei occhi. Non resisto a leccare le fruste, ovviamente.  Copro con pellicola e ripongo in frigorifero.
Per gli albumi,  stesso procedimento a bagnomaria ma cambiano le proporzioni e la temperatura:  20 g di albumi, 20 g di zucchero, qualche goccia di succo di limone. Si monta fino a 70° C e si mantiene per alcuni minuti.  Bressanini sostiene che il sistema svizzero, oltre ad essere più facile rispetto alla meringa all'italiana, permette una distribuzione più uniforme del calore ed offre un risultato più sicuro.
Incorporo meringa e  pâte à bombe  al mascarpone, copro con pellicola e ripongo in frigorifero.


Centrifugo le carote pelate  con il lemon grass, mondato e tagliato a tocchetti. Spremo l'arancia e miscelo i succhi. Senza zuccherare.

Preparo il set e faccio le prove con la coppa vuota e poi riempio la coppa con un primo strato di savoiardi, spezzati per adeguarli alla misura del bicchiere, bagnati nel succo Ace, poi uno strato di crema, cospargo un po' di mandorle tritate grossolanamente, un pochino di finocchietto sfogliato e alcune scorzette, poi altro strato di mascarpone, savoiardi crema, ancora mandorle, finocchietto e l'ultimo strato di mascarpone. Spolvero la superficie con cioccolato bianco grattugiato, scorza d'arancia fresca tritata finissima al coltello e ancora poco finocchietto tritato.


SLURP SLURP E TRIPLO SLURP!!!! Non preparavo un tiramisù da anni. E' stata una gioia farlo e mangiarlo e mi ha acceso degli amarcord, te pareva.....a questo giro pensavate che li avremmo risparmiati? E no, questo soprattutto sul finale, non ve l'aspettavate eh?
Ebbene, anche se non è fra i miei dessert preferiti e non lo facevo da anni, ricordo bene quando si iniziava a sentirne parlare sul finire degli anni 70-primi anni '80, quindi tra i 16 e i 20 anni circa. La mia amica Anna era l'artista del Tiramisù, infatti l'ho interpellata subito in merito alla diatriba pavesini/savoiardi perché mi sembrava di ricordare che nella sua versione ci fossero i pavesini. Ricordavo bene, Anna è stata categorica: pavesini tutta la vita, e non è vero che si ammosciano, bisogna saperli inzuppare, passaggio veloce così non si impregnano troppo.
Ricordo che noi avevamo avuto notizie di questa nuova ricetta da una signora veneta, la quale vantava con orgoglio la paternità del dolce attribuita alla sua regione.
Non mi sono mai sognata di informarmi ma ho letto alcuni cenni storici in qualche recentissimo commento di Anna Maria Pellegrino, che la fonte veneta che conoscevo era corretta e ho approfondito.

Cit. Wikipedia/L'espresso Food&Wine/La Tribuna di Treviso:

L'esperto enogastronomo Giuseppe Maffioli, nella rivista "Vin Veneto: rivista trimestrale di vino, grappa, gastronomia e varia umanità del Veneto" del 1981, storicizza la preparazione del dolce verso la fine degli anni Sessanta, localizzandolo presso il ristorante "Alle Beccherie" di Treviso, gestito dalla famiglia Campeol, ad opera di un cuoco pasticcere che aveva lavorato in Germania, Roberto "Loly" Linguanotto, il quale voleva ricreare delle tipologie di dolci visti nella sua esperienza all'estero.
Se non ci sono dubbi sulla paternità trevigiana, ci sono altre teorie e storie relative ai veri inventori qui anche se la maggior parte dei testi conferma Alle Beccherie.
Il nome del dolce, "tirimisù", poi italianizzato in "tiramisù", sarebbe stato adottato per le sue capacità nutrizionali e ristoratrici, anche se altri affermano maliziosamente che il nome sia dovuto a presunti effetti afrodisiaci. Maffioli identificava il tiramisù fra i dolci al cucchiaio di stampo asburgico, anche se, sostanzialmente, lo definiva come una variante della zuppa inglese (e qui si tira in ballo anche la Toscana dunque).
La sua diffusione, grazie alla sua bontà e facilità di esecuzione,  è stata rapida in tutta Italia e in seguito nel mondo!
E per quanto riguarda la sua origine "Vox populi e ortodossia, leggenda e crismi ufficiali montano come l'uovo sbattuto: un mistero ancora da esplorare"

Foto dopo qualche cucchiaiata di puro godimento, coi bordi del bicchiere sporchi ma con la giusta  consistenza della crema, avvolgente e voluttuosa come dev'essere: bastava aspettare che si "sedesse" un po' nel bicchiere!