tag:blogger.com,1999:blog-70008955752272785902024-03-16T09:23:36.856+01:00insalata mistaDi tutto un po', oltre Poverimabelliebuoni, perchè non si vive di solo pesce azzurro e povero.....Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.comBlogger333125tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-76231606183245322102024-03-01T08:00:00.005+01:002024-03-01T08:00:00.138+01:00RISOTTO CON FEGATO ALLA VENEZIANA<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOhZrpXv2l5lgS247SoiPDzZ-9R2cqgLr3EHNJdcmZYcrnOSv5A9hobeCf-BbNwWd4HmZ5h3t02nKdvb2Ap2JYVNtQmqeg4ZqjS_-txd9sh3h4FLvKV29cTSVrWLQXssX-pgVB7eHLrVJyjOgVBljMQkBSMHl-KRGt-zifM1H6t1tN4iXuHyjph-f90As/s1200/frontale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="988" data-original-width="1200" height="526" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOhZrpXv2l5lgS247SoiPDzZ-9R2cqgLr3EHNJdcmZYcrnOSv5A9hobeCf-BbNwWd4HmZ5h3t02nKdvb2Ap2JYVNtQmqeg4ZqjS_-txd9sh3h4FLvKV29cTSVrWLQXssX-pgVB7eHLrVJyjOgVBljMQkBSMHl-KRGt-zifM1H6t1tN4iXuHyjph-f90As/w640-h526/frontale.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p>" Figà co' e sego'e" in dialetto veneziano. Ricordo che quando andai per la prima volta a Venezia con un'amica della mia gioventù che era veneziana di nascita, i suoi parenti si divertivano ad insegnarmi a pronunciare alcune parole e frasi fatidiche che smascherano i non veneziani, fra queste proprio il fegato con le cipolle, ovvero il piatto veneziano per antonomasia!!</p><p>Ma al di là della pronuncia, quant'è buono? Io adoro il fegato sia di animali di terra che di mare. E il fegato e cipolle è irrinunciabile.</p><p>Era tanto che non lo cucinavo. E' stato mio marito, qualche giorno fa a chiedermelo. E io l'ho accontentato subito perché ho subito associato la richiesta al tema del nostro clan del risotto. Piatto classico di ogni tipo e luogo, che non sia già un risotto, trasformato in risotto. I candidati erano molti, essendo il tema così libero. La lista era lunga ma, per l'appunto, la scelta è caduta sul fegato con le cipolle. </p><p>Ho pensato di fare un risotto con la crema di cipolle e sopra il classico fegato spadellato nel burro e salvia. Per divertire un po' l'insieme, ho aggiunto delle cipolle in agrodolce e fiori di finocchietto selvatico che con il fegato danzano in armonia. Tutto qui. Semplicissimo ma voluttuosamente buono!!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM-5I13SXxfTrXTkHfK1DLxTndRuMf3sEl0zbpZvwLGI89C0I7z8R4VDPbu7quSjG_6hz8FjTZ0mcDirvdNUzyn6JBWSFEy2K0fofhBGFLvee8niBdb8DmNrzAo7u9X67iPAglO7GMsNHb1ThCqoHknD8mQDkqBY7DaZN7vebkEg8R5h60jBeIaAg-yW4/s1156/alto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1156" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM-5I13SXxfTrXTkHfK1DLxTndRuMf3sEl0zbpZvwLGI89C0I7z8R4VDPbu7quSjG_6hz8FjTZ0mcDirvdNUzyn6JBWSFEy2K0fofhBGFLvee8niBdb8DmNrzAo7u9X67iPAglO7GMsNHb1ThCqoHknD8mQDkqBY7DaZN7vebkEg8R5h60jBeIaAg-yW4/w554-h640/alto.jpg" width="554" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p>170 g di riso <a href="https://lapila.it/categoria-prodotto/riso-del-vo/">vialone nano classico Riso Del Vo' (Vr)</a></p><p>2 cipolle bianche medie (350/360 g ca) + 1/2 cipolla (130 g ca)</p><p>2-3 foglie d'alloro, un rametto di erba salvia</p><p>olio evo, brodo di manzo qb, 1-2 chiodi di garofano, noce moscata qb</p><p>aceto di sherry (o di mele), zucchero semolato, sale fino</p><p>burro 30-40 g per il risotto + g 20 per il fegato</p><p>180 g di fegato di vitello</p><p>1 cucchiaino di mirin o vino passito, sale qb</p><p>fiori di finocchietto selvatico essiccati</p><p><br /></p><p>Per la crema di cipolle: affettare le 2 cipolle intere finemente, farle appassire con due cucchiai d'olio evo fruttato, non amaro, il chiodi di garofano ridotto in polvere e le foglie d'alloro spezzate. aggiungere brodo bollente e portare a cottura. Infine, regolare di sale, togliere l'alloro e frullare.</p><p>Per le cipolle in agrodolce: affettare la mezza cipolla, farla appassire con un filo d'olio, bagnare con una cucchiaiata di aceto, unire un cucchiaino di zucchero e mezzo di sale fino. Portare a cottura al limite del caramellato.</p><p>Tagliare a striscioline sottili il fegato, spadellarlo velocemente a fuoco vivo con burro e salvia, gli ultimi minuti di cottura del risotto. Tenere in caldo.</p><p>Avviare il risotto facendo tostare il riso a secco, sfumare con un cucchiaio di aceto di sherry, portare a cottura col brodo di manzo. A metà, unire la crema di cipolle ben calda. Alla fine, dopo un attimo di riposo, fuori dal fuoco, mantecare con del burro freddo e un po' del fondo di cottura del fegato e una generosa cucchiaiata di parmigiano grattugiato. Regolare di sale, far riposare qualche minuto.</p><p>Impiattare, disporre un mucchietto di fegato nel centro del risotto, completare con le cipolle in agrodolce e fiori di finocchietto.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-42413542084162279862024-02-16T08:30:00.036+01:002024-02-16T08:30:00.137+01:00RISOTTO COME UNA ZUPPA ALLA VALPELLINENSE<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8GBpt5e974HweVEUkSHDdCwNtkVxEqCNemAL1qzjXoNtHfGOmm_re8TlsaBFi22-f5a4QfGOTwTZa4mZ2lZuEvzzv5QFXRvWtk71tGSHA4HfoJJO3qVoxk5qXtw-NPjcfwsDooWIaKoogwQ-lx5WLML31wkhk7pcMngXyBX9hi_-LxFYNb3SY4t6V2Nc/s1500/orizzontale%202.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1001" data-original-width="1500" height="428" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8GBpt5e974HweVEUkSHDdCwNtkVxEqCNemAL1qzjXoNtHfGOmm_re8TlsaBFi22-f5a4QfGOTwTZa4mZ2lZuEvzzv5QFXRvWtk71tGSHA4HfoJJO3qVoxk5qXtw-NPjcfwsDooWIaKoogwQ-lx5WLML31wkhk7pcMngXyBX9hi_-LxFYNb3SY4t6V2Nc/w640-h428/orizzontale%202.jpg" width="640" /></a></div><p></p>Oggi si va in montagna nel CLAN DEL RISOTTO DEL VENERDI'! Io ho scelto la Val d'Aosta, visto che l'ultimo risotto era praticamente già un omaggio all'Alto Adige. <div>Mi ha incuriosito una piatto dal nome non facile: la <b>seupa a la valpellinentze o zuppa alla valpellinense</b>, una tipica ricetta valdostana nata a Valpelline, villaggio a pochi chilometri a Nord di Aosta. <div>Consiste in un ricco pasticcio composto da strati di pane di segale, verze rosolate nel lardo e stufate, fontina, bagnato con brodo di manzo e profumato con della cannella, passato in forno a gratinare, cosparso da una buona dose di burro!! Abbastanza facile da trasformare il risotto! E quel tocco di cannella mi stuzzicava molto...<br /></div><div><br /><div>In alcune versioni ho trovato il lardo, che ho omesso per alleggerire un po’ il piatto già corposo e grasso. Ho pensato di usare il riso <b>Nebbia gli Aironi,</b> un elegante e profumatissimo carnaroli classico affumicato con legno di ciliegio di cui avevo un rimasuglio giusto giusto per due porzioni. L'affumicatura mi sembrava adatta all'insieme e richiama molto la montagna. Ho sfumato il riso con della grappa, ero tentata del genepì ma, essendo molto aromatico, non volevo mescolare troppi sapori. <br /><br />In qualche ricetta compare anche l’aglio e l’erba salvia. Come resistere? E oltre alla cannella che sta divinamente bene nell’insieme, ho inserito la profumatissima noce moscata acquistata in Guadalupa e un pizzico di pepe di Assam per sostenere l’affumicatura del riso. <br /><br />A completamento ho sbriciolato sopra al risotto delle foglioline di erba salvia essiccate per rinforzare il profumo della salvia e un’ulteriore spolveratina di cannella che a mio gusto era necessaria perché ho scoperto che la mia è scaduta da un po’ e ha perso di intensità. </div><div><br /></div><div>Un risotto ricco e godurioso, quando ci si vuole fare una coccola senza pensare troppo ai grassi...</div><div><br /></div><div>Ecco qua dunque il mio </div><div><br /></div><div> <b>RISOTTO ALLA VALPELLINENSE </b></div><div><b><br /></b></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB1eTtEDz66FxxiALFUlGAKTHLXk4frsFLhakSZu3buSo_6Xpk0OO_J9vbfjtK7bks2fN01btGvLjJA-lGfPkRcYBEKC1XtMsXOwrMwl3jhe_woao9XXtYP5Vr48EWn2NbEAbf-ieyeP-FtRpQ5X7AE8fdscjL7s22jgkliybKweJpV9Lxg_TGUbg6qww/s1271/alto%20verticale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1271" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB1eTtEDz66FxxiALFUlGAKTHLXk4frsFLhakSZu3buSo_6Xpk0OO_J9vbfjtK7bks2fN01btGvLjJA-lGfPkRcYBEKC1XtMsXOwrMwl3jhe_woao9XXtYP5Vr48EWn2NbEAbf-ieyeP-FtRpQ5X7AE8fdscjL7s22jgkliybKweJpV9Lxg_TGUbg6qww/w504-h640/alto%20verticale.jpg" width="504" /></a></div><br /><br /><br />170 g di riso <a href="https://gliaironi.shop/prodotto/riso-nebbia-1-kg-sottovuoto/">Nebbia Gli Aironi</a><br />100 g di foglie di verza, private della venatura più dura e tagliate a striscioline</div><div> 1 spicchio d’aglio, olio evo qb 1 ciuffetto di erba salvia + 2 per guarnire il risotto<br />Brodo di carne (il mio fatto con ossi e un pezzettino di manzo e i classici odori e verdure) qb <br />½ bicchierino di grappa bianca <br />Fontina valdostana 60 g <br />30 g di burro <br />Noce moscata e cannella <br />Sale fino, pepe di Assam in grani pestati al momento <br /><br />Stufate in padella antiaderente per 4-5 minuti le foglie di verza tagliate a striscioline con un po’ d’olio, l' aglio passato nello spremi aglio, erba salvia e pepe di Assam . Lasciatele al dente. Salate un pochino.</div><div><br /></div><div>Fate essiccare le foglioline di salvia rimaste in microonde a potenza medio-alta per un paio di minuti <br /><br />Fate tostare in una casseruola il riso in 10 g di burro, sfumate con la grappa, portate a cottura col brodo di carne. A metà cottura unite le verze con il loro fondo di cottura all'aglio e salvia che risulterà profumato ma fresco. Portate a cottura ottimale, spegnete, fate intiepidire, regolate di sale, noce moscata e cannella, dosando poco alla volta. Unite 20 g di burro freddo e la fontina a dadini, mantecate. <br /><br />Disponete nel piatto, cospargete con le foglioline di salvia essiccate e sbriciolate e un’ulteriore leggera spolverata di cannella ed eventualmente anche altro pepe di Assam, secondo il proprio gusto.<br /><br /> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /></div></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-17918359131514079322024-02-09T10:52:00.003+01:002024-02-09T10:52:27.341+01:00RISOTTO ALLE CAROTE E SPECK PER JANNIK SINNER<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGlKP3y2zl6I9K4U-FFs8XXRoiPf9ZAaY6eT96XylQz00SpgVtUnrxUdHRyPI8QWjXVr6wD3AUiCAICVNfCV0yRW8S32h1LNvsw7u6aWkQtm180BVmMCy9Pznfo4wZnt-PdHycNLG0klX5KyuMe0E6i4bbLKo6LSM6034rYo2B6iTVEOAxv1p2DCoUPaQ/s1200/60bis.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1031" data-original-width="1200" height="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGlKP3y2zl6I9K4U-FFs8XXRoiPf9ZAaY6eT96XylQz00SpgVtUnrxUdHRyPI8QWjXVr6wD3AUiCAICVNfCV0yRW8S32h1LNvsw7u6aWkQtm180BVmMCy9Pznfo4wZnt-PdHycNLG0klX5KyuMe0E6i4bbLKo6LSM6034rYo2B6iTVEOAxv1p2DCoUPaQ/w640-h550/60bis.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p>Risotto alle carote e speck dedicato a Jannik Sinner 🥕🥕🥕🎾🎾🎾<div><br />A proposito di Sinner, sono già state spese tante parole per elogiare questo giovanissimo campione di tennis che è riuscito a riunire tutti gli italiani sotto la bandiera di uno sport che non fosse il calcio!<br />Carismatico nella sua sobrietà ed educazione in campo e fuori dal campo. Un giovane sorprendentemente solido, umile e determinato che fa un gran bene in un momento storico in cui l'apparenza e la superficialità, la disonestà, l'arroganza e la cialtronaggine sembrano essere le qualità vincenti.<br />Lancia un messaggio prezioso soprattutto ai giovani, per cui è un modello di etica e di qualità sane e positive.<br />Speriamo che continui così, non solo a vincere, ma a mantenere la sua purezza.<br />Avanti così Jannik!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaKbsXC85Z1WmeVKxm58ezMOOOixh9i9nfOFUj5fIXEVicekXw67jZFOVNfqk_675i1VCZGdZVil__EY5eufELy4HfQ19QFQ45mR56gHDU1h5DrAkNBYyo4VCrZaYli8FxhOiGjrYoRnfaiUWtWqQPUe7bGe_wjd0jPVtTIYsUN7z9sjSPSSQegTfAZuc/s1458/us%20open.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1458" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaKbsXC85Z1WmeVKxm58ezMOOOixh9i9nfOFUj5fIXEVicekXw67jZFOVNfqk_675i1VCZGdZVil__EY5eufELy4HfQ19QFQ45mR56gHDU1h5DrAkNBYyo4VCrZaYli8FxhOiGjrYoRnfaiUWtWqQPUe7bGe_wjd0jPVtTIYsUN7z9sjSPSSQegTfAZuc/w329-h400/us%20open.jpg" width="329" /></a></div><div style="text-align: center;">foto credits @usopen</div></div><div><br />Il risotto ha come protagonista la carota che è diventata scherzosamente il suo simbolo. Portata alla ribalta dai simpatici Carota boys, suoi tifosi sfegatati che si travestono da carote seguendo i tornei, in riferimento, non tanto ai suoi capelli rossi bensì al fatto che in un torneo, anzichè la banana, che spesso i tennisti consumano durante le partite, Sinner rosicchiò una carota:-)</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsxzbDolBPC6nValVOpCykxUAdxy0HGkpQqsr2qempK57SAZvnsC_rZd3fdbYR5OgT5RIA8ysEx20_2i_Igoezstta4PIN33Ca46siGVYnmP1ZeZhadFu8HmuMAB3NeH6ybgkQJvhDPD4nHsOiwt3DIYux2nDQpJlP2pUASI-p5wu_5pgL0e_Ul5M7RBY/s897/421973770_10227950448260703_6208193050866663724_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="897" data-original-width="720" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsxzbDolBPC6nValVOpCykxUAdxy0HGkpQqsr2qempK57SAZvnsC_rZd3fdbYR5OgT5RIA8ysEx20_2i_Igoezstta4PIN33Ca46siGVYnmP1ZeZhadFu8HmuMAB3NeH6ybgkQJvhDPD4nHsOiwt3DIYux2nDQpJlP2pUASI-p5wu_5pgL0e_Ul5M7RBY/w321-h400/421973770_10227950448260703_6208193050866663724_n.jpg" width="321" /></a></div><div style="text-align: center;">foto credits @usopen & @carotaboys</div><div><br />Ho profumato le carote con il cumino, spezia che amo e che si trova in molte preparazioni alto atesine (vedi lo schüttelbrot e alcuni pani di segale o i crauti), in omaggio ai natali del tennista, così come lo speck, che crea un bel contrasto col dolce della carota, e i semi di papavero (usati per panini e dolci). La salsa ai lamponi ricorda la selvaggina con i frutti rossi, una classica specialità di montagna e offre un tocco di raffinata acidità. Infine i riccioli di carota sono un chiaro riferimento ai riccioli color carota del ciuffo vezzoso e ribelle del giovane campione.<br />Anche un po' carnevalesco, se vogliamo, con i suoi colori vivaci, i riccioli di carote che sembrano stelle filanti e i punti di salsa di lampone come coriandoli :-)<br />Forse non un risotto propriamente sobrio ma sicuramente equilibrato.<br />Chissà se gli piacerebbe ma soprattutto chissà se gli piace il risotto? 😃</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizpd61_IQVVw-44pp153tEPpKZEGGtFckyzS5fnW5EF9GI7V1bdgRbLTRW4Uj8JULDC2Xe_a_fRbxdvpdyYfrT7WMIGt21duXBfDkQVjvafWpDK0dIYd2QKksabhCtUVQC9sZbvXC5tdFzjOWNwHf87mzJu0Klmt9dRPp-6n8wxJLarTLUFu9nCG5UQpg/s1157/frontale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="943" data-original-width="1157" height="522" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizpd61_IQVVw-44pp153tEPpKZEGGtFckyzS5fnW5EF9GI7V1bdgRbLTRW4Uj8JULDC2Xe_a_fRbxdvpdyYfrT7WMIGt21duXBfDkQVjvafWpDK0dIYd2QKksabhCtUVQC9sZbvXC5tdFzjOWNwHf87mzJu0Klmt9dRPp-6n8wxJLarTLUFu9nCG5UQpg/w640-h522/frontale.jpg" width="640" /></a></div><br /><div><div><br /></div><div><p><b>Ingredienti per 2 persone</b></p><p>170 g di riso sant'andrea Cascina Alberona</p><p>30 g di scalogno</p><p>4-5 carote medie bio + 1 per i riccioli</p><p>1/2 bicchiere di vino bianco (io avevo un avanzo di pigato ligure)</p><p>un cucchiaino scarso di semi di cumino</p><p>acqua qb o brodo di verdura</p><p>olio evo, sale fino </p><p>80 g di lamponi, 1 cucchiaiata di zucchero semolato, acqua qb, una puntina di xantana in polvere</p><p>3-4 fettine di speck dell'Alto Adige</p><p><br /></p><p>Prima di iniziare il risotto, prepariamo la purea di carote al cumino e la salsa di lamponi.</p><p>Facciamo tostare a secco in padella antiaderente i semi di cumino, uniamo un filino d'olio, buttiamo le carote tagliate a rondelle, facciamo insaporire bene, un pizzico di sale, allunghiamo con un po' d'acqua calda e portiamo a cottura, mantenendole sempre un po' bagnate. Alla fine frulliamo tutto ed eventualmente passiamo al colino per un effetto più vellutato. Mettiamo da parte. </p><p>Facciamo cuocere in un pentolino, con una cucchiaiata di zucchero, i lamponi ben lavati. Devono appena disfarsi e amalgamarsi con lo zucchero, non devono cuocere molto. Frulliamo con una puntina di xantana e se necessario un goccio d'acqua. Facciamo raffreddare, passiamo al setaccio e mettiamo poi la salsa in un biberon da cucina</p><p>Con l'apposito attrezzo ricaviamo delle spirali dalle carote pelate, altrimenti con un pela carote, ricaviamo delle striscioline molto sottili, lasciamole in acqua e ghiaccio per qualche ora fino a che si arricceranno. </p><p>Facciamo sudare in una padellina a parte, con un pochino d'olio, a fuoco dolce, lo scalogno tritato.</p><p>Avviamo il risotto facendo tostare il riso a secco in una casseruola, uniamo lo scalogno con il suo fondo, facciamo insaporire bene, saliamo un poco, sfumiamo con mezzo bicchiere di vino bianco aromatico. Allunghiamo con acqua o brodo e continuiamo la cottura. A 5-6 minuti dalla fine, uniamo la purea di carote riscaldata. Portiamo a cottura. Breve riposo coperto, mantecatura con un po' d'olio evo. Nel frattempo facciamo sfrigolare lo speck tagliato a striscioline in padella antiaderente fino a che sarà dorato e croccante. Asciughiamolo su carta assorbente da cucina.</p><p>Impiattiamo, cospargiamo con i semi di papavero, le striscioline di speck, i riccioli di carota cruda e facciamo dei punti di salsa di lampone qua e là. </p></div></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-71302600577864468192024-02-02T08:00:00.001+01:002024-02-02T08:00:00.134+01:00RISOTTO ALL'ASSASSINA<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ-MrmQH9kfJaUD06DMUtKXYrD1b5b4TeOkd4Quj_MDzR5humsXNeGC8o5OaukBLyb1bsKWTKCgFML2cURHeGjRAcosro6Ld8ufLSk2C1oKX5dCHJCMlKk21opy8ZaS-FRczpAcuw5qvJu4m1DkkgV0m5u34-4jjLzQ3l3Y1lz0Mq4DSKkyB797hK6Rlk/s1200/assassina2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="884" data-original-width="1200" height="472" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ-MrmQH9kfJaUD06DMUtKXYrD1b5b4TeOkd4Quj_MDzR5humsXNeGC8o5OaukBLyb1bsKWTKCgFML2cURHeGjRAcosro6Ld8ufLSk2C1oKX5dCHJCMlKk21opy8ZaS-FRczpAcuw5qvJu4m1DkkgV0m5u34-4jjLzQ3l3Y1lz0Mq4DSKkyB797hK6Rlk/w640-h472/assassina2.jpg" width="640" /></a></div><br /><p>Ebbene sì! <b>Tema della settimana: risotto all'assassina!</b> Bella sfida eh? Un vero esercizio tecnico, uguale per tutti, così da confrontarci sui metodi ed eventuali trucchi per adattare al risotto una ricetta nata con gli spaghetti.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxwaLhQ3wJzQ_wBM2lbh7G4g14B7F7dltZQbvWME6ia920KLzzA-Hsc1nCVNJDTXutoxuuuwivbTc3o96OHgN7ShuSbrGId9YurZKwnkU05tmyndbDHkj85m6QMHfu7Oyd5drBPKyteTATK-BV0MPEsuP5xgHh48rQ9tPvfMo0_3yozFB1t5Ge0inztlQ/s1872/spaghetti-all'assassina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1053" data-original-width="1872" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxwaLhQ3wJzQ_wBM2lbh7G4g14B7F7dltZQbvWME6ia920KLzzA-Hsc1nCVNJDTXutoxuuuwivbTc3o96OHgN7ShuSbrGId9YurZKwnkU05tmyndbDHkj85m6QMHfu7Oyd5drBPKyteTATK-BV0MPEsuP5xgHh48rQ9tPvfMo0_3yozFB1t5Ge0inztlQ/w400-h225/spaghetti-all'assassina.jpg" width="400" /></a></div><p style="text-align: center;"><u>Foto dal web</u></p><div>Gli <b>spaghetti all'assassina</b> sono una specialità barese che ha conquistato una fama pressoché internazionale grazie alla fiction Rai Le indagini di Lolita Lobosco e alla puntata dedicata alla Puglia del programma Stanley Tucci: Searching for Italy targato Cnn.<br />Qui sotto un link con molte informazioni e curiosità e la ricetta dell'Accademia dell'Assassina di Bari!<br />In sintesi si tratta di spaghetti risottati da crudo e tostati fino a farli bruciacchiare, con tanta salsa di pomodoro (più acqua), concentrato di pomodoro, aglio e peperoncino. Secondo la ricetta, fondamentale sarebbe la padella di ferro che ha una conduzione di calore ottimale.</div><div><a href="https://www.cibotoday.it/storie/territorio/spaghetti-assassina-bari-storia-ricetta.html?fbclid=IwAR0bru5K9ukMZ0M5v6zDmBMuSArO67ghNN9rEGUUXu8hCvRK_FIFGYy93yk">https://www.cibotoday.it/storie/territorio/spaghetti-assassina-bari-storia-ricetta.html</a></div><div><br />Quindi, se risottano gli spaghetti e li bruciacchiano, perché non provare direttamente col riso!! Era un po' che avevo questa idea in testa, che richiama la tostatura estrema del riso, di cui avevo letto e che volevo proporre come esercizio tecnico. Recentemente ho rivisto Assassinio sull'Orient Express e mi si è riaccesa la lampadina!</div><div>Premetto che non ho mai assaggiato gli spaghetti all'assassina e sono molto curiosa. Me ne aveva parlato, per esperienza diretta, una cara amica. Ma la tentazione del risotto è troppo forte...</div><div><br />Quindi stesso compitino per tutti i membri del clan, nessuna variante, ASSASSINA pura, e poi ci confrontiamo sulle difficoltà di esecuzione, sui trucchi, magari anche prima di approcciarla.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhGBJs4CBiWvl_ip2pxjuDOxgODjuzJUzswKN7VWaSpRoy_DXc0QckZ4b9yQMKyNHMQfsmhK7mptci405_y1WryNZKf3YmGN1X0w_3izzGv0SQ3muGYRzf1jCSiIGPYig9CqMyQipFvKk9xkiExQSHufb44jotUvkxP-zNudD1Emt8ibQT5h4pkS0QOH8/s1200/assassina%201.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="886" data-original-width="1200" height="472" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhGBJs4CBiWvl_ip2pxjuDOxgODjuzJUzswKN7VWaSpRoy_DXc0QckZ4b9yQMKyNHMQfsmhK7mptci405_y1WryNZKf3YmGN1X0w_3izzGv0SQ3muGYRzf1jCSiIGPYig9CqMyQipFvKk9xkiExQSHufb44jotUvkxP-zNudD1Emt8ibQT5h4pkS0QOH8/w640-h472/assassina%201.jpg" width="640" /></a></div><div style="text-align: center;"><u>1a prova</u></div><div><br /></div><div><br /></div><div>Allora, ho fatto due prove. La prima, partendo con una tostatura estrema, a cercare una bella caramellizzazione al limite del bruciato (da evitare altrimenti è dannoso per la salute). Ho usato una sauteuse di alluminio bella capiente per 80 g di riso soltanto, in modo che rimanesse bello disteso in un unico strato. Rispetto alle dosi di olio previste dalla ricetta dell'Accademia per la pasta, fatte le debite proporzioni, sono stata indietro ma era sempre abbondante: 20 ml anziché 25 per 80 g di riso. Tutto il resto in porporzione alle dosi previste per gli spaghetti. Ho aggiunto poco alla volta un po' di brodo e passata, facendolo consumare tutto prima di aggiungerne altro. Però il brodo diluiva la "bruciacchiatura" che lasciava però il gusto e scuriva il bel rosso del pomodoro. Man mano procedevo, riflettevo e volevo andare fino in fondo come da ricetta. Quindi da ultimo una bella bruciacchiata e poi si spegne senza mantecare. Ovvio che si ottiene una consistenza diversa da un classico risotto. Il riso è sgranato. Però buonissimo. Con quella croccantezza, bello piccante e un po' unto effettivamente.</div><div><br /></div><div>Seconda prova, stessa quantità 80 g, ho messo meno olio, 15 ml, fatto tostare bene senza arrivare all'estremo, chicco dorato ma non bruciacchiato, portato a cottura col solito brodo di acqua e passata. A 2 minuti dalla fine, ho tolto una generosa cucchiaiata di risotto, l'ho fatto tostare bene in padella antiaderente, ha fatto la sua bella crosticina mentre finivo il risotto nell'altra padella. Riposino, mantecatura solo meccanica, non c'era bisogno di altro olio, quindi è venuto più cremoso. A quel punto ho buttato nel risotto, anche quello tostato a parte, mescolato velocemente per non perdere la croccantezza e mangiato subito. Una delizia, bello infuocato, unto il giusto e con le due consistenze cremosa e croccante, a divertire il palato. Una piacevole scoperta!!</div><div><br /></div><div>Ah meglio usare un carnaroli classico, quindi ottima qualità, che ha una bella resistenza e consistenza di chicco, così si può un po' maltrattare!!</div><div><br /></div><div>Riassumendo: dosi per 2 persone</div><div><br /></div><div>160-170 g di riso carnaroli Zei Carlo (Pistoia)</div><div>30 ml olio evo all'aglio (olio scaldato nel micro a potenza minima per 5 minuti con 1 spicchio d'aglio a fettine) </div><div>250 g di passata di pomodoro datterino Mediterranea Belfiore </div><div>1 cucchiaio di concentrato di pomodoro</div><div>1 cucchiaino di pasta di peperoncino Iasa (peperoncini freschi tritati e conservati in olio evo)</div><div><br /></div><div>In una casseruola molto larga di ferro o alluminio, fate scaldare l'olio all'aglio e due cucchiaiate di passata di pomodoro. Il resto della passata versatelo nell'acqua a bollore per creare un brodo di pomodoro. </div><div>Fate tostare a fuoco vivace il riso nella salsa fino a che inizia ad attaccare ma senza farlo bruciare. Unite il brodo poco alla volta e ogni volta fate consumare prima di inserire il secondo mestolo di brodo. </div><div>A 2 minuti dalla fine della cottura, prendete due cucchiaiate di risotto e fatelo tostare in una padellina a parte (io ho usato un antiaderente e non è stato necessario ungerla) fino a che si otterrà una bella caramellizzazione ma senza bruciare. </div><div>Nel frattempo portare a fine cottura il risotto. Farlo riposare a fuoco spento. Mantecare fuori dal fuoco, rimestando bene e scuotendo la padella, senza aggiungere altro grasso, eventualmente allungare ancora con un goccio d'acqua se dovesse risultare troppo sodo. A quel punto inserire il risotto bruciacchiato, mescolare velocemente e godersi il risultato!!</div><div><br /></div><div> </div><div><br /></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-47621261526914413152024-01-26T11:54:00.000+01:002024-01-26T11:54:05.374+01:00RISOTTO FINOCCHI E ARANCE<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGLpduwEeR3X7nhKhX22-n4k0XG6HAqWVzdpYzAJFzU5RViUpr8sdpuDOUJp2xeMPhu985jPAu1riG0Cw1_VNGEm3k4bRpaUob8AJz-luvt_JN-ufbMDtbY5sA4Gua9ljbVHYB2XNwcCGZoaM9bIAS5Y4pfgr2ct2lfuN19z28dWPcD3HrM0Ytd_mPka0/s1200/alto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1057" data-original-width="1200" height="564" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGLpduwEeR3X7nhKhX22-n4k0XG6HAqWVzdpYzAJFzU5RViUpr8sdpuDOUJp2xeMPhu985jPAu1riG0Cw1_VNGEm3k4bRpaUob8AJz-luvt_JN-ufbMDtbY5sA4Gua9ljbVHYB2XNwcCGZoaM9bIAS5Y4pfgr2ct2lfuN19z28dWPcD3HrM0Ytd_mPka0/w640-h564/alto.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p>Tema del risotto : ATTRAZIONE FATALE</p>Ditemi se non è attrazione fatale quella che si crea fra accoppiate gastronomiche vincenti come BURRO E ACCIUGHE, UOVA E TARTUFO, CACIO E PERE, POMODORO E MOZZARELLA, POLPO E PATATE, RUCOLA E GAMBERETTI, SALSICCE E FRIARIELLI, WURSTEL E CRAUTI, ANATRA E ARANCIA, CECI E BACCALA'....solo per fare qualche esempio al volo!<div><br />Quindi, il risotto dovrà rendere onore a 2 ingredienti che formano appunto un'accoppiata vincente e fra cui c'è un'attrazione fatale , ovvero un binomio gastronomico noto, secondo combinazioni classiche, tradizionali, consolidate e ormai indissolubili. Ma solo 2 protagonisti assoluti, giocando con varie cotture e consistenze e magari in interpretazioni ardite! <br /><br />La mia scelta è caduta su finocchi e arance, re e regine dell'inverno! Facendo riferimento alla classica insalata di finocchi e arance sicula che adoro, in un gioco di crudo e cotto che mi ha divertito molto.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtxAbeLpbz1RP0w2Cxqe7Jw3Wronv8zy8jXRe33AhhUJrg_3Gsur5N5_4eyfeTk51-Mun5VCdrPyKgAmS31OAE8D0dL7NjNpou2gylZdjzkFf8zJj7jvxL9OUl5qPY5NBahu86fvDmWRGMEKq9t8jJspnAwNqfSw8zlmSJeKfrYOWz0vUiPXhjbxdiwtY/s1200/frontale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="953" data-original-width="1200" height="508" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtxAbeLpbz1RP0w2Cxqe7Jw3Wronv8zy8jXRe33AhhUJrg_3Gsur5N5_4eyfeTk51-Mun5VCdrPyKgAmS31OAE8D0dL7NjNpou2gylZdjzkFf8zJj7jvxL9OUl5qPY5NBahu86fvDmWRGMEKq9t8jJspnAwNqfSw8zlmSJeKfrYOWz0vUiPXhjbxdiwtY/w640-h508/frontale.jpg" width="640" /></a></div><br /><div><p><b>RISOTTO FINOCCHI E ARANCE</b></p><p>Per 2 persone</p><p>170 g di riso vialone nano Riserva San Massimo</p><p>2 finocchi bio medi</p><p>2 arance tarocco non trattate </p><p>20 g di cipolla rossa di Tropea</p><p>una manciata di semi di finocchi e fiori di finocchio</p><p>ciuffetti di finocchietto selvatico</p><p>pepe timut </p><p>olio evo nocellara (dalle note agrumate)</p><p>parmigiano reggiano </p><p>acqua qb, sale fino, zucchero</p><p><br /></p><p><u>Per le arance arrostite</u>: Affettate finemente mezza arancia tarocco non trattata. Fate arrostire in padella antiaderente con un pochino d'olio e sale. Quando saranno quasi bruciacchiate, spruzzatele con il succo dell'altra metà arancia, unite un po' di zucchero e fate caramellare dolcemente. </p><p><u> Per la crema di finocchi </u> : Tostate mezzo cucchiaino di semi di finocchio in padella antiaderente senza grassi. Versate nella padella un po' d'olio, rosolate la cipolla a fiamma dolce, e infine unite il finocchio ben mondato e affettato finemente. Fate insaporire, spruzzate con il succo di mezza arancia, aggiungete delle scorzette e portate a cottura con poca acqua. Fate raffreddare, versate nel bicchiere del frullatore, inserite qualche ciuffetto di finocchietto selvatico. Frullate il tutto fino ad ottenere una crema densa. Regolate di sale. </p><p>Con gli scarti dei finocchi preparate un brodo, insaporendo con altri semi di finocchio e ciuffi di finocchietto.</p><p>Mondate bene il secondo finocchio, usate il cuore soltanto. Affettatelo finissimo e poco prima di avviare il risotto, conditelo con olio evo, succo d'arancia, sale, pepe di timut macinato al momento, ciuffetti di finocchietto e scorza d'arancia grattugiata. </p><p>Avviate il risotto facendo tostare il riso con un filino d'olio, portate a cottura col brodo di finocchi o acqua bollente. A 6-7 minuti dalla fine, unite la crema di finocchi ben riscaldata. Regolate di sale. Spegnete, togliete dal fuoco, fate abbassare un poco la temperatura. Mantecate con olio evo, una manciata di parmigiano grattugiato e aggiungete ancora una spruzzata di succo d'arancia fresco e un cucchiaino di fiori di finocchietto selvatico. Fate riposare un paio di minuti e infine disponete il risotto nei piatti. </p><p>Mette sopra al risotto un mucchietto di insalata di finocchi e intorno dei pezzettini di arancia arrostita. </p><p><br /></p></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-35389921620369317512024-01-19T08:00:00.001+01:002024-01-19T08:00:00.128+01:00RISOTTO ALLE LENTICCHIE ROSSE ARANCIA E DUKKAH<p> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNw3Z0NFajZc9VsuMpbuZH7ynsT2F9ibKwHrv7pavBbh0kVO3hNAkmKiPombwdbqIhw3MhNVQmfy2hoFiMEK-9YEF0nq4hVPTvWCA27lOSPRaLH4OhH47SNGx6qIW8B6T7IhWu60wLc3Cvnhxjda9X3aL1WzxCIZTstYkwW9CQRrriufod9sPW5RlZFxM/s1200/60%20tris.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1022" data-original-width="1200" height="546" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNw3Z0NFajZc9VsuMpbuZH7ynsT2F9ibKwHrv7pavBbh0kVO3hNAkmKiPombwdbqIhw3MhNVQmfy2hoFiMEK-9YEF0nq4hVPTvWCA27lOSPRaLH4OhH47SNGx6qIW8B6T7IhWu60wLc3Cvnhxjda9X3aL1WzxCIZTstYkwW9CQRrriufod9sPW5RlZFxM/w640-h546/60%20tris.jpg" width="640" /></a></p>Dal risotto creolo al risotto mediorientale, vincono sempre le spezie!<div>Oggi onoriamo il Veganuary nel nostro clan del risotto del venerdì.</div><div>Mi piace, ogni tanto, fare esperimenti vegan, senza forzature, senza cercare surrogati, semplicemente vegan, naturalmente vegan.</div><div>E che c'è di meglio e di più completo di un piatto a base di cereali, legumi e verdure? A completamento, un buon olio extravergine d'oliva, frutta secca, semi e spezie per un risotto super profumato e gustoso che strizza l'occhio ai paesi arabi e nord africani, dove si fa grande uso di legumi e spezie. </div><div>Ho provato per la prima volta la dukkah, un mix etiope/egiziano di frutta secca, semi e spezie che mi incuriosiva da tempo. </div>Tradizionalmente viene consumata intingendo del pane arabo in olio d'oliva e quindi nella dukkah. Oppure viene mescolata nelle insalate o messa sulle verdure e spesso è usata per impanare pezzi d'agnello o di pollo, gamberi e pesci così da formare una crosta croccante e saporita<div>La composizione è variabile ma in genere consiste in un mix di nocciole (o anche ceci), semi di coriandolo, cumino, sesamo, pepe nero. Tutto tostato e tritato. </div><div>Io l'ho preparata con le nocciole, una vera delizia!!</div><div><br /></div><div>NB: piattino intonato allo stile mediorientale, non è un amore? :-) </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUtEnOIPhTW8m7i67VrRkddtPIOqvk40nMyTkPIpbcO9vGwExIOYUZATOVLpMT1Env2U4IiuagwOkkJr15n3SgDb95QcglsHyNz967mcaVNV4S83-9ZnZkTjmKCrZ6YoOayCbNHK3wPf1ptmqVh8noEzzrQfTq9Vs1bJi_9i65JcmZPm8N43EKH0pSe3c/s1293/alto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1293" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUtEnOIPhTW8m7i67VrRkddtPIOqvk40nMyTkPIpbcO9vGwExIOYUZATOVLpMT1Env2U4IiuagwOkkJr15n3SgDb95QcglsHyNz967mcaVNV4S83-9ZnZkTjmKCrZ6YoOayCbNHK3wPf1ptmqVh8noEzzrQfTq9Vs1bJi_9i65JcmZPm8N43EKH0pSe3c/w594-h640/alto.jpg" width="594" /></a></div><br /><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div>RISOTTO ALLE LENTICCHIE ROSSE, ARANCIA E DUKKAH</div><div><br /></div><div>Per 2 persone</div><div><br /></div>180 g di riso carnaroli<br />20 g di scalogno e aglio tritati<br />1 foglia di alloro, 2-3 foglie di salvia<br />120 g di lenticchie rosse*<br />60 g di patate dolci<br />Semi di cumino<br />Acqua, olio evo, sale fino qb<br />Harissa qb<br />Succo d’arancia navel<br /> <br />Dukkah : 2 cucchiaiate di nocciole spellate, 1 cucchiaio di semi di cumino, 1 cucchiaio di semi di coriandolo, 2 cucchiai di sesamo bianco, ½ cucchiaino di pepe nero penja pestato nel mortaio <br /><br />* il quantitativo della crema di lenticchie risulterà abbondante per il risotto. La rimanenza si può consumare come vellutata, allungandola un poco con brodo di verdura. E' buonissima.<div><br /></div><div>Tritate nel mixer nocciole,cumino e coriandolo. Unite al mix il sesamo e il pepe pestato, mescolate bene e fate tostare in padella antiaderente. Fate raffreddare e tenete da parte. <br /><br />Fate sudare l’aglio e lo scalogno tritati con l’alloro, la salvia e un pizzico di cumino, in un po’ d’olio evo e acqua. Unite la patata dolce, sbucciata e affettata finemente. Fate insaporire bene, unite un po’ d’acqua calda e cuocete per 3-4 minuti. Unite le lenticchie, fate insaporire bene e portate a cottura con brodo di verdura o acqua, facendo attenzione ad ottenere una consistenza piuttosto densa in modo che una volta frullato tutto, risulti ben cremosa. Insaporite con harissa a piacere e regolate di sale. Togliete alloro e salvia e frullate <br /><br />Avviate il risotto facendo tostare il riso con un filo d’olio evo, portate a cottura con brodo di verdura o solo acqua. A 5-6 minuti dalla fine, unite un paio di mestoli di passata di lenticchie. Regolate di sale. A 2-3 minuti da fine cottura, aggiungete il succo d’arancia, dosando a piacere. Spegnete, togliete dal fuoco, lasciate intiepidire e infine mantecate con olio evo. Fate riposare un paio di minuti. Impiattate il risotto e cospargete con dukkah. </div><div><br /></div><div><br /><br /> <br /><br /> </div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-50419442750375540602024-01-15T15:09:00.006+01:002024-01-15T15:09:45.432+01:00RISOTTO COLOMBO ET POULET SOUVENIR DE GUADELOUPE<div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuChI2EB9VuWxZFHML3PCnORnt_G1KQrimolB2xJHe8eUvgROU8uzvAkuP5t9x3Y55iT_D5duLFVV22BWZFwxn0etnzZEH2xjnQnvtIYYDmOv3CyLDk7t8dy_laq_UPqAHuoKqdwhA-l-8MxWbRn0WpkZc7D4rQQ0pB-qo0DXqKoCNlqajVJWMOsys05k/s1200/COLOMBO%20FRONTALE.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="903" data-original-width="1200" height="482" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuChI2EB9VuWxZFHML3PCnORnt_G1KQrimolB2xJHe8eUvgROU8uzvAkuP5t9x3Y55iT_D5duLFVV22BWZFwxn0etnzZEH2xjnQnvtIYYDmOv3CyLDk7t8dy_laq_UPqAHuoKqdwhA-l-8MxWbRn0WpkZc7D4rQQ0pB-qo0DXqKoCNlqajVJWMOsys05k/w640-h482/COLOMBO%20FRONTALE.jpg" width="640" /></a></div><div><br /></div><br />Rieccomi con un RISOTTO COLOMBO ET POULET, SOUVENIR DE GUADELOUPE<br /><br />Ispirato al POULET COLOMBO, un piatto tipico della Guadalupa e di tutte le Antille, simile ad un curry, detto infatti anche curry delle Antille, preparato con il mix di spezie "Colombo" (dalla città di Colombo, Sri Lanka, sua patria d'origine). La speziatura è più delicata, ma ovviamente, ne esistono molte varianti dalla più dolce alla più piccante. Utilizzato principalmente per le carni, si sposa anche a crostacei e pesci grassi.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU2CnKT8-ICwtrNnMA-KUqTDAeMCrQltWNDFhlSAzz-ehejNa4NXmdiEE4Sv_LAqhGcpoK_2RaQUASXX7EucnEIow_mDXjZ_7AS57ecxIMBPYjRsWTUPGRqyA4joJEzlIaBgZXTKRlRKdy-Hw6Xci_xZhK4y51szD4ccMLMwXhg6ntBiJwqzSSiqiL6KM/s2048/418557851_10227831583289153_3450108743973983492_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU2CnKT8-ICwtrNnMA-KUqTDAeMCrQltWNDFhlSAzz-ehejNa4NXmdiEE4Sv_LAqhGcpoK_2RaQUASXX7EucnEIow_mDXjZ_7AS57ecxIMBPYjRsWTUPGRqyA4joJEzlIaBgZXTKRlRKdy-Hw6Xci_xZhK4y51szD4ccMLMwXhg6ntBiJwqzSSiqiL6KM/w300-h400/418557851_10227831583289153_3450108743973983492_n.jpg" width="300" /></a></div><br /><div>Ho acquistato il mio profumatissimo mix al vivace e variopinto mercato delle spezie di Pointe à Pitre durante la mia recente vacanza in Guadalupa. Impossibile uscire di lì senza comperare qualcosa!!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw48GWq0FIKjztFMkLS7Hr2gRDAWS1jQBVrwCVExPLDae1PqhrGsfUO2IRqc-bKZ2BFk_jaZB3LWhhx0Jglc0_GuEjISp44NzMjZZ5wKqq6ltDeufc3O7mKxGVvyfmnBOVFVGOkYrIE50UIGaqHFsTOoenIEpJqdIUv10eY5youSvz3nv2rGmD3yMxqQY/s2048/419133104_10227831584249177_6510735045870622908_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1638" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw48GWq0FIKjztFMkLS7Hr2gRDAWS1jQBVrwCVExPLDae1PqhrGsfUO2IRqc-bKZ2BFk_jaZB3LWhhx0Jglc0_GuEjISp44NzMjZZ5wKqq6ltDeufc3O7mKxGVvyfmnBOVFVGOkYrIE50UIGaqHFsTOoenIEpJqdIUv10eY5youSvz3nv2rGmD3yMxqQY/w320-h400/419133104_10227831584249177_6510735045870622908_n.jpg" width="320" /></a></div><br /><div> </div><div>Nelle versioni classiche, il riso, solitamente un basmati, come per i curry, accompagna il colombo, che sia di pollo, di capretto e di pesce. Io ho reso protagonista il riso, risottandolo e insaporendolo con il mix colombo e il pollo fa da contorno al riso, quasi liscio, solo rosolato con grani di senape gialla (les grains à roussir).<br />Per la ricetta, ho attinto a varie fonti e poi ho elaborato, con quello che avevo a disposizione. Nello stufato compaiono anche piccoli pezzi di verdure, in particolare carote, melanzane e quelle che loro chiamano christophine, cioè le zucche spinose, di cui ho fatto grandi scorpacciate. Ho messo nel mio risotto qualche tocchettino di carote e finocchi, quelli avevo. Ho reso piccante il mix con il mio amato peperoncino in fiocchi scotch bonnet e ho dimenticato il prezzemolo..amen..<br />Ultimo tocco esotico, dal momento che spesso compare il latte di cocco nel colombo, ho mantecato con una noce di olio di cocco, conferisce un bell'aroma ma è meno invasivo del latte di cocco.<br />Il piatto è un regalino di mia sorella <a href="https://www.facebook.com/groups/1300302887010357/user/100048457787405/?__cft__[0]=AZW53r8BBfZ5QxCJ-FW7MUMUceHJEBnBxVEVAqhimAi8R3l7zWIAwWmAPmS7kKc_Ul5AHQaAjTSSrsB9YTUH2FrOf6k0zdEzx2tZotp0A5Y8352sx8svmOioiL-XyLYSMrKdAL5YHqTfNBzaJcV1gydr&__tn__=-]K-R">Stefania</a>, scartato prima di partire, con altri due molto carini, andava inaugurato <img src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/tea/1/16/1f970.png" />!!</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjruuWscsWLrUBvk9_9BdPw1JrNstgi3pbTRgoRcMRbkhOE0UKPGUinyjJtkcbExBXuN96x4am7ebHnmY8BAJP4uItTjqBe4uAAC1OqUYpqkJhU05FIac6VKQW4oAVoyVvJburVAln_c1WZ3NmUM_w6bsq0ykbBaiGg8Yk4HJSShW4dAeO8MCPRHFkPv-c/s1200/COLOMBO%2060.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1018" data-original-width="1200" height="542" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjruuWscsWLrUBvk9_9BdPw1JrNstgi3pbTRgoRcMRbkhOE0UKPGUinyjJtkcbExBXuN96x4am7ebHnmY8BAJP4uItTjqBe4uAAC1OqUYpqkJhU05FIac6VKQW4oAVoyVvJburVAln_c1WZ3NmUM_w6bsq0ykbBaiGg8Yk4HJSShW4dAeO8MCPRHFkPv-c/w640-h542/COLOMBO%2060.jpg" width="640" /></a></div><br /> <br />Riso Sant'Andrea Cascina Alberona <br />brodo di pollo<br />scalogno e aglio<br />mix colombo (curcuma, cumino, coriandolo, noce moscata, pepe nero, aglio, alloro)<br />peperoncino in fiocchi scotch bonnet<br />semi di senape gialla<br />olio evo<br />olio di cocco<br />sale fino<br />carote e finocchi</div><div> <br />Ho fatto un trito abbondante di aglio e scalogno, fatto stufare con un po' d'olio evo e brodo, aggiunto dei tocchettini di carote e finocchi, fatti ammorbidire nel trito, poi l'ho aggiunto al riso tostato a secco, fatto insaporire bene, sfumato con un'idea di aceto di mele. Ho aggiunto il mix colombo, assaggiando e dosando a mio piacimento, allungato con il brodo e portato a cottura. Regolato di sale e peperoncino. Mantecato con una noce di olio di cocco solido.<br />Negli ultimi minuti di cottura del riso, ho fatto rosolare a parte, in una padellina antiaderente, dei bocconcini di petto di pollo con olio evo e grani di senape. Insaporiti alla fine con sale e pepe di mulinello.<br />Messo nel piatto il risotto Colombo e intorno i bocconcini di pollo. Niente di sconvolgente ma molto gustoso<img src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t0/1/16/1f60b.png" /><img src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t0/1/16/1f60b.png" /><img src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t0/1/16/1f60b.png" /></div><div><br />cit <a href="https://www.chrissandvoyage.com/poulet-colombo.php?fbclid=IwAR0iHk6dLVrl2Q62R6uI0FfKlPLE7ogCoRyQ9Lfa25Oifbs5Opw-P_nndB4">https://www.chrissandvoyage.com/poulet-colombo.php</a><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuChI2EB9VuWxZFHML3PCnORnt_G1KQrimolB2xJHe8eUvgROU8uzvAkuP5t9x3Y55iT_D5duLFVV22BWZFwxn0etnzZEH2xjnQnvtIYYDmOv3CyLDk7t8dy_laq_UPqAHuoKqdwhA-l-8MxWbRn0WpkZc7D4rQQ0pB-qo0DXqKoCNlqajVJWMOsys05k/s1200/COLOMBO%20FRONTALE.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="903" data-original-width="1200" height="482" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuChI2EB9VuWxZFHML3PCnORnt_G1KQrimolB2xJHe8eUvgROU8uzvAkuP5t9x3Y55iT_D5duLFVV22BWZFwxn0etnzZEH2xjnQnvtIYYDmOv3CyLDk7t8dy_laq_UPqAHuoKqdwhA-l-8MxWbRn0WpkZc7D4rQQ0pB-qo0DXqKoCNlqajVJWMOsys05k/w640-h482/COLOMBO%20FRONTALE.jpg" width="640" /></a></div><br /></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-61013542711276763392024-01-15T15:00:00.002+01:002024-01-15T15:00:41.941+01:00CHRISTOPSOMO RISOTTO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSoA8h1mnCh-q2ywzgq3q4MmOOjdJeZizIAfA8OTev3t7zTDMO9ieW4GXoytk9P02A9vHjlXXpDEJ7CXFdYOF1pg17TGJ4lt3Juc2OhWu7cW_44xWcDnIcR3GQjcItJ4LUglIChialQdy59rpkQbcFbFC4RNpG3FeVLIad4Nws1bODOzMTLpkRLroi3xA/s1200/christopsomo%202.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="953" data-original-width="1200" height="508" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSoA8h1mnCh-q2ywzgq3q4MmOOjdJeZizIAfA8OTev3t7zTDMO9ieW4GXoytk9P02A9vHjlXXpDEJ7CXFdYOF1pg17TGJ4lt3Juc2OhWu7cW_44xWcDnIcR3GQjcItJ4LUglIChialQdy59rpkQbcFbFC4RNpG3FeVLIad4Nws1bODOzMTLpkRLroi3xA/w640-h508/christopsomo%202.jpg" width="640" /></a><br /><br />CHRISTOPSOMO RISOTTO<br />Cercando dolci speziati natalizi, a cui ispirarmi per il risotto del nostro clan sotto Natale, sono incappata in un pane dolce tradizionale greco, tipico della vigilia, di cui esistono moltissime versioni: Christopsomo o Pane di Cristo. Può essere variamente speziato e arricchito con frutta secca, uvetta e canditi, sesamo, vino, cognac, agrumi. Fondamentali sono la forma della croce e le noci sulla superficie, quasi sempre col guscio a simboleggiare il grembo della Vergine Maria. Compaiono spesso anche altri simboli di prosperità, come uva e spighe di grano e la croce è spesso formata da una treccia.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdLzV_yps9jSmuqt44y0qANarAYExij6qJjgpxpfuM2PnnEUWCrPPbyFYupdNEuLRsH4bxQO4nQWMgZ2fh97GrgGPIV2cXjR2gmDkEh-ANqx6CdGX4lrT3ZZAdyMlQc2YlzFPpW_g3MgZTY8vgr4oQ3DcwLnYZ7NsLx4thjV_V2NIguMfLg7dzhmW0KIg/s2048/320372889_529219745820860_853531673025988733_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1990" data-original-width="2048" height="389" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdLzV_yps9jSmuqt44y0qANarAYExij6qJjgpxpfuM2PnnEUWCrPPbyFYupdNEuLRsH4bxQO4nQWMgZ2fh97GrgGPIV2cXjR2gmDkEh-ANqx6CdGX4lrT3ZZAdyMlQc2YlzFPpW_g3MgZTY8vgr4oQ3DcwLnYZ7NsLx4thjV_V2NIguMfLg7dzhmW0KIg/w400-h389/320372889_529219745820860_853531673025988733_n.jpg" width="400" /></a></div><br /><div><br />Io mi sono ispirata ad una versione ricca trovata on line, con vino rosso, succo d'arancia, spezie miste come cannella, chiodi di garofano, anice stellato e noce moscata e <b>mastice di Chios</b>, di cui avevo letto ma poi dimenticato, mi incuriosiva troppo. Ordinato subito! <br />Sono gocce solidificate di resina di lentisco con proprietà benefiche e curative per disturbi gastrointestinali, tosse e infiammazioni del cavo orale. Viene utilizzato anche nella produzione alimentare in ricette dolci e salate, nei liquori, in bibite rinfrescanti, nei dolciumi e nelle gomme da masticare.<br />Ha un sapore che si svela masticandolo, resinato e balsamico di cedro e pino. Ha conferito un aroma molto fresco al mio brodo di manzo, aggiungendo balsamicità alla dolcezza delle spezie.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGErt6_jn5xFtrD_DFQ25gnqBBzDuEzro5DBhu4jFf5Hop6N3xn2XaQlqszVPSf7pv17sMv-zRBiYSRDkPrkKfDRQoEz8c4XiJ2AdeE68M22_XIed5SnrpkQB76RoI86qgVj7CiydZJq03hji5lyXSpucv9qsj82dfQDXYlWf3CZUxct7Y1f4b9SfEZjI/s951/mastice%C3%B9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="951" data-original-width="800" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGErt6_jn5xFtrD_DFQ25gnqBBzDuEzro5DBhu4jFf5Hop6N3xn2XaQlqszVPSf7pv17sMv-zRBiYSRDkPrkKfDRQoEz8c4XiJ2AdeE68M22_XIed5SnrpkQB76RoI86qgVj7CiydZJq03hji5lyXSpucv9qsj82dfQDXYlWf3CZUxct7Y1f4b9SfEZjI/w336-h400/mastice%C3%B9.jpg" width="336" /></a></div> Il mastice di Chios<br /><div><br /></div><div> <br />Ho tostato a secco il vialone nano Riserva San Massimo, ho unito dello scalogno tritato fatto sudare, a parte, con un po' d'olio evo. Fatto insaporire bene, salato un pochino, sfumato con un bel bicchiere di Rappu de Morsiglia Demaine de Pietri, Cap Corse (vino rosso passito aromatico, ritrovato in cantina recentemente facendo ordine e subito assaggiato con un dessert al cioccolato.</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCweA-LhGZw8cOtzXjRh11ceLQOdWKZhnzYyLZL_j8QUh8s67mA9BYCk4BQQDW_T5XdKaOwRN6aQcf88Vd5XZFrcf1Up8uYcrSr7DqBRRsbtCgxOINwfQI5sj8PfCJrSTB6gL_v1KFMeXO8TPYIzDU_slBnc-M05r12XfjUoY66fj6W9yig54o6jkDvFY/s2048/409824978_10227711346803316_4107926563834925212_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCweA-LhGZw8cOtzXjRh11ceLQOdWKZhnzYyLZL_j8QUh8s67mA9BYCk4BQQDW_T5XdKaOwRN6aQcf88Vd5XZFrcf1Up8uYcrSr7DqBRRsbtCgxOINwfQI5sj8PfCJrSTB6gL_v1KFMeXO8TPYIzDU_slBnc-M05r12XfjUoY66fj6W9yig54o6jkDvFY/w300-h400/409824978_10227711346803316_4107926563834925212_n.jpg" width="300" /></a></div><br /> Il Rappu è un emblema di Cap Corse, ottenuto da tre uve rosse: alicante, moscato nero e aleatico, con appassimento dei raspi sull'ardesia e affinato in grandi botti fino a 10 anni, ha un carattere unico che unisce le note morbide dell'appassimento al graffio di un tannino e di un'acidità ancora presenti).</div><div><br />Portato a cottura il risotto con brodo di manzo speziato (reale di manzo, cipolla, sedano, carota, chiodi di garofano, anice stellato, cannella, scorze d'arancia, pepe cubebe - unica personalizzazione- e mastice di Chios ridotto in polvere (che poi si è riappallottolato nel brodo e si è alla fine appiccicato al padellino...sgrunt!! ma che aroma...), una spruzzata di succo d'arancia. Grattugiata di noce moscata. Mantecato con poco burro e parmigiano.</div><div> <br />Ho provato a riprodurre la pagnotta con la tradizionale croce e l'indispensabile noce, disegnando la croce con una salsa di noci (noci tritate finissime, burro, latte, fecola, parmigiano) che si è un po' squagliata sopra al risotto...sigh... Nel centro ho posizionato un gheriglio di noce (ne ho aperte 7-8 per ottenerne uno intero perfetto!!) <br />Come in alcune versioni che ho visto, l'ho arricchito con uvetta (che ci sta benissimo perché il risotto non è affatto dolce) e, essendo rimasta senza semi di sesamo che sono spesso messi sopra al pane, ho optato per i pinoli (bellini esteticamente ma trascurabili a livello gustativo)</div><div><br />Un risotto gratificante, ricco, profumato, saporito e molto gustoso. La speziatura è delicata, non invadente e il vino l'asseconda tra il morbido e il balsamico. Risultato sorprendente... E speriamo che sia benaugurante davvero!!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhl9Ke2TYFIyNM_SQZ7HYH4W77wph9yvIciS4ed7U_YgR_5t6IC0-LAEJ7y79XcDGg75nxBy7oRBckhBotbi4yR5L38SNMoSyhlS8VWQ7Cl5GHTNS0776L6fuRvuB6jHwyyRsowNdTU3rhrT3HSL-07Q7jMYSlm5EmykcvWwSi-ozWnZyn3QPyX-LDrRc/s1120/christopsomo%2021.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1120" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhl9Ke2TYFIyNM_SQZ7HYH4W77wph9yvIciS4ed7U_YgR_5t6IC0-LAEJ7y79XcDGg75nxBy7oRBckhBotbi4yR5L38SNMoSyhlS8VWQ7Cl5GHTNS0776L6fuRvuB6jHwyyRsowNdTU3rhrT3HSL-07Q7jMYSlm5EmykcvWwSi-ozWnZyn3QPyX-LDrRc/w572-h640/christopsomo%2021.jpg" width="572" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-44685785520070360422023-12-01T08:30:00.015+01:002023-12-01T16:57:11.877+01:00RISOTTO LIMONE E CAPPERI<p> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLNt-MkC_0AAMfe-0CocN4epS2rC1ibbyBQjJaqeHHlLj5BWFxMXEu8kmS7uhplUnGV4zlF7-k56Oay3NqNWsubOUiHqGJ2jxfK6WhJvpG045nbD5fMouL51kQU_E1z74T1-tMpZOKa9knDKdcTo3Ws9-y_HX3BeewPCrqfOtmUwfuq8kQjcotawcvL2g/s1200/60.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="875" data-original-width="1200" height="466" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLNt-MkC_0AAMfe-0CocN4epS2rC1ibbyBQjJaqeHHlLj5BWFxMXEu8kmS7uhplUnGV4zlF7-k56Oay3NqNWsubOUiHqGJ2jxfK6WhJvpG045nbD5fMouL51kQU_E1z74T1-tMpZOKa9knDKdcTo3Ws9-y_HX3BeewPCrqfOtmUwfuq8kQjcotawcvL2g/w640-h466/60.jpg" width="640" /></a></p><p>RISOTTO CIAK SI GIRA! Era annunciato già dal precedente tema del clan del risotto del venerdì, ispirato proprio ad un noto film: RISO AMARO. </p><p>E allora vai col risotto cinematografico, ispirato ad un film, che magari abbiamo nel cuore. I candidati per me erano Il Postino, Mediterraneo e La mia Africa...intesi come quelli che ho amato tanto e che non mi stancherei di guardare e che mi offrivano maggiore ispirazione per creare un piatto, in questo caso specifico, un risotto.</p><p>La prima idea è quella che ha preso il sopravvento. Troisi dolcissimo ma particolarmente struggente nell'interpretazione del postino di Neruda Mario Ruoppolo, se si pensa che lo ha girato in un momento di grande sofferenza fisica, era in attesa di un trapianto cardiaco. E' scomparso subito dopo la fine delle riprese, nel 1994. Quindi, la prima volta, vedere il film, sapendo che lui non c'era più, lo rendeva ancora più intenso ed emozionante. Il film è stato girato tra Salina e Procida. Ho visto entrambe le isole in momenti diversi. Procida un po' di fretta ma a Salina ho passato momenti meravigliosi durante un viaggio alle Eolie di almeno una decina d'anni fa. Avevamo visto la famosa casa utilizzata per le riprese come residenza di Neruda. Salina è l'isola dei capperi, eravamo capitati proprio nei giorni del festival del cappero. Un'apoteosi! Ho appreso lì che si possono consumare anche le foglie. Il pane cunzato, gli spaghettini con le alici, la malvasia di Hauner, piante di cappero e di limone ovunque...e già una prima idea si fa avanti..</p><p>Cercando informazioni sul film, apprendo che il poeta aveva composto delle odi a vari cibi: pane, pomodoro, limone, vino..scelgo ovviamente il limone.</p><p>Inoltre, nel film, Troisi prepara gli spaghetti alla Ruoppolo per conquistare Beatrice, che altro non è che una ricetta popolare di Procida, con carciofi, aglio, pomodoro ed erbe aromatiche. Ma sarebbe stato troppo semplice trasferirlo nel risotto e amen...</p><p>Capperi e Limoni= Salina, dove c'è la casa di Neruda ma il Limone è anche Costiera = Campania, omaggio ai natali di Troisi e un richiamo anche a Procida e a Neruda che gli ha dedicato un'ode. Ci poteva stare anche il pesce perché sono isole di pescatori ma volevo concentrarmi su due protagonisti come i due protagonisti indiscussi del film. </p><p> </p>Così, quando la tua mano<br /> strizza l’emisfero<br /> del tagliato<br /> limone sul tuo piatto,<br /> un universo d’oro<br /> tu spargi,<br /> un giallo calice<br /> di miracoli,<br /> uno dei capezzoli odorosi<br /> del petto della terra,<br /> raggio di luce convertito in frutto,<br /> il minuscolo fuoco di un pianeta <br /><br /> Dall’Ode al limone di Pablo Neruda <br /><br /><br /> <div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJdnYk6XtxP7CaneLIJGrJqCR9gF2WWyydz13HYJhdLnKRna0CIADoOS4n-GcfKoUVPiq2LS3aTQUUZWmY2_SElEGbRJIZiY2W2R4CyGd7drDAiOYcE0oegIHtLLRL2oBAKIXd9GWfMeaiHvb1pBb_e7ALsgc_8Zw06hQzXTdDTrqqS74RV5bL4AWoyIw/s1254/alto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1254" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJdnYk6XtxP7CaneLIJGrJqCR9gF2WWyydz13HYJhdLnKRna0CIADoOS4n-GcfKoUVPiq2LS3aTQUUZWmY2_SElEGbRJIZiY2W2R4CyGd7drDAiOYcE0oegIHtLLRL2oBAKIXd9GWfMeaiHvb1pBb_e7ALsgc_8Zw06hQzXTdDTrqqS74RV5bL4AWoyIw/w612-h640/alto.jpg" width="612" /></a></div><br /><p></p>
<br /><br /><b>Risotto limone e capperi </b><br /><br />170 g di riso Sant'andrea Dop Baraggia vercellese e biellese di Riso Goio 1929<br />2 cucchiai di crema di limone arrostito<br />2 limoni bio medio/grandi <br />500 ml brodo di limoni <br />Capperi di salina sotto sale, foglie tenere di cappero fresche o conservate sott'olio<br />Malvasia delle Lipari<br />Provolone o caciocavallo media stagionatura<br />Olio evo biancolilla<br />Sale fino, pepe timut, <a href="https://fermentalista.com/limoni-fermentati/">limone candito salato</a>*<br /> <br /><br />Per la crema di limone arrostito mi sono ispirata ad un membro del clan, Katia Zanghì, a cui ho chiesto qualche dettaglio, dopo averla vista in una sua ricetta e sbirciando qualche idea di altri chef in giro per la rete..., poi, come al solito, ho fatto a modo mio e il risultato è stato gradevolissimo! Affettare finemente un bel limone ben lavato. Sbianchire le fettine in ca 500 ml di acqua bollente per un paio di minuti. Scolarle, asciugarle bene. Mettere da parte l’acqua. Eliminare eventuali semi. Arrostirle in padella antiaderente o in forno con olio e un pizzico di sale. Aggiungere 2-3 cucchiai di zucchero semolato bianco, un pochino di acqua e far caramellare a fuoco dolcissimo e coperto, fino a che sarà ben appassito e tenerissimo, assaggiando e regolando eventualmente di zucchero e aggiungendo un po’ di succo di limone. Frullare tutto, diluendo con poca acqua calda fino ad ottenere una crema. Coprire con pellicola. <br /><br />Per il brodo di limoni: riprendere l’acqua di sbianchitura dei limoni, mettere in una casseruola e portare a bollore con una spruzzata di succo del secondo limone, 2 foglie di limone e alcune scorzette private dell’albedo. Far bollire per 5-6 minuti, spegnere e lasciare a macerare una giornata, infine filtrare. <br /><br />Dissalare bene i capperi sotto sale in acqua calda per mezza giornata . Scolarli, asciugarli bene tamponandoli con carta assorbente da cucina. Metterli fra due fogli di carta forno, passarli in microonde a potenza media per un paio di minuti o in forno a 80-10° C per 30-40’. Friggerli in olio evo verso la fine della cottura del risotto. Sgocciolarli bene dall’olio e tenere in caldo. <br /><br />Sbianchire per 1-2 minuti in acqua con poco sale le foglioline più tenere del cappero. Prelevarle con una schiumarola e porle ad asciugare su carta assorbente da cucina. <br /><br />Polvere di foglie di limone ottenuta frullando nel mixer delle foglie fatte essiccare lentamente sopra al termosifone per 2-3 gg o in forno a 40 ° C per alcune ore. <br /><br />*Limone candito salato,<a href="https://fermentalista.com/limoni-fermentati/"> ricetta qui</a>. I miei sono stagionati, hanno più di un anno e hanno sviluppato dei profumi balsamici meravigliosi. <div>Prelevare un pezzetto di limone, sciacquarlo brevemente, togliere la polpa e parte dell’albeto, tagliarlo a dadini minuscoli, disporli sopra un foglio di carta assorbente per asciugarli un pochino. <br /><br /><br />Tostatura del riso a secco, salato, sfumato con ½ bicchiere di malvasia delle Lipari, cotto con il brodo di limoni e acqua bollente qb. Verso la fine, aggiunta di crema di limoni (circa 2 cucchiai ma dipende dalla concentrazione della crema che si ottiene). Mantecato con olio evo e grattugiata di provolone. <br /><br />Disteso nel piatto e completato con i capperi fritti e le foglie di cappero, la polvere di foglie di limoni, il pepe di timut e minuscoli dadini di scorza di limone candito salato <br /><br /> </div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-20195378941994424192023-11-24T11:15:00.002+01:002023-11-24T16:02:05.590+01:00RISOTTO AMARO CON BERGAMOTTO, TE' EARL GREY, RAFANO E MANDORLE AFFUMICATE<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD-KdHzDJvJyriVftXDDOWnUlckZv52YpMT6iMeBu0ivncmFAWV53Xf_QBtEN0-RFNCB4ELd1r9nBQFpZIDtQ-GZnwA1Zxq2HoeoPhTBEm6cI3vvXWxGc1cFhlppw3Ew8Gwcs43LurW6CYcxcJprissRijCTXitz3kVQJ4xBztlopcJNiaKwxseRqXTro/s1227/AMARO%2060.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1227" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD-KdHzDJvJyriVftXDDOWnUlckZv52YpMT6iMeBu0ivncmFAWV53Xf_QBtEN0-RFNCB4ELd1r9nBQFpZIDtQ-GZnwA1Zxq2HoeoPhTBEm6cI3vvXWxGc1cFhlppw3Ew8Gwcs43LurW6CYcxcJprissRijCTXitz3kVQJ4xBztlopcJNiaKwxseRqXTro/w522-h640/AMARO%2060.jpg" width="522" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div>Ispirato al titolo di un noto film italiano <b>RISO AMARO</b>, il risotto di questo venerdì è dedicato al gusto <b>amaro</b>, il più difficile e divisivo, non gradito ai più ma, <a href="https://www.lacucinaitaliana.it/article/gusto-amaro-italiano-erbe/">secondo una famosa rivista di cucina italiana, il gusto più caratterizzante della nostra tradizione culinaria.</a> Vedi la biodiversità della flora italica, l'uso delle erbe spontanee in cucina, il caffé, l'olio extravergine d'oliva, gli agrumi, gli amari e liquori d'erbe officinali, prodotti dai monaci di tutta la penisola.<div><br /></div><div>La mia prima idea sarebbe stata la Guinness, poi la china calissaia, poi ho virato verso quello che avevo a disposizione e mi sono dedicata ad un amaro aromatico e profumatissimo, che adoro, sia nel dolce, che nel salato: il <b>bergamotto</b>. Ho sfruttato una rimanenza di grappa al bergamotto, quasi dimenticata in cantina, che avevo prodotto lo scorso inverno. Non amando i liquori, per evitare l'aggiunta di zucchero, come per il mio mirto, avevo fatto macerare le bucce di bergamotto nella grappa. Non ricordo quanti giorni le avessi lasciate a macerare ma sicuramente troppi, perché il risultato è venuto amaro tossico!!! E io ho una soglia dell'amaro molto alta, bevo tutto amaro, caffè e tè, mi piace il radicchio amarissimo, cotto e crudo. Però è risultata perfetta per l'idea di risotto amaro che avevo in mente.</div><div><br /></div><div>Quindi ho sfumato il riso, con un po' di questa grappa al bergamotto, cotto con tè earl grey alternato ad acqua per dosarlo al meglio, continuando ad assaggiare. Da ultimo una bella spruzzata di succo di bergamotto, mantecatura con robiola e olio extravergine d'oliva al bergamotto di Frantoio Muraglia, nota azienda pugliese che ha dei packaging bellissimi, per intensificare l'aroma. </div><div>Per spezzare l' amarezza e rallegrare il palato con un pizzico di dolcezza e piccantezza, ho optato per la mia consolidata salsa agrodolce al rafano. </div><div>Le mandorle le ho salate e affumicate con un trucco, ho usato un fumo liquido trovato on line che è una figata!!</div><div><br /></div><div>Sono molto soddisfatta dell'equilibrio trovato, assaggiando e riassaggiando e dosando in cottura. Profumo e sapore di bergamotto molto netto, amaro pronunciato e aromatico, con lieve sfumatura acida spezzato dall'agrodolce e piccante della salsa al rafano e sostenuto dall'affumicatura della mandorla che fa virare l'amaro verso altre sfumature tostate. Una goduria!<br /><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaNRn8X5qBsklmJVWOVVfYR3XX-6XPqC_i92E_LtQpn0wMeAe_B00B8K14bStMhMiV5em5GOH02k303cEaeFhV2JE4jFYX_5ATESsbXj-KH47uBFMcJCaB8b6AfPJpXfd4GBE97zgTyJDqaNSxVn3rnChO6zy3PhJcaIAWcot8XT7o371IGlCC0YVd-5s/s1291/AMARO%20ALTO.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1291" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaNRn8X5qBsklmJVWOVVfYR3XX-6XPqC_i92E_LtQpn0wMeAe_B00B8K14bStMhMiV5em5GOH02k303cEaeFhV2JE4jFYX_5ATESsbXj-KH47uBFMcJCaB8b6AfPJpXfd4GBE97zgTyJDqaNSxVn3rnChO6zy3PhJcaIAWcot8XT7o371IGlCC0YVd-5s/w496-h640/AMARO%20ALTO.jpg" width="496" /></a></div><br /><div><br /><p><b>RISOTTO AMARO</b></p><p>bergamotto, tèearl gray, salsa al rafano, mandorle salate affumicate</p><br />170 g di riso carnaroli <br />50 g di robiola vaccina <br />40 ml di grappa al bergamotto <br />40 g di scalogno <br />750 ml di tè earl grey + acqua bollente qb</div><div>1 bergamotto non trattato, succo e scorza </div><div>1 foglia di alloro <br />Olio evo qb, sale fino</div><div>Olio al bergamotto frantoio Muraglia</div><div>Radice di rafano, yogurt bianco intero, aceto di mele, miele millefiori</div><div>Una manciata di mandorle</div><div>Fumo liquido</div><div><br /></div><div>Miscelare lo yogurt con rafano grattugiato, miele e un tocco di aceto, regolando a piccole dosi in modo da ottenere un bell'agrodolce piccante</div><div><br /></div><div>Sgusciare le mandorle, tostare in padella con un'idea d'olio, fumo liquido e sale</div><div><br /></div><div>Appassire lo scalogno con olio evo e alloro. Tostarvi il riso, sfumare con la grappa, salare, portare a cottura col tè alternato ad acqua calda. Spegnere al dente e fluido, dare una spruzzata di succo di bergamotto (mezzo bergamotto circa), mantecare con la robiola e l'olio al bergamotto. Regolare di sale.</div></div><div>Mettere nei piatti, completare con la salsa al rafano, le mandorle affumicate e scorza di bergamotto grattugiata.</div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-46207897532896513322023-11-10T08:30:00.018+01:002023-11-10T08:30:00.142+01:00RISOTTO BARBABIETOLA E COCCO, FRUTTO DELLA PASSIONE E SALSA D'OSTRICHE <p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtHmZBfXhVTuc6uuwFn7OLCT6GSnV1_1CGq_1bWRemCP2-Q3RRLrv8gB-zSjnTLbe9tLKrHEZR_8K1OraEXqVvZf1W0mjCKeVgMX-_m5yAb9L4gO1Fpy0Vyux_61S-cI2AzWKpuqWJWQxuDI1oCZ2Sekh7VcZyvGUuwDb6Jk9_SQvpSH7THwd8tfmJLYY/s1500/ostrica%204.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1048" data-original-width="1500" height="448" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtHmZBfXhVTuc6uuwFn7OLCT6GSnV1_1CGq_1bWRemCP2-Q3RRLrv8gB-zSjnTLbe9tLKrHEZR_8K1OraEXqVvZf1W0mjCKeVgMX-_m5yAb9L4gO1Fpy0Vyux_61S-cI2AzWKpuqWJWQxuDI1oCZ2Sekh7VcZyvGUuwDb6Jk9_SQvpSH7THwd8tfmJLYY/w640-h448/ostrica%204.jpg" width="640" /></a></div><br /><p>In questi momenti tristi e drammatici, tra guerre e flagelli causati dalla furia della natura, concediamoci un po' di leggerezza, rallegriamoci con un po' di colore!</p>Come spesso accade, gli spunti per il tema della settimana del nostro Clan del risotto del venerdì, mi vengono offerti anche dai risotti stessi che produciamo, dai commenti...e non solo.<br />Avevo in mente altro ma <a href="https://www.facebook.com/groups/1300302887010357/user/100005736939174/?__cft__[0]=AZWej1DZV46LckXJAADVfXZYxfPLe-6WnqspyZvhfduUDAwU5oRYxwLZ9RuV_RoKOf11W6DPB4PDKhDyui0rksEDigdycCnFndBg7AK6N5C8mbQGmEQJ5i_VVAF0JJwcKXuvU4XypGukI_ym3E8o2m8spG0sP9uFz9m3wDLYEWGsH7PggaSUGCDqq3PfHTTPN9M&__tn__=-]K-R">Katia Zanghì</a> mi ha acceso la lampadina commentando il mio <a href="https://poverimabelliebuoni.blogspot.com/2023/11/risotto-mi-to.html">risotto MI-TO</a> per i contrasti di colori e sapori, inevitabilmente ho pensato alla copertina e al titolo del bellissimo libro della nostra <a href="https://www.facebook.com/groups/1300302887010357/user/1609818480/?__cft__[0]=AZWej1DZV46LckXJAADVfXZYxfPLe-6WnqspyZvhfduUDAwU5oRYxwLZ9RuV_RoKOf11W6DPB4PDKhDyui0rksEDigdycCnFndBg7AK6N5C8mbQGmEQJ5i_VVAF0JJwcKXuvU4XypGukI_ym3E8o2m8spG0sP9uFz9m3wDLYEWGsH7PggaSUGCDqq3PfHTTPN9M&__tn__=-]K-R">Tamara Giorgetti</a>, quindi il tema è venuto da sè: CONTRASTI DI COLORI E SAPORI <div><br />Non è una novità, ricerchiamo spesso i contrasti di colore e sapore nei nostri risotti ma questa volta poniamo un'attenzione maggiore.</div><div><br /></div><div>Infatti ci ho studiato parecchio. In un primo momento, volevo replicare un mio cavallo di battaglia: l'ape Maia, cioè giocare col giallo dello zafferano e il nero di seppia, vedi il mio millefoglie al nero di seppia con baccalà mantecato allo zafferano o anche le lasagne gialle e nere con ragù di stoccafisso..</div><div>Ma recentemente, l'ho già usato per due risotti lo zafferano e anche il baccalà, quindi rinuncio all'ape maia :-)</div><div>E poi volevo qualcosa da WOW!! </div><div>La scelta è caduta sulla barbabietola con cui ho tentato già qualche volta di realizzare dei bei contrasti ma i risultati, soprattutto a livello cromatico, non sempre mi hanno soddisfatta</div><div><br /></div><div>Ci ho riprovato. Risotto strano, insidioso ma ben riuscito e divertente, ispirato a gusti esotici e principalmente ad una zuppa di barbabietola e cocco, assaggiata in Sud Africa, che è rimasta nella mia memoria gustativa!! Ho giocato con i contrasti tra il dolce e l'acido, il sapido, l'umami, e l'aromaticità vegetale. Chiude il cerchio il piccante. </div><div><br /></div><div><br /></div><div><b>RISOTTO ALLA BARBABIETOLA E COCCO, FRUTTO DELLA PASSIONE E SALSA D'OSTRICHE</b></div><div><br /></div><div>Ingredienti per 2 persone</div><div><br /></div><div>170 g di riso Gran Riserva Cascina Alberona</div><div>30 g di scalogno</div><div>2 spicchi d'aglio medi </div><div>olio evo</div><div>lime</div><div>salsa d'ostriche </div><div>sale, peperoncino habanero bio in fiocchi</div><div>180 g di barbabietola cotta (al netto della buccia)</div><div>100 ml di latte di cocco (con la sua parte grassa)</div><div>80 ml di succo di frutto della passione (polpa di 4 frutti grandi, passata al setaccio)</div><div>40-50 g di polpa di mango ben maturo (il mio non era ben maturo, ho aggiunto una puntina di miele agli agrumi)</div><div>uova di salmone</div><div>fiori e foglie di finocchietto selvatico</div><div><br /></div><div>Prima di avviare il riso, prepariamo la crema di barbabietola e la salsa al frutto della passione.</div><div>Frulliamo la barbabietola con un terzo circa del latte di cocco, teniamo da parte il resto per la cottura del risotto. </div><div>Frulliamo il mango con il succo del frutto della passione. Mettiamo la salsa in un biberon da cucina</div><div><br /></div><div>Avviamo il risotto facendo sudare dolcemente lo scalogno tritato finemente e l'aglio passato nello spremiaglio con due cucchiaiate d'olio evo delicato. Aggiungiamo il riso, facciamolo tostare brevemente, facendo attenzione a non bruciare l'aglio e lo scalogno, diamo una spruzzata di succo di lime, uniamo un cucchiaio di salsa d'ostrica e iniziamo la cottura aggiungendo man mano acqua bollente. A 5-6 minuti dalla fine, uniamo anche la purea di barbabietola ben calda e aggiungiamo ancora del latte di cocco, assaggiando e dosando e regolando di sapidità che dovrà essere comunque delicata, e, se piace, date una sferzata di piccantezza con dell'habanero in fiocchi. I due sapori principali di barbabietola (dolce, terroso) e cocco (dolce, aromatico) devono fondersi insieme, non devono prevalere uno sull'altro. Le dosi indicate sono quelle che ho misurato io, strada facendo, ma potrebbero cambiare a seconda del proprio gusto o della materia prima a disposizione. </div><div>Il risotto risulterà ben cremoso, grazie alla purea di barbabietola e alla grassezza del latte di cocco, quindi non sarà necessario mantecare con altro grasso. </div><div><br /></div><div>Mettete il risotto nel piatto, distendetelo bene, completate con la salsa di frutto della passione e mango, le uova di salmone ben scolate, dei punti di salsa d'ostrica al naturale (umami super concentrato ma ci sta!!) i fiori e le foglioline di finocchietto selvatico. </div><div><br /></div><div>Sembra tanta roba ma, tutti insieme, gli ingredienti creano una bella sinfonia di gusto e di colori anche se il giallo della salsa ha assorbito un po' di rosa della barbabietola, risultando un po' spento e tendente al beige, mentre al naturale era molto più giallo-aranciato. Anche l'arancio delle uova di salmone, essendo un po' trasparenti, risalta poco ma insomma i contrasti un po' ci sono...dai... A dimostrazione che è tutto vero, niente trucco e parrucco per rendere più brillanti i colori (bella scusa per ammettere che sono una schiappa con photoshop!!)</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br />Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-84875904883136160892023-09-26T10:27:00.003+02:002023-09-26T10:27:54.667+02:00RISOTTO ALLE MELANZANE, AGLIO NERO E CACAO<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghZhmxhIfCKz5VR3zDTHq2gz0Qwut0xo_06QtMEFVr-inb0mZokLBDtWHLsfob5sGo7f2iVuxfDAv6YDFMY_AinlZ-rPQaDSB5UK393XOaD0ZhGgOtMFpD0TdxB_z4EQvE2UEn2l4PjbugD26i1ERxqvR_ix8ja5Z7vwlPRvhnE56uXrAJOHlP-Zth2Tg/s1500/frontale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1155" data-original-width="1500" height="492" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghZhmxhIfCKz5VR3zDTHq2gz0Qwut0xo_06QtMEFVr-inb0mZokLBDtWHLsfob5sGo7f2iVuxfDAv6YDFMY_AinlZ-rPQaDSB5UK393XOaD0ZhGgOtMFpD0TdxB_z4EQvE2UEn2l4PjbugD26i1ERxqvR_ix8ja5Z7vwlPRvhnE56uXrAJOHlP-Zth2Tg/w640-h492/frontale.jpg" width="640" /></a></div><p></p>Tripla elaborazione Ottolenghi/Sguerri/Galliti :-) <br />Da una ricetta di quel mago delle verdure e delle spezie di Ottolenghi a base di melanzane al forno e una salsa all'aglio nero speciale, pescata nel <a href="https://www.pixelicious.it/2023/07/14/melanzane-allaglio-nero-ottolenghi/">blog di Sara Sguerri, Pixelicious,</a> che già aveva fatto il suo mix di due versioni dello stesso autore proposte nelle sue famose pubblicazioni Plenty More e NOPI, e io l'ho adattata al risotto con piccole personalizzazioni, vedi le melanzane fritte sopra e la spolverata di cacao. Nella foto non ho messo i pinoli perché ero incerta, non volevo fosse troppo, ho preferito le melanzane fritte. Poi a tavola l'abbiamo assaggiato anche con i pinoli tostati. Stanno divinamente bene! Consigliatissimi!<div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxicOVf1m_JnjrNc5B8N2BzCQQ5XZ_jyo-H2F2qGmUqCt2J1saXfAALrDAVctiDwqFfkE0i2figP1l86ojZBKpReCNDPiA-g6WvVRz4x6bOWHDD3trwJcsgYDwg4w7D18_sdjtZWVQIYBFtD7bKMkufroTVU7Q5I1O99ytyeqMGcbSBWCardC6NJwQELY/s1499/riso%20baldo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1499" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxicOVf1m_JnjrNc5B8N2BzCQQ5XZ_jyo-H2F2qGmUqCt2J1saXfAALrDAVctiDwqFfkE0i2figP1l86ojZBKpReCNDPiA-g6WvVRz4x6bOWHDD3trwJcsgYDwg4w7D18_sdjtZWVQIYBFtD7bKMkufroTVU7Q5I1O99ytyeqMGcbSBWCardC6NJwQELY/w426-h640/riso%20baldo.jpg" width="426" /></a></div><br /><div>Per quanto riguarda il riso, ho usato finalmente il riso baldo <a href="https://www.cascinaalberona.com/prodotti/riso/baldo/index.html">Cascina Alberona</a>, riso eccellente ma poco conosciuto al di fuori dell'area della Lomellina o piemontese<div><br /></div><div style="text-align: center;"><b><span style="color: #783f04; font-size: large;">RISOTTO ALLE MELANZANE, AGLIO NERO E CACAO</span></b></div><div style="text-align: center;"><b><span style="color: #783f04; font-size: large;"><br /></span></b></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTyo5XIRMV2-gMV4c4JShDofbnDiAT7_6rlMOM6vpuTpPegaqfmxQAhi-oy61m--E9w1JeWnTnj_939NCRQ6dgZlDjBnjVyXYS4uLsPjjbD7b9jIkNW6p-0yiiuY2F4VbLULFCh-Giwl9T3x85YndxhTLcWnhddiCVYXSn3r6E4p6Qb7HwlDnix75OYtg/s1500/risotto%20melanzane%20e%20aglio%20nero.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1134" data-original-width="1500" height="484" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTyo5XIRMV2-gMV4c4JShDofbnDiAT7_6rlMOM6vpuTpPegaqfmxQAhi-oy61m--E9w1JeWnTnj_939NCRQ6dgZlDjBnjVyXYS4uLsPjjbD7b9jIkNW6p-0yiiuY2F4VbLULFCh-Giwl9T3x85YndxhTLcWnhddiCVYXSn3r6E4p6Qb7HwlDnix75OYtg/w640-h484/risotto%20melanzane%20e%20aglio%20nero.jpg" width="640" /></a></div></div><div><div><br /></div><b>Ingredienti e dosi per 2 persone</b><div><br /></div><div>170 g di<a href="https://www.cascinaalberona.com/prodotti/riso/baldo/index.html"> riso baldo classico Cascina Alberona</a></div><div>2 melanzane lunghe non troppo grandi (peso lordo totale 300/350 g)<br />50 ml di olio extravergine di oliva per la salsa + qb per il risotto e per friggere<br />15 g di aglio nero pulito</div><div>1 spicchio grande di aglio rosa<br />1 cucchiaino di glassa di aceto balsamico<br />1 cucchiaini di succo di limone<br />1 pizzico di peperoncino habanero in fiocchi<br />20 ml di panna vegetale (yogurt intero nella ricetta originale)<br />½ cucchiaino di cacao amaro in polvere + qb per spolverata sopra al risotto<br />foglioline di basilico fresco</div><div>1 foglia d'alloro<br />sale, pepe nero Assam, una manciata di pinoli<br /><br /><br />Preriscaldate il forno a 150°C.<br />Lavate le melanzane, asciugatele, mondatele e tagliatele a rondelle spesse circa 1,5 cm, mettetene da parte una manciata da friggere.<br />Sistematele in una ciotola capiente, conditele con circa metà dell'olio e sale (io non ho messo il pepe), mescolate bene. <br />Stendete le melanzane su di una teglia rivestita con carta forno e cuocetele per circa 30 minuti o comunque fino a che non saranno dorate e morbide. Lasciate raffreddare.<br />Nel frattempo, preparate la salsa: ponete nel bicchiere del minipimer il restante olio, gli spicchi di aglio nero, la glassa di aceto balsamico, il succo di limone, il peperoncino, la panna vegetale e il cacao amaro. Azionate il frullatore ad immersione e frullate fino ad ottenere una crema omogenea e densa. Trasferite la crema in un flacone dosatore e conservate in frigo fino al momento dell’uso.</div><div><br /></div><div>Frullate le melanzane cotte, passatele al setaccio. </div><div><br /></div><div>Avviate il risotto. Fate sudare l'aglio rosa, spremuto nello spremiaglio, con un filo d'olio, una foglia d'alloro e un po' di brodo di verdura, successivamente tostatevi il riso e fate insaporire bene, date una spruzzata di vino bianco aromatico (perfetto un sauvignon blanc), salate, togliete l'alloro e portate a cottura col brodo di verdura.</div><div><br /></div><div>Mentre il riso cuoce, friggete le melanze tagliate a dadini in olio evo, salate e tenete in caldo. </div><div>Togliete la salsa all'aglio nero dal frigorifero. Mondate il basilico. Tostate i pinoli, se desiderate aggiungerli. Unite la crema di melanzane al risotto a 5 minuti dalla fine. Assaggiate, regolate di sale, se necessario, a fine cottura unite un pizzico di Assam schiacciato nel mortaio . Spegnete, lasciate intiepidire e infine mantecate con poco olio evo. </div><div>Servite il risotto nei piatti, cospargete con le melanzane fritte e/o i pinoli tostati, completate con dei punti o un dripping di salsa all'aglio nero, foglioline di basilico e una spolveratina di cacao </div><div><br /><br /></div></div></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-74125308770001432032023-09-15T08:30:00.002+02:002023-09-15T08:30:00.146+02:00RISOTTO AL GORGONZOLA PICCANTE, MAGGIORANA, FICHI E GLASSA AL BALSAMICO E VANIGLIA<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIopFQISb0RsziuCvMLmKbIbGBpQHR17ozbFJ9-ZBw8vaLlzGGY3VdNshDx2vPWCE3O-7_fre-AjnOatuBkw2I9gwPC-4XX-r3APvPguqTKfBzpFczeZutcPQAsOAO8sJ0wX-Jm9rtyJX-11ejlHXTS4ZkvIijuMgp4rvdJTX6tNOnrWgTSuRUATND2Ng/s1500/risotto%20al%20gorgonzola%20e%20fichi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1189" data-original-width="1500" height="508" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIopFQISb0RsziuCvMLmKbIbGBpQHR17ozbFJ9-ZBw8vaLlzGGY3VdNshDx2vPWCE3O-7_fre-AjnOatuBkw2I9gwPC-4XX-r3APvPguqTKfBzpFczeZutcPQAsOAO8sJ0wX-Jm9rtyJX-11ejlHXTS4ZkvIijuMgp4rvdJTX6tNOnrWgTSuRUATND2Ng/w640-h508/risotto%20al%20gorgonzola%20e%20fichi.jpg" width="640" /></a></div><p>Siamo già a metà settembre e non ho ancora fatto niente con i fichi!! Rimedio subito.</p>Ultimamente, grazie a <a href="https://www.pixelicious.it/">Sara di Pixelicious</a>, ho scoperto un produttore di balsamico e altri condimenti acetosi,<a href="http://www.denigris1889.com"> De Nigris 1889</a>. Ho acquistato on line alcuni prodotti. <b>Il rosé di Modena</b> è già stato utilizzato nella <a href="https://poverimabelliebuoni.blogspot.com/2023/09/panzanella-in-saor.html">panzanella in saor,</a> da un’idea della stessa Sara. C’erano tanti altri condimenti originali che mi ispiravano, come l’aceto al mango o al frutto della passione e mi sono pentita di non averli presi…prossima volta!! Per questo primo ordine ho optato per il condimento agrodolce Rosé di Modena appunto e due glasse. Fuori la prima: <a href="https://www.denigris1889.com/it/prodotti/glasse-e-riduzioni/glassa-vaniglia/">glassa al balsamico e vaniglia</a>. La prima idea era quella di usarla per un dolce e non è detto che non lo faccia ma poi ha prevalso la voglia di risotto.<br /><br />Un risotto semplicissimo, che sfrutta il matrimonio felice tra le note erbacee piccanti degli erborinati e la dolcezza della frutta ma nella sinfonia entrano in gioco anche le seducenti sfumature della glassa al balsamico e vaniglia che sostengono la dolcezza del fico e aggiungono tenue acidità, e non ultimo la maggiorana essiccata, che esalta l’erborinato.<br /><br />Ho scoperto il felice connubio erborinato- maggiorana (e nocciole) grazie ad una squisita pizza di <a href="https://www.pizzeriaapogeo.it/">Apogeo </a>che mi aveva fatto proprio riconciliare con la maggiorana che fino a quel momento non sopportavo. Da allora ne sono dipendente. Quale migliore occasione per riproporlo.<br /><br />Il riso è un vialone nano di un'eccellenza italiana <a href="https://riservasanmassimo.net/">Riserva San Massimo</a>, top! Il gorgonzola è del classico novarese <a href="https://www.igorgorgonzola.com/prodotti-igor.php?prodotto=5#piccante">Igor</a> , una garanzia<div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbrHW8IrRBY3F2RO_IGpvsgOcdFKFW_Xm3haiwSIqNJ3ghUGsDvYgoo_K7cz0wV3oy-JE3DFMyC7pOfBFerDOaOitzRsZNDiAGFI22lF7U8RXvsDMFcJTwpdf8LFzwMCuWiTuvLmfDfxL0oKpta2CpHYZDKc09IZwOOGAJctF5mU8zzMchAPtyIYSbqLs/s1500/frontale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1136" data-original-width="1500" height="484" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbrHW8IrRBY3F2RO_IGpvsgOcdFKFW_Xm3haiwSIqNJ3ghUGsDvYgoo_K7cz0wV3oy-JE3DFMyC7pOfBFerDOaOitzRsZNDiAGFI22lF7U8RXvsDMFcJTwpdf8LFzwMCuWiTuvLmfDfxL0oKpta2CpHYZDKc09IZwOOGAJctF5mU8zzMchAPtyIYSbqLs/w640-h484/frontale.jpg" width="640" /></a></div><br /><div><div><b><span style="color: #741b47; font-size: large;">RISOTTO AL GORGONZOLA PICCANTE, MAGGIORANA, FICHI E GLASSA ALL'ACETO BALSAMICO E VANIGLIA</span></b></div><div><p class="MsoNormal">Ingredienti per 2 pesone</p><p class="MsoNormal">170 g di riso vialone nano <a href="https://riservasanmassimo.net/">Riserva San Massimo</a></p><p class="MsoNormal">80 g di gorgonzola piccante <a href="https://www.igorgorgonzola.com/prodotti-igor.php?prodotto=5#piccante">Igor</a> </p>
<p class="MsoNormal">30g di scalogno</p>
<p class="MsoNormal">2 cucchiai d’olio evo</p>
<p class="MsoNormal">20 g di burro</p>
<p class="MsoNormal">Brodo di verdura leggero</p>
<p class="MsoNormal">Aceto di mele </p>
<p class="MsoNormal">Fiori di maggiorana essiccati</p>
<p class="MsoNormal">Fichi freschi </p>
<p class="MsoNormal">Glassa all’aceto balsamico e vaniglia <a href="https://www.denigris1889.com/it/prodotti/glasse-e-riduzioni/glassa-vaniglia/">De Nigris 1889</a> </p>
<p class="MsoNormal">Ho fatto appassire lo scalogno tritato finemente in due
cucchiaiate d’olio e un goccino d’acqua fino a che si è ammorbidita, ho unito
il riso, un pizzichino di fiori di maggiorana essiccati, fatto rosolare bene,
sfumato con un’idea di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>aceto di mele (in
mancanza di vino bianco aperto), portato a cottura con brodo di verdura.
Spento<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>3 minuti prima della cottura
indicata.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fatto riposare un minuto,
mantecato con il gorgonzola tagliato a dadini e il burro. Altro riposino e poi
disteso nel piatto, ghirigori con la glassa al balsamico e vaniglia, fettine di
fichi freschi e altra spolveratina di fiori essiccati di maggiorana.</p>
<p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p>
<p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p><br /></div></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-75732587312622663932023-09-01T08:00:00.005+02:002023-09-01T08:00:00.152+02:00RISOTTO RUCOLA E GAMBERETTI AL PROFUMO DI ANICE<div><br /></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSyDlWap4AlJr6euoKff1oZRTMFiCpGQJSarMwvjQcvfw5F27sXnXKZhIVkZXBDWbsF9QSOfut7T5eNAR2xQ_aAaLq7sPTo4GV8Ay27JvwLTuFh7RNWNO6PiJp8hZE5hqxjiDW6Uoz0ZRA2GIq4vmHsNsFM1IrKQsOYdT25xHYkDYWff6EWd07IcGsfuk/s1200/orizzontale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="904" data-original-width="1200" height="482" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSyDlWap4AlJr6euoKff1oZRTMFiCpGQJSarMwvjQcvfw5F27sXnXKZhIVkZXBDWbsF9QSOfut7T5eNAR2xQ_aAaLq7sPTo4GV8Ay27JvwLTuFh7RNWNO6PiJp8hZE5hqxjiDW6Uoz0ZRA2GIq4vmHsNsFM1IrKQsOYdT25xHYkDYWff6EWd07IcGsfuk/w640-h482/orizzontale.jpg" width="640" /></a></div><br /><div><br /></div><div>Eccomi con il mio risotto del venerdì!</div><div>Come promesso a Giovanni, membro del <b>Clan del risotto del venerdì</b>, volevo provare anche sul risotto il suo buonissimo pesto di rucola all'anice, già sperimentato sugli spaghetti, per volere del marito. </div><div>Non ho resistito al richiamo di un grande revival anni 80-90; ricordate il tormentone rucola e gamberetti?? I più "arditi" aggiungevano anche dei cubetti di mela verde :-)</div>Chissà se il genio che si è inventato <b>rucola e gamberetti, </b>aveva studiato la combinazione a livello molecolare o semplicemente è il frutto di un'esperienza empirica? Come sappiamo, il sapore degli alimenti dipende da alcuni composti chimici naturali che li caratterizzano e possono combinarsi con altri per analogia o contrasto. Rucola e anice stanno bene insieme perché come ci spiegava Guido Aretus, sempre nel clan, contengono entrambi anitolo.<div><br /></div><div>Ho approfondito l'argomento e ricordavo un <a href="https://doctorisinthekitchen.blogspot.com/2017/09/le-linguine-al-sugo-daragosta-con.html?m=1">bellissimo post del nostro amato Dr Meyers </a>per il mio MTChallenge, sfida sulla pasta di mare. Attingendo dal suo testo e riassumendo : <i>l'anitolo viene usato nell'industria alimentare in genere per camuffare gli odori acidi, rancidi e solforosi. Nei crostacei è presente, fra gli altri, il metanolo, responsabile dell'odore e sapore solforoso. Ecco la ragione per la quale l'anice è spesso usato per aromatizzare i crostacei e molluschi, soprattutto quelli con un sapore deciso, perché con l'aggiunta di erbe o spezie che contengano anitolo, i crostacei semplicemente scintillano. Mentre mette in risalto tutte le note dolci e aromatizza, si incarica di annullare le note che potrebbero risultare sgradevoli. </i></div><div><br /></div><div>Quindi, rucola, anice e gamberetti. Triangolo perfetto!! La mela è una mela di vigna, leggermente asprigna, dona un tocco di freschezza, che non guasta mai in una preparazione cremosa e ricca come questo risotto.</div><div>Gusto indovinatissimo. Sono proprio contenta!! <br />La mantecatura lascia un po' a desiderare, questo risotto ha avuto una gestione turbolenta, ma l'insieme è gradevole e l'effetto cromatico compensa le magagne ;-)</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxDfr-8F_b4D7BPxZYRalbkPmZ8EqxvS7KPb9jTvBrVp65UaOM-bFXroIybaf1CKbw9nQlmJYGhZpAgvLLMJuGxE5H_nXhLtm0aEA6_v90LZtEb-aPnJOpXtffzDACG1ZHt6uVmtsSsouE2Y5PTUh7tTd_rFFJvi6kjeMhItWWX_wI1NRBZBtPnC-f-Q4/s1105/verticale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1105" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxDfr-8F_b4D7BPxZYRalbkPmZ8EqxvS7KPb9jTvBrVp65UaOM-bFXroIybaf1CKbw9nQlmJYGhZpAgvLLMJuGxE5H_nXhLtm0aEA6_v90LZtEb-aPnJOpXtffzDACG1ZHt6uVmtsSsouE2Y5PTUh7tTd_rFFJvi6kjeMhItWWX_wI1NRBZBtPnC-f-Q4/w580-h640/verticale.jpg" width="580" /></a></div><br /><div><br /><br /></div><div><u>Ingredienti per 2 persone</u></div><div><br /></div><div>180 g di riso carnaroli o vialone nano</div><div>250 g di gamberetti (peso lordo)</div><div>olio evo qb</div><div>1 mela croccante e un po' asprigna tipo stayman/fuji/verde </div><div><br /></div><div><br /></div><div><u>Pesto di rucola all'anice</u>:</div><div>60 g di rucola (meglio se tipo rughetta, più aromatica)</div><div>1/2 cucchiaino di semi di anice </div><div>1/2 spicchietto d'aglio o 1 cucchiaio di aglio in povere (più facile da dosare)</div><div>20 g di parmigiano </div><div>1 cucchiaiata di pinoli</div><div>olio evo, sale fino qb </div><div><br /></div><div>Mettete tutto nel bicchiere del frullatore e frullate fino ad ottenere un pesto omogeneo. Regolate di sale. Ponete in frigorifero.</div><div>Tagliate a dadini la mela con la buccia, teneteli a bagno con acqua e limone così non si ossideranno. Scolateli al momento dell'utilizzo. </div><div><br /></div><div>Tostate il riso con un filino d'olio, cuocete semplicemente con acqua bollente, spegnete al dente e lasciando il risotto fluido. Fate riposare un paio di minuti, il tempo di cuocere i gamberetti al vapore. Vanno scottati appena, devono cuocere pochissimo, rimarranno morbidissimi. Mantecate infine il risotto con il pesto ben freddo. Altro minutino di risposo e poi via nel piatto, cospargete con i gamberetti e i dadini di mela. </div><div>Volendo, non starebbero male, nè a livello estetico, nè a livello gustativo, ulteriori foglioline di rucola a crudo sopra al risotto ma le avevo usate tutte!!!</div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-45457419377404177342023-08-08T14:28:00.000+02:002023-08-08T14:28:04.779+02:00L'ELEGANZA DELLA CIPOLLA<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9fahAMCanXPT4ALj-4gYcwgr7XVjbMPtVfEyeQ7J5t_5kV-o0YA5oEhTLVy3ShjxeIohMrvUdHbyFA9YH28tgwxSl_Ai-d1aTQgfX-A7hytqkBf14eS4hoXnvtaSviAyWhknwvple-H4FCA6MeLHe8QiwpEveK3RbfLQ_0KKLrRbPNFD_QIbb6smdciE/s1485/cipolle%2060.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1485" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9fahAMCanXPT4ALj-4gYcwgr7XVjbMPtVfEyeQ7J5t_5kV-o0YA5oEhTLVy3ShjxeIohMrvUdHbyFA9YH28tgwxSl_Ai-d1aTQgfX-A7hytqkBf14eS4hoXnvtaSviAyWhknwvple-H4FCA6MeLHe8QiwpEveK3RbfLQ_0KKLrRbPNFD_QIbb6smdciE/w518-h640/cipolle%2060.jpg" width="518" /></a></div><br /><p></p><p>Lo chef stellato Davide Oldani ne ha fatto il piatto simbolo della sua rivoluzione pop in cucina, rendendola protagonista! L'umile cipolla da ancella diviene principessa...</p><p>Impossibile resistere al fascino del bellissimo colore delle Tropea!! </p><p>La rivista <b>La Cucina Italiana</b> le aveva dedicato un bel servizio con piatti colorati e molto invitanti nel numero di giugno 2023. Volevo provare prima di tutti gli spaghetti con cipolle e acciughe, poi hanno preso il sopravvento le cipolle farcite perché volevo usare il piatto cipolla di <b><a href="https://www.virginiacasa.it/">Virginia Casa</a></b>, una produzione di ceramiche artigianali di Montespertoli, trovata in quel luogo di delizie e idee che è la Bottega Mediterranea Belfiore.</p><p>Mi sono riempita di cipolle e poi un giorno, avevo l'ispirazione e soprattutto un po' di tempo per dedicarmici, sono partita in quinta. Solo che sbadatamente sbaglio a tagliare le cipolle nel senso della lunghezza anzichè della larghezza, per ricavare dei bei tondi e ne sciupo un paio, prima di capire l'errore, proprio le più belle e di dimensioni abbastanza uguali. Quindi le altre non sono venute benissimo e soprattutto erano piccole rispetto al piatto. Un mazzetto di aromatiche e voilà, riempito il piatto e fatto una bella foto. </p><p>E comunque, oltre che belle, sono proprio buone. Ho modificato la ricetta della Cucina Italiana che prevedeva una lunga cottura delle cipolle sotto sale, in forno. Io le ho scottate in acqua e aceto, sale, zucchero e spezie. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLcDgEKyOJ3uOm4gD7ySXKSp9H-N9_9Y1ntkwS86BlXLKhvxzQKl-QOg9GO3A5KG8Hf2Vz1RAQjVSL1r4v7_KgFKxZAaGsJNO7jrIl2sRi5vkv8jB-HZ_n7X7Fbb9BRCvrVkhKUHa7IDQWqulrrm0IVSRcm3GTqx5XD7jxQ-9k-nlFcNsmn0XDc8WehSk/s2048/364697615_10226983980019601_8375112961434121621_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLcDgEKyOJ3uOm4gD7ySXKSp9H-N9_9Y1ntkwS86BlXLKhvxzQKl-QOg9GO3A5KG8Hf2Vz1RAQjVSL1r4v7_KgFKxZAaGsJNO7jrIl2sRi5vkv8jB-HZ_n7X7Fbb9BRCvrVkhKUHa7IDQWqulrrm0IVSRcm3GTqx5XD7jxQ-9k-nlFcNsmn0XDc8WehSk/w480-h640/364697615_10226983980019601_8375112961434121621_n.jpg" width="480" /></a></div><div style="text-align: center;">La versione con foto originale della Cucina Italiana</div><p>Anche la farcia sfrutta solo l'idea della crema di ceci ma l'ho personalizzata, anzichè capperi e pistacchi, ho frullato i ceci e insaporiti con aglio in polvere, sale, paprica dolce, un pizzico di worchester, succo e scorza di limone. Infine sopra ho messo una panatura che, a dire il vero, mi era avanzata dalla farcia dei miei rotolini di acciughe, i capperi c'erano e ci è andata proprio a nozze! </p><p><b>Ingredienti</b></p><p><u>Per le cipolle</u></p>Cipolle rosse Tropea - <br />acqua, aceto di mele, alloro, pepe Cubebe in grani, sale fino e zucchero semolato<br /><br /><u>Per la crema di ceci</u>: olio evo, ceci cotti, aglio in polvere, limone non trattato, paprica dolce, salsa worchestershire<div><br /></div><div><u>Per la panatura</u> : pan grattato, parmigiano, aglio, capperi dissalati, pinoli, prezzemolo</div><div><br /></div><div>Spuntate le cipolle alla base e alla sommità. Cuocetele al dente in un mix di acqua, aceto di mele, sale, zucchero, foglia di alloro, pepe Cubebe in grani. Scolatele e fatele asciugare su carta assorbente, poi cercate di aprirle un po' nel centro in modo da ricavae un incavo.</div><div><br /></div><div>Frullate i ceci cotti e insaporite a piacere con aglio in polvere, paprica dolce, salsa worchester, scorza grattugiata e un po' di succo di limone. Con questa farcia riempite le cipolle e formate un bel mucchietto anche sopra la parte superiore.</div><div>Cospargete con la panatura ottenuta tritando tutti gli ingredienti. Spennellate d'olio le cipolle, ungete una piccola teglia, disponetevi le cipolle in piedi, irrorate d'olio e infornate per circa 30' a 180° C + 5 ' sotto il grill</div><div><br /></div><div><br /></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-91374394358792077002023-06-25T15:10:00.003+02:002023-06-25T15:10:22.060+02:00RISOTTO COME UNA PARMIGIANA DI MELANZANE<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCIXjXrCM5eQIu1f8LlpGfwI52NDz_-Wa9hR8HFf7re_TAq59Ay1aV_0HOeoOTQbeCNhZCInoiq5-RS-dzjjk4JR51sJSmJihI4hHRbDxewVZh1SsE2aNdj6LeeccxyNDwnkcNo_hEKyi7BYLm2r9VCpT395wnNeIFMLNCe7SeGkP0Wk1tmqotwnPydHQ/s1200/60.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="866" data-original-width="1200" height="462" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCIXjXrCM5eQIu1f8LlpGfwI52NDz_-Wa9hR8HFf7re_TAq59Ay1aV_0HOeoOTQbeCNhZCInoiq5-RS-dzjjk4JR51sJSmJihI4hHRbDxewVZh1SsE2aNdj6LeeccxyNDwnkcNo_hEKyi7BYLm2r9VCpT395wnNeIFMLNCe7SeGkP0Wk1tmqotwnPydHQ/w640-h462/60.jpg" width="640" /></a></div><p></p><b>RISOTTO COME UNA PARMIGIANA DI MELANZANE</b><div><br /></div><div>Ho preso spunto da un risotto dei mitici <a href="https://www.lsdm.it/carnaroli-alla-parmigiana-di-christian-e-manuel-costardi/">Costardi Bros realizzato per un congresso di LSDM</a> di qualche anno fa, con qualche personalizzazione.</div><div> <br />Ho usato un riso importante per onorare la parmigiana, un piatto culto delle estati italiane: <a href="https://www.cascinaalberona.com/prodotti/riso/riserva-alberona/index.html">riso carnaroli riserva 24 mesi di Cascina Alberona</a>, veramente eccellente!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbjoBzV1NLYPGPORKvEftRKg8q4kEWqUr1RQ2fr0X9TELQSmOZgrk6tq_udNo6GV-hvHmW9w0UJxjvM03eZwJl1dV0Cf53aQbw_jH0RxDV7J_a8vGfhQwlnQ6xJDsuAUUDTs1bmIZuqvqIzpe_5ee4RvDbUau_UeMyleOCRR5wrGcm8HDFOpRQM7WOgfI/s1079/riso%20e%20pacchetto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1079" data-original-width="776" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbjoBzV1NLYPGPORKvEftRKg8q4kEWqUr1RQ2fr0X9TELQSmOZgrk6tq_udNo6GV-hvHmW9w0UJxjvM03eZwJl1dV0Cf53aQbw_jH0RxDV7J_a8vGfhQwlnQ6xJDsuAUUDTs1bmIZuqvqIzpe_5ee4RvDbUau_UeMyleOCRR5wrGcm8HDFOpRQM7WOgfI/w460-h640/riso%20e%20pacchetto.jpg" width="460" /></a></div><br /><div><br /></div><div>Ho tostato il carnaroli con olio evo, cotto con acqua di conserva della mozzarella di bufala e il suo siero (ottenuto dopo averla fatta sgocciolare bene), più altra acqua per completare (loro usano solo il siero + brodo vegetale). Mantecato con spuma fredda di mozzarella e parmigiano (mozzarella di bufala di Battipaglia bella sapida e di qualche giorno in modo che sia più morbida, frullata con un pochino di panna). I fratelli mantecano con gelato di mozzarella e burro. Ho messo il riso nel piatto sopra ad una base di cubetti di melanzana scura lunga fritta (con la buccia, a me piace!!!), ho contornato il risotto con una salsa di datterini (aglio e basilico in cottura), altri cubetti di melanzana fritta e foglioline di basilico. <br />Sopra al risotto una sbriciolata di pane abbrustolito con olio e parmigiano a ricordare l'irrinunciabile gratinatura della parmigiana che i Costardi hanno snobbato a favore di un pesto di basilico e pinoli, sicuramente ottimo ma vuoi mettere la crosticina?</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM7RXZfxGGIrJuIzQmRP2qyEnTV1wfIagMnLGuIbcSY4gUwTHHb-AVg5I2I7zxsMpJxJmd7uEz6mY8mkv1KywjhTj2qWw-xssk5K3dGb8riHaBmWQgpjnFtmS2bUuo1SHP7qLbuQ2ZTbPJV-Xs8J7UCjTHI3K-moT7-OE0p72IYLkiaxKap846FaDeScg/s1200/frontale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="846" data-original-width="1200" height="452" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM7RXZfxGGIrJuIzQmRP2qyEnTV1wfIagMnLGuIbcSY4gUwTHHb-AVg5I2I7zxsMpJxJmd7uEz6mY8mkv1KywjhTj2qWw-xssk5K3dGb8riHaBmWQgpjnFtmS2bUuo1SHP7qLbuQ2ZTbPJV-Xs8J7UCjTHI3K-moT7-OE0p72IYLkiaxKap846FaDeScg/w640-h452/frontale.jpg" width="640" /></a></div><br /><div><br /> <div dir="auto" style="font-family: inherit;"><span class="x3nfvp2 x1j61x8r x1fcty0u xdj266r xhhsvwb xat24cr xgzva0m xxymvpz xlup9mm x1kky2od" style="background-color: white; color: #050505; display: inline-flex; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; height: 16px; margin: 0px 1px; vertical-align: middle; white-space-collapse: preserve; width: 16px;"></span></div></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-62614562940297803322023-05-25T14:32:00.000+02:002023-05-25T14:32:31.041+02:00RISOTTO AL LATTE DI COCCO, SALSA THAI AGRODOLCE PICCANTE E FINTO WASABI<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwYq5gNsEV8mWkxwZkZ-JMjmikiKpXyj8rnunHrZczXlDKS0kudLkOMiy1hPqLBzDTr3cTc8gBobzPS07n_BV71LjmXAbqLpcrbEcRkwrcbvpAMTSw4bnZsCYcAo6mHv2Kukh_fcCmEWxyEJx2cq0i9cFhzRrd5FkMyyK313t7pJbp88otE7tGSlyT/s1200/frontae.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="924" data-original-width="1200" height="492" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwYq5gNsEV8mWkxwZkZ-JMjmikiKpXyj8rnunHrZczXlDKS0kudLkOMiy1hPqLBzDTr3cTc8gBobzPS07n_BV71LjmXAbqLpcrbEcRkwrcbvpAMTSw4bnZsCYcAo6mHv2Kukh_fcCmEWxyEJx2cq0i9cFhzRrd5FkMyyK313t7pJbp88otE7tGSlyT/w640-h492/frontae.jpg" width="640" /></a></div><br /><p>Quanti errori abbiamo fatto? Quante decisioni sbagliate abbiamo preso e poi ci siamo pentiti? <b>Inutile piangere sul latte versato</b>, quel che è stato è stato, bisogna trarre insegnamento dagli errori.</p><p class="MsoNormal">Potrei scrivere un libro, sono una vera esperta!! Ma lasciamo perdere e concentriamoci sul risotto. Volevo provare ad interpretare l'espressione "PIANGERE SUL LATTE VERSATO" in modo molto semplice : cottura del riso nel latte e poi qualcosa di piccantissimo che facesse piangere, HAHAHAHA!!! Non bevendo latte vaccino, in dispensa ho sempre dei latti alternativi che uso soprattutto a colazione, ma anche per cucinare. L’attenzione cade sul latte di cocco e da quello inizio ad elaborare e gli ingredienti di ispirazione thai si impongono su altri e i ricordi vanno alle decisioni sbagliate legate alle due volte che siamo stati in Thailandia, quindi recidivi!!!</p><p class="MsoNormal">La prima volta è stata nel 2015, quando, su consiglio dell’agenzia di viaggi, scegliemmo Bangkok come tappa di mezzo per spezzare il volo per l’Australia. Pessima decisione, una città infernale, con un traffico pazzesco, un caldo umido soffocante, e siamo pure capitati nel bel mezzo di un tifone. Un incubo. Unica nota positiva, un hotel meraviglioso con uno dei ristoranti più fighi di tutta la città dove abbiamo avuto il primo approccio con l’infuocata cucina thai. Nonostante avessimo chiesto piccantezza moderata, mi hanno portato due scodelle di riso per placare il fuoco che avevo in bocca e calmare le lacrime!!!</p><p class="MsoNormal">La seconda volta, quando invece abbiamo fatto un viaggio solo in Thailandia, a Bangkok proprio non siamo andati, abbiamo solo toccato l’aeroporto in transito per le altre destinazioni. Alcune decisamente sbagliate, come le isole.... Avevamo il miraggio delle isole thailandesi, abbiamo beccato di nuovo tempo pessimo, stagione sbagliata, sfortuna? Boh…Anche le riserve naturali, meravigliose, snaturate da migliaia di imbarcazioni e gente maleducata che lasciava sporco ovunque, sull’acqua cristallina galleggiava di tutto, anche chiazze d’olio lasciate dai motori. Che scempio!!</p><p class="MsoNormal">La parte continentale invece ci è piaciuta, grazie ad un bel programma di visite a città d’arte e templi antichi stupendi, e una guida simpaticissima!! E anche col cibo, siamo riusciti a destreggiarci meglio…</p><p class="MsoNormal"><br /></p><p class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-size: medium;">RISOTTO AL LATTE DI COCCO, SALSA THAI AGRODOLCE PICCANTE E FINTO WASABI = (NON) SI PIANGE SUL LATTE VERSATO </span></b></p><p class="MsoNormal"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimW1nKJ0aV6NidowapHMFU7r3cNWx3YC-tpXg0QXAoTqucJqlavFf1WThaRDp8tLPfFYP0M_GMvpXJLcXXAD-NdXzXygtENaPxljMkPC-f91lGpUuZ4wcSxok4VlngQg1Va2yP_6YD2sstz6qbcaciSd7V3SJoqmHBIEThoL_PvYYNEK4sO4cz1i-y/s1266/verticale%2060.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1266" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimW1nKJ0aV6NidowapHMFU7r3cNWx3YC-tpXg0QXAoTqucJqlavFf1WThaRDp8tLPfFYP0M_GMvpXJLcXXAD-NdXzXygtENaPxljMkPC-f91lGpUuZ4wcSxok4VlngQg1Va2yP_6YD2sstz6qbcaciSd7V3SJoqmHBIEThoL_PvYYNEK4sO4cz1i-y/w506-h640/verticale%2060.jpg" width="506" /></a></div><br /><o:p><br /></o:p><p></p><p class="MsoNormal">170 g di riso carnaroli classico <a href="https://www.lecolombare.it/">Azienda Agricola Le Colombare (Vr)</a></p>
<p class="MsoNormal">1 cipollotto fresco </p>
<p class="MsoNormal">Olio evo qb</p>
<p class="MsoNormal">Brodo di pollo 500 ml</p>
<p class="MsoNormal">Latte di cocco + due cucchiaiate di panna di cocco 500 ml </p>
<p class="MsoNormal">1 cucchiaio di crema di anacardi</p><p class="MsoNormal">salsa di soia o oyster sauce qb</p>
<p class="MsoNormal">Salsa al peperoncino agrodolce<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>(sciroppo d’agave o miele acacia + pasta di
peperoncino rosso)</p>
<p class="MsoNormal">Salsa finto wasabi : sedano frullato con mandorle spellate,
olio evo, un pizzico d’acqua, sale, rafano grattugiato qb </p>
<p class="MsoNormal">Foglie di coriandolo fresco</p>
<p class="MsoNormal">Ricordo di pollo e anacardi e zuppe piccantissime da
lacrima!!</p>
<p class="MsoNormal">Cipollotto rosolato con un filo d’olio evo, tostato il riso,
portato a cottura con brodo di pollo e latte di cocco e panna di cocco.
Insaporito con<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>salsa di soia (meglio
ancora se trovate la Oyster sauce). Mantecato con la crema di anacardi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></p>
<p class="MsoNormal">Sopra al risotto qualche punto di salsa agrodolce
piccante,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>salsa verde piccante, gambi di
cipollotto tagliati a rondelle, foglioline di coriandolo fresco.</p>
<p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-28682730758250032532023-05-05T08:30:00.001+02:002023-05-05T08:30:00.282+02:00RISOTTO SEMI MALINCONICO ALLA CAMOMILLA AL BURRO<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHi7ZoPnpIVLCFlCqnmL5b-jlaETp4zUgJF9KGaF6t8ICFNwfDZyFfahiSuyVkStu6IJAI-dVTyb_XblA_J-svQGSgPrhxj2nrVLYhcAukxoek6Jx2rArmnCugwzbS8NkWcIkPWAQHUuwPOpO03UzOMN_ELNF_d6QV6Z1ZdzP1UOtobb6zVXVIXCWU/s1200/45.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="801" data-original-width="1200" height="428" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHi7ZoPnpIVLCFlCqnmL5b-jlaETp4zUgJF9KGaF6t8ICFNwfDZyFfahiSuyVkStu6IJAI-dVTyb_XblA_J-svQGSgPrhxj2nrVLYhcAukxoek6Jx2rArmnCugwzbS8NkWcIkPWAQHUuwPOpO03UzOMN_ELNF_d6QV6Z1ZdzP1UOtobb6zVXVIXCWU/w640-h428/45.jpg" width="640" /></a></div><br /><p>Titolo strano? Mò vi spiego...</p>Malinconico perché sono andata, a colpo sicuro in un punto preciso dove sapevo di trovare la camomilla, sulle colline dietro Castiglioncello, dove andavo spesso a fare delle lunghe passeggiate prima dell’intervento al ginocchio. Ora ci sono arrivata con la macchina. <br /> Il panorama sul mare, di fronte alla Gorgona era spettacolare, quasi struggente: il blu acceso del mare e la macchia e i prati verdissimi punteggiati dai variopinti colori dei fiori di campo di stagione: fiori di sulla, margherite gialle, senape selvatica, gladioli, fiori di cardo, fiori di pisello selvatico e i primi papaveri!! Da un lato mi sono emozionata a quella vista, da un lato mi sono intristita perché ancora non sono a posto, dopo ben 6 mesi e non riesco a fare le mie amate passeggiate in mezzo alla natura, come vorrei.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik81Nub8NdHmhmhVpeoicfECkbnSoOEBKyy4WbIcFyCvjfCDWict147HdCS317D47dCyIVGFZZUbyJu967wErBR2uf1uDze5C7f8rhD_0olWb98DLqQkPp3gnuZNQ9JxQvsqDuCf0h8hoQuRS_19WfWdeIlRAJCvyZxXpEQPAEKThsm179czxq9Qlf/s1033/camomilla%202.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1033" data-original-width="800" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik81Nub8NdHmhmhVpeoicfECkbnSoOEBKyy4WbIcFyCvjfCDWict147HdCS317D47dCyIVGFZZUbyJu967wErBR2uf1uDze5C7f8rhD_0olWb98DLqQkPp3gnuZNQ9JxQvsqDuCf0h8hoQuRS_19WfWdeIlRAJCvyZxXpEQPAEKThsm179czxq9Qlf/w310-h400/camomilla%202.jpg" width="310" /></a></div><br /><div><br />Rientrata a casa col mio bottino, elaborando il risotto e cercando qua e là, ho trovato un burro aromatizzato alla camomilla della chef Antonia Klugmann e mi è venuto in mente un personaggio dei fumetti : Cocco Bill, il pistolero creato da Jacovitti che beveva camomilla, al posto del whisky, anzi, entrava nel saloon e lasciava tutti attoniti ordinando una camomilla al burro! E mi è tornato il sorriso…ecco il perché del semi-malinconico :-)</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeiq7eKNrbp5fWwqhwZ5XsQ3ixFnPYpM2xicW-DhgUoO0Qp-kULKh2GxVCW3ooyYWvCc4Jyn0sggINwB8eBCDcZ38cGbYXTIps8gAi8smDC81_EqENcshDMYJ5qaeeFzTzzXsZQJ-k4PxOey_777ZfSTWI2PDjZb6wYUS1eEDJNaXVDUQGoVDQvKuy/s412/Cocco_Bill.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="412" data-original-width="370" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeiq7eKNrbp5fWwqhwZ5XsQ3ixFnPYpM2xicW-DhgUoO0Qp-kULKh2GxVCW3ooyYWvCc4Jyn0sggINwB8eBCDcZ38cGbYXTIps8gAi8smDC81_EqENcshDMYJ5qaeeFzTzzXsZQJ-k4PxOey_777ZfSTWI2PDjZb6wYUS1eEDJNaXVDUQGoVDQvKuy/w359-h400/Cocco_Bill.jpg" width="359" /></a></div><br /><div><br />Anche il risotto mi ha fatto sorridere di compiacimento. Un gusto delicato, insolito e molto piacevole. <br />Per il risotto ho preso spunto da un <a href="https://www.cucinaesalute.com/mondo-alimentare/erbe-aromatiche/camomilla-a-sorpresa-anche-in-cucina.html">articolo interessante sull'uso della camomilla in cucina</a> di chef Giuseppe Capano a cui ho chiesto anche qualche consiglio. <br /><br /><br /><b>RISOTTO ALLA CAMOMILLA <br /></b><br /><br />160 g di riso Sant'Andrea Dop Baraggia Riso Goio<br /><br />20 g di scalogno <br /><br />5 g di fiori di camomilla essiccati per l’infusione + 2 g per il burro <br /><br />50 g di burro leggermente salato <br /><br />1 cucchiaino di miele millefiori <br /><br />1 cucchiaio di succo di lime <br /><br />40 g di robiolina di capra <br /><br />Parmigiano grattugiato qb <br /><br />Pepe di Assam <br /><br />Scorza grattugiata di lime bio qb <br /><br />Fiori di camomilla freschi per guarnire <br /><br /> <br /><br />Ho fatto essiccare una bella manciata di fiori a 50° C per un paio d’ore. Altrimenti si possono acquistare in erboristeria o utilizzare dell’ottima camomilla in busta con i fiori interi. <br /><br />Ho fatto sciogliere dolcemente il burro, ho amalgamato 2 g di fiori tritati finemente, ho unito il miele e il succo di lime e passato in frigorifero a rassodare. <br /><br />Ho avviato il risotto facendolo tostare a secco e poi unendo lo scalogno fatto sudare, a parte, con un poco d’olio evo. Portato a cottura con l’infuso di camomilla (5 g per 1,5 l d’acqua). Ho spento lasciando il risotto molto lento e al dente. Fatto riposare un minutino e poi mantecato con il burro alla camomilla ben freddo, la robiolina e una cucchiaiata abbondante di parmigiano. Fatto riposare ancora un minuto o due e poi impiattato. Ho cosparso la superficie con del pepe di Assam macinato al momento e una grattugiata di scorza di lime, guarnito con fiori freschi di camomilla.<br /><div><br /></div></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-77162698497200754632023-03-17T08:00:00.004+01:002023-03-17T12:47:39.173+01:00RISOTTO POP ALLA COCA COLA, OMAGGIO A MARIO SCHIFANO<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2UJBReedzVNxw1H1UKAW3-KDlccZw0Yk733q_m75AjRAg2No1DghpAVtJExwFepR3TiONlOIXp60O0Iq3jikG3TjF6cOcaTsuJd3nL6hFoP8lQkValpzE3Zif5V6Z2fLaNLLsKSmSNQQ5JnfSZXhBnKm1xPj4_hLm2C0T6jNUK9oiUw315oV5fz7V/s1200/FRONTALE%20GRANDE.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="801" data-original-width="1200" height="428" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2UJBReedzVNxw1H1UKAW3-KDlccZw0Yk733q_m75AjRAg2No1DghpAVtJExwFepR3TiONlOIXp60O0Iq3jikG3TjF6cOcaTsuJd3nL6hFoP8lQkValpzE3Zif5V6Z2fLaNLLsKSmSNQQ5JnfSZXhBnKm1xPj4_hLm2C0T6jNUK9oiUw315oV5fz7V/w640-h428/FRONTALE%20GRANDE.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p>Esteticamente non è proprio quello che avevo in mente, forse ho sbagliato piatto e il fondo rosso. I bocconcini di pollo sono troppo grandi. Uffa...ma il gusto era decisamente POP e molto molto divertente, ricco, dolce-sapido, cremoso e croccante. Ora vi spiego...</p><p><b>RISOTTO POP</b> è il tema di questo venerdì. Pop riferito naturalmente all'arte, musica e...cucina pop.</p><p>L' Arte Pop, da popular/popolare, cioè di massa è un movimento artistico nato tra l'Europa e gli Stati Uniti negli anni 50-60 come presa di coscienza dei cambiamenti della società. L’avvento dei mass media e del boom economico ha portato all’affermazione di nuovi modelli, sia a livello di icone visive che di abitudini di consumo. Per questo alcuni artisti hanno sentito l’esigenza di abbandonare l’intimismo tipico dell’espressionismo astratto e di raccontare ciò che stava succedendo, utilizzando come ispirazioni gli oggetti simbolo della quotidianità.</p><p>Caposcuola della pop art americana è senza dubbio Andy Wharol. Altri nomi famosi : Lichtenstein, Segal, Oldenburg, Rosenquist. Fra i maggiori interpreti italiani : <span style="line-height: 115%;"><span face="Arial, sans-serif" style="color: #1b1b1b;"><span style="font-size: 13.5pt;"> </span></span>Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Mimmo Rotella, Giosetta Fioroni, Mario Ceroli, Cesare Tacchi, Valerio Adami, Emilio Tadini<span face="Arial, sans-serif" style="color: #1b1b1b;"><span style="font-size: 18px;">..</span></span></span></p><p><span style="line-height: 115%;"><span face="Arial, sans-serif" style="color: #1b1b1b;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span face="Arial, sans-serif" style="color: #1b1b1b;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHYt9jDnYu-GDQKaugT_RceYd1TH8KY_0DYAZTHy1ch_2hg-nJwVg_Z27erDlE5-wAN7nmrK92XMqlsWTpl3xSeJ2E3SX_n7fZgKsDnjInCPkvPfvJgjcBDSQBoLUKXPpCJzL4O3uv6A23Mcvq2eXn9of6lF0pCv-J6aE5NWOhmHrEBPr6kkGhMl00/s900/Mario_Schifano_Coca-Cola_1967-69.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="847" data-original-width="900" height="602" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHYt9jDnYu-GDQKaugT_RceYd1TH8KY_0DYAZTHy1ch_2hg-nJwVg_Z27erDlE5-wAN7nmrK92XMqlsWTpl3xSeJ2E3SX_n7fZgKsDnjInCPkvPfvJgjcBDSQBoLUKXPpCJzL4O3uv6A23Mcvq2eXn9of6lF0pCv-J6aE5NWOhmHrEBPr6kkGhMl00/w640-h602/Mario_Schifano_Coca-Cola_1967-69.jpg" width="640" /></a></span></div><span face="Arial, sans-serif" style="color: #1b1b1b;"><br /></span>Mario Schifano, Coca-Cola, 1967-1969, acrilico su tela 101 x 106 cm. Roma, collez. privata<p></p><p>Ho scelto di omaggiare <b>Mario Schifano,</b> artista che apprezzo molto. Schifano aveva frequentato The Factory a New York e aveva, in seguito, elaborato le sue icone pop internazionali con una serie di dipinti denominati "propaganda" che riproducono o il marchio della Coca Cola o della Esso. In particolare la Coca Cola rappresenta il simbolo feticcio della cultura giovanile e consumistica statunitense e mondiale. Schifano, in quasi tutte le sue opere "Coca Cola" utilizzava solo una parte della scritta per trasformare il marchio in oggetto estetico. Inoltre la scritta non è totalmente riconoscibile. Il colore e la forma di alcune lettere però sono sufficienti ad indicare la celebre bevanda.</p><div>Doppia interpretazione dunque per il mio risotto. Pop perché legato all'arte pop e ad un'icona dell'arte pop. Pop perché cosa c'è di più pop di pollo fritto e coca cola? Non sono proprio il massimo della salute, né il pollo fritto né la coca cola, infatti non rientrano sicuramente nella mia dieta ma una volta tanto, per la causa, ci si può sacrificare. Il risotto non poteva che essere rosso naturalmente!!! Ho preso spunto <a href="https://officinagolosa.com/red-rice-alla-coca-cola-e-pollo-fritto-ripieno-per-mtchallenge-taste-the-world-prova-creativa/">dal red rice alla coca cola con pollo fritto</a> di Silvia Zanetti, Officina Golosa, fatto per un mtchallenge di anni fa. Dovevamo reinterpretare un red rice della comunità afro-americana Gullah Geechee. Silvia, facendo ricerche, trovò un'idea geniale. Gli schiavi deportati nelle Americhe del sud, erano soliti aromatizzare e rinfrescare l’acqua fetida disponibile sulle navi, durante i viaggi attraverso l’Atlantico, con i semi delle noci dell’albero della Kola di cui tutta la fascia occidentale dell’Africa era il maggior produttore e dai quali si estraeva l’aroma cola. Aroma che dava tono vista l’alta presenza di caffeina e aiutava gli schiavi nel sopportare il duro lavoro nelle piantagioni. Ed ecco il perché della coca cola nel red rice!! Perfetta anche per il mio risotto pop! Anche Silvia aveva proposto il red rice (che non è un risotto ma una sorta di pilaf cotto in padella) insieme al pollo fritto. </div><div>Io invece ho sezionato un pollo. Con la carcassa e tanta polpa attaccata, ho fatto un brodo molto aromatico. Poi ho separato il petto da ali e cosce. </div><div>Il petto l'ho ridotto a bocconcini che ho panato con farina di mais e fritto. Ali e cosce, indovina un po', cotti con la coca cola...ma è un'altra stoira..</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrIuX-Ps8816fVF7Nt1G2xPtCJBRkPOFD8amrDC3PolU9_spZusN5Vqv97-cYgQIOIfesko2WQMk4JHO3cztYKK2mkC9h4qd7mWXmzeBwwnQipgbyDvkF4E1hNiHajLzoDfcJiNnHccUgMQE95jXgCPCcJpLMjnesGiDHh-uPySmrFhOVGd1L0bOF-/s1482/verticale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1482" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrIuX-Ps8816fVF7Nt1G2xPtCJBRkPOFD8amrDC3PolU9_spZusN5Vqv97-cYgQIOIfesko2WQMk4JHO3cztYKK2mkC9h4qd7mWXmzeBwwnQipgbyDvkF4E1hNiHajLzoDfcJiNnHccUgMQE95jXgCPCcJpLMjnesGiDHh-uPySmrFhOVGd1L0bOF-/w518-h640/verticale.jpg" width="518" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><b><span style="color: red; font-size: medium;">RISOTTO POP ALLA COCA COLA, OMAGGIO A MARIO SCHIFANO</span></b></div><div><br /></div><div>180 g di riso carnaroli classico</div><div>1000 ml ca di brodo di pollo*</div><div>180 ml di coca cola</div><div>150 ml di polpa di pomodoro <a href="https://www.mediterraneabelfiore.it/prodotti/le-salse-del-cuore/">Freschissima Mediterranea Belfiore</a></div><div>2 cucchiai di trito di scalogno e aglio</div><div>1 cucchiaio di concentrato di pomodoro</div><div>2 foglie di alloro</div><div>scorze di limone non trattato</div><div>50 g di guanciale toscano</div><div>150 g di petto di pollo bio</div><div>una tazza di latticello, salsa di soia qb</div><div>1 albume</div><div>farina di mais</div><div>olio evo, sale fino, olio di riso per friggere</div><div><br /></div><div>* <u>Brodo di pollo</u></div><div>1,5 l di acqua + carcassa di mezzo pollo, sedano, carota, cipolla, un ciuffetto di prezzemolo, 2 chiodi di garofano, 3 bacche di cubebe, 3 di pimento della Giamaica, 1/4 di stecca di cannella, 1 foglia di alloro</div><div>Mettete su tutto a freddo e fate andare per circa un'ora. Fate raffreddare, sgrassate e tenete da parte.</div><div><br /></div><div>Tagliate a bocconcini il petto di pollo, fateli marinare in un mix di latticello e salsa di soia per almeno un'ora</div><div><br /></div><div>Fate rosolare il guanciale tagliato a striscioline in una padellina antiaderente, eliminate tutto il grasso che si sarà sciolto. </div><div>In una casseruola a fondo spesso, fate stufare dolcemente lo scalogno e l'aglio con due foglioline d'alloro spezzate, 2 cucchiai d'olio e uno di brodo. Quando iniziano ad essere teneri, unite il guanciale ben sgocciolato e il riso. Fate tostare bene, salate un pochino, irrorate col brodo caldo e iniziate la cottura. Appena riprende il bollore vivace, inserite la coca cola e la polpa di pomodoro ben riscaldate e continuate la cottura. A ca 5 minuti dalla fine, unite anche un cucchiaio di concentrato di pomodoro, regolate di sale, con una pinza togliete le foglie di alloro. </div><div><br /></div><div>Mentre il riso cuoce, calcolate i tempi per portare a temperatura l'olio per friggere i bocconcini di pollo, che avrete sgocciolato dalla marinata, passati nell'albume sbattuto e panati con farina di mais. Iniziate a friggere il pollo quando mancano ca 5 minuti alla fine della cottura del riso. Friggeteli a 170° C per pochi minuti. Salate appena, e metteteli a scolare su carta assorbente, tenendoli in caldo. </div><div><br /></div><div>Togliete il risotto dalla fiamma 2-3 minuti prima della cottura ottimale. Lasciate riposare un minutino. Mantecate con due cucchiaiate di olio evo ben ghiacciato. Fate ancora riposare col coperchio. </div><div>Impiattate e disponete sulla superficie i bocconcini di pollo fritto e buon divertimento!! </div><div><div><br /></div><div><br /></div></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-67302042694695668762023-02-24T08:30:00.003+01:002023-02-25T00:03:43.277+01:00RISOTTO ACE & PEPE<p> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgurBrBgfRySRemmb1LM21QU3kX8CCPGbK7yB-BoMt8I8XEUy-hnhmULOw3f7ebTLW-h0qOs_NcAGcbcQi7bh8QiTTux-FDRm3YDk_EVe5ta7OdZv6RQkxCN92LTFOQJQjli_8pq1k4G1DF-N3MZRxx60ON0IOJUeFSaZ5kjPCoHnlmHlQqDX2qIydY/s1408/frontale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="969" data-original-width="1408" height="440" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgurBrBgfRySRemmb1LM21QU3kX8CCPGbK7yB-BoMt8I8XEUy-hnhmULOw3f7ebTLW-h0qOs_NcAGcbcQi7bh8QiTTux-FDRm3YDk_EVe5ta7OdZv6RQkxCN92LTFOQJQjli_8pq1k4G1DF-N3MZRxx60ON0IOJUeFSaZ5kjPCoHnlmHlQqDX2qIydY/w640-h440/frontale.jpg" width="640" /></a></p>Perché ACE & PEPE, vi starete chiedendo.. Il tema di questo venerdì per il nostro risotto del CLAN DEL RISOTTO DEL VENERDI' è il PEPE! <div>Durante la bella <a href="https://insalatamista-poverimabelliebuoni.blogspot.com/2023/02/i-risotti-del-venerdi-al-landho-bistrot.html">serata dedicata ai risotti, tenutasi venerdì scorso a Land'ho Bistrot di Rosignano S.</a>, condividendo il desco con alcuni membri del clan, ho chiesto a loro di lanciare un tema e Alessandra, maga delle spezie, ha proposto senza esitazione la nobile spezia.</div><div><br /></div><div>Se dici "pepe" si apre un mondo!! Personalmente, fino a pochissimo tempo fa, ne conoscevo quattro o cinque, poi ho iniziato ad acquistarne altri e ho aumentato le scorte. Grazie agli amici del risotto, continuo a scoprirne, vado a leggere sui portali di importatori di spezie le loro caratteristiche e ne trovo altri...</div><div>Sono innamorata di quelli agrumati. Intendo quelli che sviluppano naturalmente le fragranze riconducibili agli agrumi o altri elementi aciduli, non certo quelli che vengono aromatizzati con le scorze di agrumi...</div><div>Fra gli agrumati, in principio fu il Sichuan, uno dei primi pepi esotici a fare capolino nel mondo della cucina gourmet e ci si sentiva molto fighi ad usarlo!! Moda o no, a me piace sempre, non l'ho mai abbandonato. In seguito ho scoperto il Timut, che adoro. Falso pepe dal profilo aromatico fine, agrumato elegante, molto intenso, pompelmo e mandarino, poco piccante. Il sichuan è più potente ed ha anche un effetto anestetizzante sulla lingua.</div><div>Ero tentata di acquistare l'impronunciabile <a href="https://www.terzaluna.com/voatsiperifery-pepe-madagascar">voatsiperifery o pepe selvaggio del Madagascar.</a> così come il <a href="https://www.tuttelespeziedelmondo.it/pepe/617-Pepe-Sansyo-10-gr-8053323577539.html">sansho</a> o il <a href="https://www.emporiodellespezie.it/prodotto/pepe-nero-penja-camerun/">penja</a> che nasce sui terreni vulcanici del Camerun e altri che mi incuriosiscono molto ma trovo solo confezioni troppo grandi e usandone un'inezia, durano una vita e perdono la loro intensità aromatica. Ma ho una pusher che me li porta presto!! </div><div><br /></div><div>Mi piace moltissimo il kampot rosso di Cambogia, dove sono stata, tra l'altro. Piccante raffinato che si sposa bene nei mix. Sì perché il secondo step, dopo la scoperta dei pepi e i loro usi, è quello di provare a miscelarli fra loro in modo che si compenetrino. </div><div><br /></div><div>Ho scoperto anche che alcuni pepi sono più adatti in cottura, altri si esprimono al meglio macinati al momento sopra le pietanze, alcuni rigorosamente pestati nel mortaio e precedentemente riscaldati in padella antiaderente per far sprigionare appieno l'aroma.</div><div><br /></div><div>Insomma l'idea di fondo è l'agrumato, quindi ho pensato ad agrumi misti, protagonisti dell'inverno, e pepi misti che avevo in casa. e dal succo d'arancia all'Ace è stato un attimo! Il classico succo super vitaminico Arancia, Carota e limone. Però nel mio caso la carota è cotta e frullata con il succo di arancia tarocco, limone e lime. </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgb55SZoCW9PFnPRZQP-W2k8srLIr1PETEbdONCw3VEpO-4BDz7puLMTuYBVrhdx4PPtGQDD7Jf1B1OVx-jFVAUKcFiGMh6jtx5yTk2KAcfmXZU2ukJCZ2cTt48GjiExasB8MW8dLuhgSytKZuTZ_8f_8hTSO9hREQXrCYGRu0flBjKDLHb0dXhqvdm/s1243/pepi.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1243" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgb55SZoCW9PFnPRZQP-W2k8srLIr1PETEbdONCw3VEpO-4BDz7puLMTuYBVrhdx4PPtGQDD7Jf1B1OVx-jFVAUKcFiGMh6jtx5yTk2KAcfmXZU2ukJCZ2cTt48GjiExasB8MW8dLuhgSytKZuTZ_8f_8hTSO9hREQXrCYGRu0flBjKDLHb0dXhqvdm/w514-h640/pepi.jpg" width="514" /></a></div><br /><div>I pepi per il brodo : <a href="https://www.tuttelespeziedelmondo.it/pepe/547-Pepe-Cubebe-40-gr-8053323577102.html">cubebe</a>, fruttato delicato con una sfumatura amara e pungente, simile al pepe nero classico + <a href="https://www.terzaluna.com/pepe-della-giamaica-o-pimento">pimento</a> o pepe della Giamaica, è un falso pepe" perché non appartiene alla specie botanica del peper nigrum ma delle mirtacee. Viene chiamato anche "all spice" perché offre un bagaglio aromatico di più spezie come cannella, chiodi di garofano e noce moscata, che spesso viene abbinato al pepe nero per accrescere il bouquet. Ottimo in cottura. </div><div><br /></div><div>I pepi macinati sopra al risotto: <a href="https://www.tuttelespeziedelmondo.it/pepe/616-Pepe-Rosso-Kampot-40-gr-8053323577522.html">kampot rosso</a> e <a href="https://www.tuttelespeziedelmondo.it/pepe/569-Pepe-di-Timut-20-gr-8053323577249.html">Timut</a> che si completano a vicenda perché le note eleganti agrumate ma poco piccanti del timut vengono sostenute dal carattere deciso ma raffinato del kampot, con sfumature di eucalipto </div><div><br /></div><div>Ed ecco il risultato: un risotto profumatissimo dai toni caldi e avvolgenti grazie alla dolcezza della carota, sostenuta dall'arancia dolcissima, bilanciata dalla sfumatura amaricante e balsamica del brodo, impreziosita dall'aromaticità unica del cumino e contrastata dall'acidità del succo di limone e lime, che rincorrono nel finale le fragranze meravigliose che scaturiscono dalle loro scorze grattugiate insieme all'aromaticità piccante agrumata dei due pepi kampot e timut che chiudono il cerchio. Anche l'olio dop Mazara ha il suo perché! Una vera sinfonia di sapori. Garantito!</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSm-UMuU1NI_O0nZyCl_CXKnnznAqXW0uwx0EFAks9v7MPOc5HoE_oeT6mvkd0Cp4fHZv1Z_IXaOZj15WxvzEAkCPfa5RVJ5KN8-zRkxAqYbQdwfm-20RnWMMaJTqKi8EA5DHiHSVtExcnFGUyJEE5scCdLh8MAcW_DHT1otdH9-QtekfjMgXb7iAk/s1428/60.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="961" data-original-width="1428" height="430" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSm-UMuU1NI_O0nZyCl_CXKnnznAqXW0uwx0EFAks9v7MPOc5HoE_oeT6mvkd0Cp4fHZv1Z_IXaOZj15WxvzEAkCPfa5RVJ5KN8-zRkxAqYbQdwfm-20RnWMMaJTqKi8EA5DHiHSVtExcnFGUyJEE5scCdLh8MAcW_DHT1otdH9-QtekfjMgXb7iAk/w640-h430/60.jpg" width="640" /></a></div><br /><div style="text-align: center;"><b><span style="color: #ffa400; font-size: large;"> RISOTTO ACE & PEPE</span></b></div></div><div><br /></div><div>Per 2 persone</div><div><br /></div><div>170 g di riso carnaroli Le Colombare tostato con 1/2 cucchiaino di semi di cumino, olio evo Dop Mazara (fruttato delicato, mandorla e agrumi) cotto con il brodo di verdure profumato ai due pepi cubebe e pimento, mantecato con crema ACE e olio Dop Marzara. sale fino e leggera grattugiata di parmigiano. Sopra al risotto: timut e kampot prima riscaldati in padella antiaderente e poi schiacciati nel mortaio, grattugiata di scorze di limone, lime e arancia</div><div><p>Per la crema ACE : 4-5 carote piccole bio cotte in micro senz'acqua, frullate con quel poco di liquido che rilasciano, succo di arancia tarocco, limone e lime qb</p><p>Brodo di scarti di verdure: bucce di carote, gambi verdi dei cipollotti freschi di Tropea, cime e foglie di un cuore di sedano, qualche granello di pepe cubebe e pimento della Giamaica, schiacciati, fogliolina d'alloro, scorze di arance essiccate. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrJXny62WG3vJsmUt2pOiY30-9yIKw9kFSqdMNEbx-yFwQNK_IUzvGXG-1_BEBibmc56zuZdjHeD64cvynBQcxgZ4Y0kZ3ApeLVlVRzaAS1F4bVodr1Ecdo-PrPPcmXwIq_Y55yIfz6ckQRShel5s38WUeFNajZXpYkhFrIYkz8m0utnYTSGqdf3pJ/s1600/brodo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrJXny62WG3vJsmUt2pOiY30-9yIKw9kFSqdMNEbx-yFwQNK_IUzvGXG-1_BEBibmc56zuZdjHeD64cvynBQcxgZ4Y0kZ3ApeLVlVRzaAS1F4bVodr1Ecdo-PrPPcmXwIq_Y55yIfz6ckQRShel5s38WUeFNajZXpYkhFrIYkz8m0utnYTSGqdf3pJ/w480-h640/brodo.jpg" width="480" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-1810811954913855152023-02-22T15:31:00.002+01:002023-02-22T15:31:21.533+01:00IL RISOTTICON <p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkBsAkiwE3B_ANfW2z2lb33Xddo6SNorJ2hFQATfhWNGuY9Cel0vyBUkHCnY_xGEXLKTAQpemcM7oKEQ6Udp-1ier5l6gDwDhU96_iJN0QiTxrqayw6yDzbVaI9rIuAcNIOYfOz1dRLs8-RLTPCy7_1ceSfAI6Rh4e_d4usQlDfswIHzcrMuYNe5Yu/s1500/lecca%20lecca.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1138" data-original-width="1500" height="486" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkBsAkiwE3B_ANfW2z2lb33Xddo6SNorJ2hFQATfhWNGuY9Cel0vyBUkHCnY_xGEXLKTAQpemcM7oKEQ6Udp-1ier5l6gDwDhU96_iJN0QiTxrqayw6yDzbVaI9rIuAcNIOYfOz1dRLs8-RLTPCy7_1ceSfAI6Rh4e_d4usQlDfswIHzcrMuYNe5Yu/w640-h486/lecca%20lecca.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p>Come lo vuoi chiamare un risotto-emoticon? RISOTTICON!!</p><p>Un'ideuzza che mi è balenata in mente per il Carnevale. E a Carnevale, giustamente, ogni risotto vale!</p><p>Fine delle banalità. </p><p>Risotto semplicissimo, classico, allo zafferano. Occhi e bocca fatti seguendo un disegno preparatorio su un foglio di carta forno, con una crema di aglio nero e burro di cacao, fatta solidificare in freezer in modo da poterli posizionare sul risotto agevolmente, tanto non sarei mai riuscita a fare il disegno a mano libera! La lingua è una buccia di pomodoro.</p><p>Simpatico, vero? </p><p>Ho fatto anche un altro risotticon ma è meno riuscito del primo..</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9zHMf1-wCcOtKVJk18F3OOgd0taOEWQVWmi52kpE7U6E0aZ6nO8qh1wsIrivgMgF14wKLTGegXaHdi5lDbFedc2vZZBGh9wOm_-kIwWrDIS0TU_k5qK2E9oyODhTrVtaB_Mwbes0R9rXjJmRlcihWvxxG5VC34yXGlSSk-A0UZqNbXVnL1-UdGgNO/s1500/fool.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1212" data-original-width="1500" height="518" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9zHMf1-wCcOtKVJk18F3OOgd0taOEWQVWmi52kpE7U6E0aZ6nO8qh1wsIrivgMgF14wKLTGegXaHdi5lDbFedc2vZZBGh9wOm_-kIwWrDIS0TU_k5qK2E9oyODhTrVtaB_Mwbes0R9rXjJmRlcihWvxxG5VC34yXGlSSk-A0UZqNbXVnL1-UdGgNO/w640-h518/fool.jpg" width="640" /></a></div><br /> <p></p><p> </p>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-12847744033645972172023-02-16T08:30:00.012+01:002023-02-16T08:30:00.158+01:00I RISOTTI DEL VENERDI' AL LAND'HO BISTROT 17 FEBBRAIO 2023<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQsT_tBNf8IbyF-mazQprrdjDa8DSoPpj6032wbfIGJax5kfHLMYEAAZjrDWLoq-6wyFnVvEwnk2QtlmKVAvZ_AMSGEW9FIk4C6avpGxmNEWvHbLXYHAj7GEkYcf6oFkDSGgZt3KXu9aYZMinJtIE_P8mbcQIcVi4ccdRxXEyb4x1cyso3L_urKIdb/s960/locandina%20LAND'HO.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="678" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQsT_tBNf8IbyF-mazQprrdjDa8DSoPpj6032wbfIGJax5kfHLMYEAAZjrDWLoq-6wyFnVvEwnk2QtlmKVAvZ_AMSGEW9FIk4C6avpGxmNEWvHbLXYHAj7GEkYcf6oFkDSGgZt3KXu9aYZMinJtIE_P8mbcQIcVi4ccdRxXEyb4x1cyso3L_urKIdb/w452-h640/locandina%20LAND'HO.jpg" width="452" /></a></div><p></p><p>Quando qualche settimana fa, Daniela Gamberucci, proprietaria ed esperta bartender del <a href="http://www.landhobistrot.com/" style="font-weight: bold;">Land'ho bistrot di Rosignano S.</a>, con la quale avevo già realizzato in passato altri eventi<b>,</b> mi ha proposto di organizzare una serata all'insegna dei risotti nel suo simpatico locale, non ho avuto esitazioni anche se non ancora in perfetta forma dopo l'intervento al ginocchio. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7yFsKUISqR4Mf-C9RmKV3y0z2QZr3_aYIfQacYXnOP1QSNt32Z4uBlwRtJg56ZzUwgi_XhnENPa5uyloB2rVOzSpVKz2-90mfKVC2nR-MgZCdDuyOL3RkNC3OTG9cFi5Ha-yRzuiT-T4B1GJ_8WLahE0_wrl5ivRuo4RJMNHp5HydUA9wzgIMOe7y/s1035/DANIELA%20BICCHIERE%20senza%20mascherina%20ridotta.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1035" data-original-width="1000" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7yFsKUISqR4Mf-C9RmKV3y0z2QZr3_aYIfQacYXnOP1QSNt32Z4uBlwRtJg56ZzUwgi_XhnENPa5uyloB2rVOzSpVKz2-90mfKVC2nR-MgZCdDuyOL3RkNC3OTG9cFi5Ha-yRzuiT-T4B1GJ_8WLahE0_wrl5ivRuo4RJMNHp5HydUA9wzgIMOe7y/w386-h400/DANIELA%20BICCHIERE%20senza%20mascherina%20ridotta.jpg" width="386" /></a></div><p>Ci incontriamo, conosco il nuovo giovane chef moldavo, <b>Tudor Josanu</b>, e in men che non si dica, decidiamo la formula della serata e il menu. Trovo gli sponsor del riso, facciamo le prove dei risotti, programmiamo la promozione ed eccoci alla vigilia dell'evento!!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGVvcl4GCoTNr2vwfJH4ZtYSH_dHZHQFyzsWRLeq19hLX7IDdRPfnydaJV4Odl2-pqFrU6p1dlh51JvYo0wyB7Faavz-gDDvCgUJkgFkIA2D0Te-sqEQYBcoAngqvWbBcdrFlQmzSF18y4S6Ju6X0y95fTMjVtivYkXGW-B4FnbcJ7qz30-5C3bmoV/s2048/Tudor.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGVvcl4GCoTNr2vwfJH4ZtYSH_dHZHQFyzsWRLeq19hLX7IDdRPfnydaJV4Odl2-pqFrU6p1dlh51JvYo0wyB7Faavz-gDDvCgUJkgFkIA2D0Te-sqEQYBcoAngqvWbBcdrFlQmzSF18y4S6Ju6X0y95fTMjVtivYkXGW-B4FnbcJ7qz30-5C3bmoV/w480-h640/Tudor.jpg" width="480" /></a></div><br /><p>Per chi ancora non lo sapesse, IL CLAN DEL RISOTTO DEL VENERDI’ è un gruppo facebook di appassionati, che ogni settimana condividono virtualmente le proprie ricette di risotti, si confrontano su tecniche e tipologie di riso, si divertono a sviluppare temi sempre diversi, stimolandosi a vicenda a trovare nuove idee o a reinterpretare i grandi classici, a conferma della versatilità di questo grande piatto italiano.</p>L’evento di domani sera, come del resto il clan del risotto, è rivolto sia ai maghi della mantecatura o a chi, alle prime armi, è alla ricerca dell'onda perfetta!<br />Si parlerà della cultura del risotto, delle tipologie di riso più adatte, di quelle più note e meno note, di tecniche classiche e moderne.<br /><br />Lo chef del Land’ho interpreterà due miei risotti pubblicati per il clan e uno, inedito, che abbiamo elaborato insieme. Verranno utilizzate tre varietà di riso provenienti da tutta la penisola: dal<b> Piemonte</b> con il riso <b>Sant'Andrea Dop Baraggia di Riso Goio 1929, Rovasenda (Vercelli) </b>alla<b> Calabria </b>con l'<b> Arborio della piana di Sibari di Riso Magisa, </b>passando per la<b> Toscana </b>con il<b> Carnaroli bio Olga della Tenuta San Carlo della Maremma grossetana. </b><br /><br />I risotti saranno declinati con ingredienti di mare, di terra e vegani, per accontentare tutti i gusti <br />A base di riso e dei suoi derivati anche il benvenuto e il dolce dello chef, che non sveliamo, saranno tutti da scoprire!!<br />Ad ogni risotto sarà abbinato un vino, a cura del sommelier di Land’ho<br />Sarà una serata di risate e risotti, in un’atmosfera calda e accogliente e nello stile vivace che contraddistingue il noto locale, situato all’interno della marina Cala de’ Medici e condotto con brio dalla sua vulcanica "capitana" Daniela Gamberucci. <div><br /></div><div>Ma conosciamo nel dettaglio i produttori che gentilmente hanno fornito i loro risi per l'evento.</div><div><br /></div><div><p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><a href="http://www.risogoio.com"><span style="font-size: large;">RISO GOIO 1929</span></a><o:p></o:p></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZufpIY5QcNwr253KrzMMdT1YAw7Brq5EQ9WHQS-htDgMPVXFhYXDDwy63yXE-wZ5ZWqLUZh2rtInGUsHQhjXArvc1rIxNSYFvCi3gjEgJPpvseXy2G2l5EEpVjHw0HHZsH3HK3xF56tmHTXSWGB9w7As908LzQAPt5SWV84YqpGKYeE0ac7nUSNrd/s1160/famiglia%20goio.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="1160" height="276" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZufpIY5QcNwr253KrzMMdT1YAw7Brq5EQ9WHQS-htDgMPVXFhYXDDwy63yXE-wZ5ZWqLUZh2rtInGUsHQhjXArvc1rIxNSYFvCi3gjEgJPpvseXy2G2l5EEpVjHw0HHZsH3HK3xF56tmHTXSWGB9w7As908LzQAPt5SWV84YqpGKYeE0ac7nUSNrd/w640-h276/famiglia%20goio.jpg" width="640" /></a></div><p class="MsoNormal">Foto dal sito Riso Goio 1929</p><p class="MsoNormal">La storia inizia nel 1929 con il capostipite della famiglia
Goio, Ernesto ,che si trasferisce a
Rovasenda, nel territorio della Baraggia vercellese, area di produzione
di risi eccellenti ai piedi del Monte
Rosa, grazie alle peculiarità del terreno argilloso, alla ricchezza d’acqua e
al clima aerato e fresco.</p>
<p class="MsoNormal">Oggi l’azienda è condotta da Emanuele Goio,<span face=""Helvetica","sans-serif"" style="background: white; color: #666666; font-size: 10.5pt; letter-spacing: 0.4pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;"> </span>fra i fautori della
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>valorizzazione della “Dop riso di Baraggia
Biellese e Vercellese”, riconoscimento Europeo ottenuto nel 2007, prima ed
unica dop italiana. Emanuele continua la tradizione di famiglia con grande
passione, quella passione che rende il riso Goio unico nel suo genere.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiedNZSrn4_A72y1T_q6TN8tvn9D9acGI0Nnn3S2cbM2oKEPQIXLAWj-1kiCd-KMMXuNi2NO6Su6tnClJQjdpREjTcikOiStifKwsyQKq8NTppMAWxrpxPegmGMK6L-Fge2Fe3rrFoYpKdLbz3WjtqLp33_Xid5uJyD6avuthUepLuIqJM33U-qAfAW/s1920/riso%20goio.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1920" data-original-width="1920" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiedNZSrn4_A72y1T_q6TN8tvn9D9acGI0Nnn3S2cbM2oKEPQIXLAWj-1kiCd-KMMXuNi2NO6Su6tnClJQjdpREjTcikOiStifKwsyQKq8NTppMAWxrpxPegmGMK6L-Fge2Fe3rrFoYpKdLbz3WjtqLp33_Xid5uJyD6avuthUepLuIqJM33U-qAfAW/w400-h400/riso%20goio.jpg" width="400" /></a></div><br /><p></p>
<p class="MsoNormal">La coltivazione, incentrata sulla varietà SANT’ANDREA, avviene
sotto il controllo dell’ Ente Nazionale Risi che insieme al CONSORZIO DI TUTELA
DEL MARCHIO vigila sul rispetto delle prescrizioni previste dall’ apposito
disciplinare di produzione a garanzia del prodotto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Vengono da sempre adottate tecniche colturali
rispettose della natura ma senza tralasciare <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>le più avanzate tecnologie agronomiche</p>
<p class="MsoNormal">Negli ultimi anni la coltivazione del riso Goio si è
orientata alla rotazione colturale riso/soia e viene praticata in asciutta, con
notevole risparmio d’acqua e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>minor uso
di prodotti chimici. Il riso viene raccolto a <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a maturazione completa, sottoposto ad
essiccazione lenta e conservazione <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in
silos refrigerati per un anno<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>prima
della sbramatura e brillatura. Dopo la lavorazione, segue un ulteriore <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>riposo di alcuni mesi in ambiente privo di
ossigeno prima del confezionamento in atmosfera controllata per poter offrire
ai consumatori un prodotto finito stabile e perfetto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">RISO SANT’ANDREA, </b><span style="mso-bidi-font-weight: normal;">protagonsita del primo risotto in menu. <b> </b></span>Fiore all’occhiello della Baraggia, il riso S. Andrea di
Baraggia prende il nome dalla storica Abbazia di Vercelli, dove è utilizzato
per la preparazione del piatto tipico locale, la panissa. E’ un riso dal chicco
più piccolo rispetto ai tradizionali risi da risotto, ma con un’ottima
consistenza che conferisce al chicco una buona tenuta di cottura. E’
amato dagli chef perché cuoce in minor tempo rispetto agli altri risi da risotto,
abbattendo i tempi di servizio <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e
perché rilascia molto amido in cottura, creando quella
cremina indispensabile per una perfetta mantecatura<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>senza eccedere coi grassi.</p>
<p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 16pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="line-height: 115%;"><a href="https://tenutasancarlo.com/it"><span style="font-size: large;">TENUTA SAN CARLO</span></a><span style="font-size: 16pt;"> </span></span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;">Tenuta San Carlo </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>è un luogo unico, un’azienda agricola fuori
dal comune. Situata nel cuore della Maremma, caratterizzata da paesaggi
incontaminati eppure a due passi dalla città di Grosseto. <br />
Queste terre sono gestite dalla<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>stessa
famiglia da quattro generazioni.</p>
<p class="MsoNormal">Nel 1936 Achille Gaggia, originario del nord-est
italiano,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>decise di investire in un
pezzo di terreno nella selvaggia maremma toscana.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Questo terreno - chiamato Tenuta San Carlo -
passò da Achille a sua figlia Olga e al marito, Ennio Lotti.<br />
Olga scelse di piantare con alberi di pino una parte del terreno e di ospitare in
queste foreste dei cavalli. Ennio si dedicò alle colture agricole, tra cui il
riso. Negli anni successivi, si aggiunge l<span lang="EN-US">’</span>allevamento
bovino grazie a Marcello, figlio di Ennio e Olga. Oggi, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>le pronipoti di Achille, Samantha e Ariane
proseguono l<span lang="EN-US">’</span>attività, realizzando un agriturismo e
ottenendo la certificazione biologica per tutte le attività agricole.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhReBrhh3qAZZHPQiFzi66o5zjutWPn5xBzg7A7iM4Q7K7gg_69bQ9Ots_NXPxPR3OPxe4fz5FkxFQ6itjh4Ul6PICgi9PXQbuud1EeRoV-lEzmbWljT2Brzo9fAjIg2YQOWs9YR8wlaUvXZr_VmcnMWO_9JQiSnOGSYhn52dv7Xd2bzkVcCtxSWvWD/s682/Samantha%20e%20Ariane%20Tenuta%20San%20Carlo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="458" data-original-width="682" height="430" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhReBrhh3qAZZHPQiFzi66o5zjutWPn5xBzg7A7iM4Q7K7gg_69bQ9Ots_NXPxPR3OPxe4fz5FkxFQ6itjh4Ul6PICgi9PXQbuud1EeRoV-lEzmbWljT2Brzo9fAjIg2YQOWs9YR8wlaUvXZr_VmcnMWO_9JQiSnOGSYhn52dv7Xd2bzkVcCtxSWvWD/w640-h430/Samantha%20e%20Ariane%20Tenuta%20San%20Carlo.jpg" width="640" /></a></div>Foto dal sito Tenuta San Carlo<p></p>
<p class="MsoNormal">Per onorare la storia della tenuta, i risi coltivati
prendono il nome di Olga (carnaroli), Achille (carnaroli integrale) <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ennio (ribe) <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e Marcello (ribe integrale).</p><p class="MsoNormal"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAa4nHGMFUhu9so5Q0k0gE8_5QkIWe6E7uC-8rjhB2YOE5jaMjR8ewcYbmH8dyURV9mihATsTd_okhr58EKPnwQZqYOpRl0oBIE5lJvHNaMNTR1XUHGgmvE0UIkr3oqmszLmhO8E4TXfYn7b_g2l0Ly5wRdBEK7T39Wnp0S0qIzwtmGQIvTwepZPTD/s7838/risi%20tenuta%20san%20carlo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="5226" data-original-width="7838" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAa4nHGMFUhu9so5Q0k0gE8_5QkIWe6E7uC-8rjhB2YOE5jaMjR8ewcYbmH8dyURV9mihATsTd_okhr58EKPnwQZqYOpRl0oBIE5lJvHNaMNTR1XUHGgmvE0UIkr3oqmszLmhO8E4TXfYn7b_g2l0Ly5wRdBEK7T39Wnp0S0qIzwtmGQIvTwepZPTD/w640-h426/risi%20tenuta%20san%20carlo.jpg" width="640" /></a></div>Foto dal sito Tenuta San Carlo<p></p>
<p class="MsoNormal">Dalla preparazione del suolo, alla selezione del seme fino
alla tempistica della raccolta, Tenuta San Carlo segue<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un’etica di sostenibilità e norme
biologiche molto rigide, abolendo erbicidi, pesticidi o fungicidi e adottando
tecniche naturali e rotazioni delle colture. Il riso infine viene lavorato a
pietra per garantire alti standard qualitativi.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-kZI4_So8UH08Rs9RoRpGKNpem6OyeSi5Bq4m9zeckaC92JdrwUqowECNwIU4MAwf_WgX2roT8wsgTWt38F9rp6ptJZVyyyctkwb2S435WeXrhsYT56ON8dmFNOI3hj1R5M04qAAP1PYFgM20lwX2EhzEzbJ-peafaPOVKWyYZ83OrMqNaQebcDBf/s1182/riso%20olga%20tenuta%20san%20carlo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1182" data-original-width="1028" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-kZI4_So8UH08Rs9RoRpGKNpem6OyeSi5Bq4m9zeckaC92JdrwUqowECNwIU4MAwf_WgX2roT8wsgTWt38F9rp6ptJZVyyyctkwb2S435WeXrhsYT56ON8dmFNOI3hj1R5M04qAAP1PYFgM20lwX2EhzEzbJ-peafaPOVKWyYZ83OrMqNaQebcDBf/w348-h400/riso%20olga%20tenuta%20san%20carlo.jpg" width="348" /></a></div>
<p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">RISO OLGA <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>carnaroli biologico lavorato a pietra</b>, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>perfetto per la preparazione di risotti
cremosi che mantengono bene la cottura, è la varietà scelta per uno dei tre risotti dell'evento. </p>
<p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">CARNAROLI<o:p></o:p></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Selezionata nel 1945
a Paullo, Milano, dal coltivatore Ettore de Vecchi, che lavorò diversi anni per
ottenere il perfetto "Riso da risotto" con chicco resistente in
cottura e facendo incroci nei suoi campi, è considerato il “Principe” dei
Risi essendo il più utilizzato per i risotti: le sue grandi dimensioni e <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">l’alta percentuale di amilosio</b>
assicurano un’ottima tenuta alla cottura. E’ sicuramente una varietà affidabile
in termini anche di tranquillità dello Chef, perché lo si può anche dimenticare
qualche minuto in più in cottura senza pregiudicare il risultato finale del
risotto<b><o:p> </o:p></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="background: white; color: #40403f; font-family: "Muli","serif"; font-size: 13.5pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 16pt; line-height: 115%;"><a href="https://risomagisa.com/">MAGISA</a> <o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;">La piana di Sibari è una vasta area fertile, in provincia di Cosenza, compresa
tra le montagne della Sila e del Pollino e il mar Ionio. A carattere paludoso,
è stata bonificata e resa coltivabile negli anni Trenta, favorendo una notevole
emigrazione dalle montagne circostanti e dando vita a una discreta attività
agricola (agrumi, oliveti, risaie), che è la principale risorsa economica della
zona, oltre al turismo.</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;">Grazie alle condizioni dei suoli, del clima mite tutto l’anno e
dell’influenza marina, il riso di Sibari ha caratteristiche organolettiche
uniche, risultando più sapido rispetto ad altri risi.</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal;">Per anni la produzione di riso
nella Piana di Sibari veniva devoluta grezza a grandi aziende del nord Italia.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVPCMMd_ZRNKPJGjiUlEquubYsGgbcM_EPdEtbSD5_TvppkDq8AecWJfsvoF3b3Xh0jj7ciQ1r0g7TgwtughcrSRjReJj-WbbSM86sr0NeD9BzyzELXZ_zsE9B0lIelBi5hh3At1r1a8SmcDT1IjVLAQgnU1VjldIxaMXCsUBelBn8QraX4x7TxlJh/s1000/Le-tre-sorelle-Praino-dellazienda-Magisa-e1576408756395.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="1000" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVPCMMd_ZRNKPJGjiUlEquubYsGgbcM_EPdEtbSD5_TvppkDq8AecWJfsvoF3b3Xh0jj7ciQ1r0g7TgwtughcrSRjReJj-WbbSM86sr0NeD9BzyzELXZ_zsE9B0lIelBi5hh3At1r1a8SmcDT1IjVLAQgnU1VjldIxaMXCsUBelBn8QraX4x7TxlJh/w640-h480/Le-tre-sorelle-Praino-dellazienda-Magisa-e1576408756395.jpg" width="640" /></a></div>Foto dal <a href="https://www.lucianopignataro.it/a/riso-di-sibari-magisa/177128/">blog Luciano Pignataro</a><br /><p class="MsoNormal" style="line-height: normal;">In epoca recente, l’imprenditore
agricolo <b>Giancarlo Praino</b> decide
di provare a occuparsi localmente di tutta la filiera, coltivando a basso
impatto ambientale e lavorando il riso con tecniche artigianali. Nasce così,
nel <b>2004</b>, la riseria <b>Magisa, acronimo che unisce i nomi delle
sue tre figlie Maria, Giusy e Sara</b>, che oggi si occupano dell’azienda. Qui è nato
il progetto di recupero di numerose varietà dalle caratteristiche uniche,
cultivar che grazie alle condizioni pedologiche e climatiche non necessitano
neanche di trattamenti anticrittogamici.</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;">Magisa produce, oltre al Carnaroli classico e quello integrale, anche Arborio,
Originario,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gange, Grandi Chicchi e <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un riso nero denominato <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Jemma</b>, di cui detiene brevetto, frutto di una sperimentazione <span style="background: white; color: #333333; font-size: 13.5pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span>condotta con esperti di genetica
agraria di Pavia. E una varietà di riso integrale nero ricco di <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>fibre, sali minerali e vitamine e il <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>suo colore scuro denota la presenza di
antiossidanti, in particolare gli antociani.</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><o:p> </o:p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTVKrz-udWsKoJgm-tfECeijOc9Pno-r2gcvn3ZZZouNnn8CaD9GWRQWA0V3B8gOXUe4SF3--PQAqu-JsHQbO3Ds4GTDnx4DIqtUmaOhcvHAMK0hGsgvgra1XCwQaEV5OTIFD9x_oEE0aj9rk2cfYDFFbxZ7L-jfdZFfJXcpnoPnC9-iRuC9Wg50_N/s600/ARBORIO-1KG-600x600.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="600" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTVKrz-udWsKoJgm-tfECeijOc9Pno-r2gcvn3ZZZouNnn8CaD9GWRQWA0V3B8gOXUe4SF3--PQAqu-JsHQbO3Ds4GTDnx4DIqtUmaOhcvHAMK0hGsgvgra1XCwQaEV5OTIFD9x_oEE0aj9rk2cfYDFFbxZ7L-jfdZFfJXcpnoPnC9-iRuC9Wg50_N/w400-h400/ARBORIO-1KG-600x600.png" width="400" /></a></div><br /><p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">L’ ARBORIO di Magisa </b>sarà uno dei
protagonisti della serata <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">.<o:p></o:p></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;">L<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">’</b>arborio è una delle varietà storiche
italiane. Venne selezionata nel 1946 proprio nel paese di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Arborio</b>, da cui il nome, in provincia di Vercelli, da <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Domenico Marchetti <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che incrociò la varietà Vialone con
la varietà americana LadyWright </p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal;">In cucina l’Arborio si
comporta da compagno fedele, ha una buona capacità di assorbire i
condimenti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ma bisogna saperlo rispettare
nei suoi tempi di cottura, tenendo conto che il valore di amilosio è più basso
del Carnaroli, e questo si traduce una minore tenuta di cottura, seppur non di
grande rilevanza, e gestione della mantecatura finale</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><o:p> </o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p><b> Info e prenotazioni Land'ho Bistrot 0586 769227</b></o:p></p><br /></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-22965058272958336472023-02-09T08:30:00.011+01:002023-02-09T15:59:14.958+01:00IL MIO RISOTTO ALLE ROSE DI D'ANNUNZIO<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy0xk__cUnVE8UUEoXHMiPXD6PuvW-LTxlS-MuB0Q7g7oLYKJ6jlWHd5yCunbchuTJ9ukVq3zIuebZumO0E7jT09KRPcavfUKOoORUUc0sSmsGNjw8uxHBaaZeryFzYbHWCjliikaZ6UnAX1XHwrQXWYHiRnhrZoI7spb08oA6IfIP7G_r_BSpDKCv/s1500/frontale%202.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="929" data-original-width="1500" height="396" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy0xk__cUnVE8UUEoXHMiPXD6PuvW-LTxlS-MuB0Q7g7oLYKJ6jlWHd5yCunbchuTJ9ukVq3zIuebZumO0E7jT09KRPcavfUKOoORUUc0sSmsGNjw8uxHBaaZeryFzYbHWCjliikaZ6UnAX1XHwrQXWYHiRnhrZoI7spb08oA6IfIP7G_r_BSpDKCv/w640-h396/frontale%202.jpg" width="640" /></a></div><br />Un <b>risotto illustre</b> per questo venerdì, secondo il tema da interpretare per il nostro clan, ovvero un risotto di un personaggio famoso della cultura o altro ma che non sia o sia stato un cuoco professionista. <div><br /></div><div>L'idea è scaturita leggendo un libro molto interessante: <b>RISOTTO, storia di un piatto italiano di Alberto Salarelli</b>, dove, oltre ad una esaustiva ricerca storica delle origini e dello sviluppo della ricetta del risotto, vengono citati risotti illustri di musicisti, poeti, scrittori, attori, giornalisti, da Rossini e Verdi a Pascoli, D'Annunzio, Gadda e ancora Brera, Veronelli, Tognazzi e ho scoperto persino che un politico italiano, D'Alema, nel 1997, durante una trasmissione di A Porta a Porta, preparò un risotto in diretta.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0yHc9EoedCueDXvE_zCtG5QTDKmhModuLeF9Rajmu9ktAFJ3Fl3hEPSDGl0QIZoihZL9LwIC2CobrsQQsKMq_LV_tP7IiwrqtjtBt-N5uPspjYTd5S1G2WA0rO46WvTU0RYISwl758uV4O_Tj8dp9BhTs7boAl2tBAyac4v31AeKHG5VF1LUiSswz/s712/LIBRO.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="712" data-original-width="500" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0yHc9EoedCueDXvE_zCtG5QTDKmhModuLeF9Rajmu9ktAFJ3Fl3hEPSDGl0QIZoihZL9LwIC2CobrsQQsKMq_LV_tP7IiwrqtjtBt-N5uPspjYTd5S1G2WA0rO46WvTU0RYISwl758uV4O_Tj8dp9BhTs7boAl2tBAyac4v31AeKHG5VF1LUiSswz/w281-h400/LIBRO.jpg" width="281" /></a></div><br /><div>Nel libro è menzionato anche un <b>risotto futurista agli alchechengi dell'aeropoeta milanese Paolo Buzzi,</b> realizzato nel 1930. Mi stuzzicava molto ma di alchechengi qui, neanche l'ombra, purtroppo. Allora ho ripiegato su un altro poeta, il Vate <b>Gabriele D'Annunzio e il suo leggendario risotto alle rose,</b> anche se l'idea mi sembrava un po' leziosa seppur indubbiamente curiosa. </div><div>Due cose decisamente opposte alchechengi e rose!! </div><div>Cercando on line, ho trovato varie ricette del risotto alle rose dannunziano e quasi tutte mi sembravano decisamente opulente, il rischio di ottenere un risultato stucchevole era alto, come con tutto ciò che è fortemente aromatico e va saputo dosare. </div><div>Alla fine sono rimasta invece molto sorpresa del risultato ottenuto sia gustativo che estetico. Nella ricetta a cui mi sono ispirata, avevo letto che doveva risultare un bel rosa ambrato e così è stato e mi piace molto. Penso che lo rifarò, magari per San Valentino, una sopresa per mio marito che quest.avolta non l'ha assaggiato, l'ho fatto solo per me.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8_6epOhAmN5I-XHH5TwWZsuXnw1vmLr8wBjHlZyXTqWGcgxJO06cKTt2wMRGp2nPDIbdWqNTGBjZYQ99jpXK38Fq2aSSZ-8Vi5Dlq7rkMmFzFZD1qzjAmymZtPnPSKSL3HFRHFgbkrer4IuwITXabw19tkNWaK1pzcp9YnAevur98mX38f_6gQv_c/s768/Dannunzio-768x512.jpg.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="768" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8_6epOhAmN5I-XHH5TwWZsuXnw1vmLr8wBjHlZyXTqWGcgxJO06cKTt2wMRGp2nPDIbdWqNTGBjZYQ99jpXK38Fq2aSSZ-8Vi5Dlq7rkMmFzFZD1qzjAmymZtPnPSKSL3HFRHFgbkrer4IuwITXabw19tkNWaK1pzcp9YnAevur98mX38f_6gQv_c/w400-h266/Dannunzio-768x512.jpg.webp" width="400" /></a></div><br /><div><br /></div><div><b>Gabriele D’Annunzio</b> amò le rose quasi quanto amò le donne. E infatti nelle sue opere questi fiori sono continuamente citati, tra significati reconditi e allusioni misteriose. Al Vittoriale, dove si ritirò nei suoi ultimi anni, D’Annunzio volle rose dovunque, dal giardino fino, come motivo decorativo, alle stoffe d’arredamento. Rose come soprammobili e rose persino in cucina. Il risotto alle rose, si dice, rallegrò i conviti del poeta all’epoca del suo grande amore per Eleonora Duse. E’ quindi un piatto squisitamente “belle époque”, perché il risultato della ricetta ha un bel colore rosé ambrato chiaro, che ricorda quello delle sete orientali, così care alle moda degli inizi ‘900.<br />Pare che il Vate, non riuscendo a far breccia nel cuore gelido della Duse, la invitasse a cena facendole trovare una tavola suntuosa, con un centrotavola di rose profumatissime, fiumi di champagne rosé, e, ovviamente questo primo piatto veramente particolare e raffinato!</div><div><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: center;"><b><span style="color: red; font-size: large;">IL MIO RISOTTO ALLE ROSE DI D'ANNUNZIO</span></b></div><div style="text-align: center;"><b><span style="color: red; font-size: large;"><br /></span></b></div><div style="text-align: center;"><b><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg71X8RI9401U6RoiFhpqksZ5u_0wJbcstl_Atf4TzP7DeDxFqeCySJixC7kO4wWOCA2nYTyxLq3LMb9-1q-KuKahfMLi2og17yxCJ9iQumSOZZri0c9f1cqqxzOWvAxQy9kwnUXaL26pp0ckWWI93s8O7824SqmmI0XJ0b5nn8MeHw8HdH_Qgve7oo/s1170/60.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="749" data-original-width="1170" height="410" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg71X8RI9401U6RoiFhpqksZ5u_0wJbcstl_Atf4TzP7DeDxFqeCySJixC7kO4wWOCA2nYTyxLq3LMb9-1q-KuKahfMLi2og17yxCJ9iQumSOZZri0c9f1cqqxzOWvAxQy9kwnUXaL26pp0ckWWI93s8O7824SqmmI0XJ0b5nn8MeHw8HdH_Qgve7oo/w640-h410/60.jpg" width="640" /></a></div><br /></b></div><div><br /></div><div>La ricetta a cui mi sono ispirata trovata on line <a href="https://nessunuomounisola.forumcommunity.net/?t=27475398">qui</a></div><div><br />Ingredienti per 2 persone</div><div><br />g150 di riso Arborio<br />2 boccioli di rosa rossa (solo i petali)<br />g 40 di burro ed altrettanto formaggio emmenthal grattugiato<br />g 150 di panna fresca<br />1 cucchiaio da tè raso di miele di castagno<br />un pizzico di noce moscata<br />pepe bianco e sale q.b.<br />una lacrima (attenzione alla dose!) di essenza gastronomica di rose (reperibile in erboristeria)<br />vino rosé<br />un poco di brodo leggero per la cottura del riso<br /><br /><br />La mia versione:<br /><br />160 g di riso vialone nano Delta del Po</div><div>1 l di acqua di rose (ottenuta facendo bollire in acqua 2 cucchiai colmi di petali di rose rosse essiccate)<br />3 boccioli di rose rosse fresche non trattate (le mie provengono dal giardino del vicino, quasi congelate ma qualche petalo si è salvato!!)</div><div>30 g di cipolla rossa di Tropea fresca (nell'originale non c'è, l'ho messa per sbaglio ma ha funzionato) <br />20 ml di aceto di sherry o 40 ml di vino rosato<br />40 g di burro per mantecare + 10 g per rosolare la cipolla<br />40 g di robiola vaccina<br />20 g di parmigiano reggiano grattugiato<br />noce moscata grattugiata<br />pepe rosso di Kampot in grani<br />sale fino qb</div><div><br /></div><div>Non ho trovato l'estratto di rose. Ho pensato di fare un brodo di rose portando a bollore dell'acqua con i petali di rose rosse essiccate, acquistate in erboristeria. Ho notato che raffreddandosi, diventava un po' amaro. Quindi suggerisco di fare il brodo contemporaneamente al risotto, oppure se si prepara prima, va filtrato dopo 5-6 minuti di ebollizione. Il brodo è dolce e molto profumato. L'intensità si può dosare a piacere. Come prima volta, ho ottenuto un gusto delicato ma piacevolissimo.</div><div>Altra soluzione, scoperta dopo aver ormai fatto il brodo, per ottenere sicuramente un risultato più incisivo : mettere i petali freschi o essiccati a bagno con una soluzione alcolica, anche del semplice vino. L'alcool estrae l'essenza dei fiori. </div><div><br /></div><div>Ho tostato il riso a secco, poi ho aggiunto la cipolla rosolata dolcemente a parte nel burro, sfumato con l'aceto di sherry, salato un poco e ho unito una bella grattugiata di noce moscata, poi ho iniziato la cottura con il brodo di rose filtrato attraverso un colino ad ogni mestolata. </div><div>A 2 minuti dalla fine del tempo di cottura, ho tolto dal fuoco, fatto riposare, infine ho unito una manciata di petali freschi a cui ho tolto la parte bianca che è amara, mantecato con burro, robiola e parmigiano. Fatto riposare ancora un minuto e poi nel piatto ho cosparso con altri petali freschi (sempre privati della parte bianca) e una macinata di pepe rosso di Kampot (un pepe profumato, intenso ma non piccantissimo che insieme all'aroma della rosa e alla sfumatura della noce moscata, crea un insieme veramente elegante).</div><div><br /><p><br /></p></div>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-69768555669425415732023-02-03T08:30:00.018+01:002023-02-03T08:30:00.151+01:00IL RISOTTONE O UN RISOTTO COME UN MINESTRONE<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEja4jmfCMHsVexQRNfmOYOd6QddNeiXFWY7Ec3ypdfKulUjbanjLYyHjWGZcSvKTesMQLa4bkiKsyaKdXTuI_UWmUUgQCFeWLRdjkrUAlPn9HuU23XoCQbhKD_xIgIZpp8d5nII7uKpRYRXoaLkDpCv1XxKJ1aql9W91WHQfkDExP2UpXCpQGCxPVUn/s1453/alto%20tagliato.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1453" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEja4jmfCMHsVexQRNfmOYOd6QddNeiXFWY7Ec3ypdfKulUjbanjLYyHjWGZcSvKTesMQLa4bkiKsyaKdXTuI_UWmUUgQCFeWLRdjkrUAlPn9HuU23XoCQbhKD_xIgIZpp8d5nII7uKpRYRXoaLkDpCv1XxKJ1aql9W91WHQfkDExP2UpXCpQGCxPVUn/w528-h640/alto%20tagliato.jpg" width="528" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Domenica scorsa, quando ho lanciato il tema del risotto per questo venerdì, faceva molto freddo anche qui al mare, eravamo nel bel mezzo dei giorni della merla, i giorni più freddi dell'anno. Ma sì, che faccia un po' di freddo, che faccia l'inverno! A me piace l'alternanza delle stagioni, non sono per il caldo tropicale, neanche d'estate. Anzi più invecchio e più mi dà fastidio. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Comunque, a proposito di freddino. Cosa c'è di più confortevole e corroborante di una bella zuppa fumante quando fuori ci sono temperature rigide? </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Quindi, niente di più semplice, ho pensato di proporre agli amici del Clan del risotto del venerdì, di trasformare la propria zuppa del cuore in un risotto. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Io ho diverse zuppe che mi confortano ma pensando alla madre di tutte le zuppe, non ho potuto fare a meno di cimentarmi con un risotto come un minestrone. Risultato? Un RISOTTONE!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Niente di rivoluzionario, sia chiaro. Ultimamente sono affascinata dai colori delle verdure e avendo già del materiale in casa, ho elaborato un mix di verdure che poi avrei messo sopra al risotto, con un occhio rivolto all'effetto cromatico, sempre in considerazione anche dei sapori naturalmente!!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Sarebbe stato un risotto più schietto se avessi mischiato tutto ma perderevo i colori. Quindi ho ceduto all'impiattamento un po' fighetto e destrutturato ma ho concentrato il brodo e il gusto era un minestrone a tutti gli effetti. Inoltre, l'ho accompagnato col suo brodo da sorseggiare ad ogni boccone, in modo che, in bocca ritorna ad essere un minestrone brodoso.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm0P9qbZZp5TxmDGqx_nSBsJwX3B8HT4v54IirbAvDAPsOTTEnmoYbrLW4eEH9LOZ_giV_Ss6SFjgEotu1jZe-XBsJVlsCksgEWE7wWjxcB2wSCm6NTm4_KOTzDauyAjx_skiQjq2QWH2aXu0vXuB444tbaWiQ76zbVx29ClZIq1Bbo6nQbni2q4L9/s1376/verticale%20frontale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1376" data-original-width="1153" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm0P9qbZZp5TxmDGqx_nSBsJwX3B8HT4v54IirbAvDAPsOTTEnmoYbrLW4eEH9LOZ_giV_Ss6SFjgEotu1jZe-XBsJVlsCksgEWE7wWjxcB2wSCm6NTm4_KOTzDauyAjx_skiQjq2QWH2aXu0vXuB444tbaWiQ76zbVx29ClZIq1Bbo6nQbni2q4L9/w536-h640/verticale%20frontale.jpg" width="536" /></a></div><br /><p class="MsoNormal"><b>IL RISOTTONE, OVVERO UN RISOTTO COME UN MINESTRONE</b></p>
<p class="MsoNormal"><u>Ingredienti per 2 persone</u></p><p class="MsoNormal"><u>170 g di riso arborio Magisa</u></p>
<p class="MsoNormal"><u>2 cucchiai di trito di scalogno rosolato con olio evo e
mezza foglia di alloro</u></p>
<p class="MsoNormal"><u>Brodo di ritagli e scarti delle verdure : cipolle fresche di Tropea, foglie esterne e gambi, sedano, gambi e foglie, ritagli di carote e zucca, foglie e torsoli di broccoletti e cavolfiori viola, costa centrale delle foglie di cavolo nero, pepe in grani, alloro, crosta di
parmigiano.</u> Fatto andare una buona mezz’ora. Infine, filtrato, spremendo bene tutte
le verdure attraverso un colino, in modo da ottenere un <span style="mso-spacerun: yes;"> brodo molto concentrato</span>. <span style="mso-spacerun: yes;"> Tenere da parte un paio di tazze da bere col risotto. Niente sale, la crosta di parmigiano offre già una buona sapidità, in ogni caso si regolerà poi il risotto in cottura.</span></p>
<p class="MsoNormal">Per le <u>verdure : sedano, carota, zucca tagliate a mirepoix, ricavate cimette di
broccoletti e cavolfiore viola molto piccole, foglie tenere del cuore del cavolo nero e qualche petalo di cipolla fresca</u> – tutte cotte separatamente. in microonde 1-2 <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>minuti a seconda della tipologia il mirepoix e le cimette. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>foglie di cavolo nero sbianchite in acqua
salata, scolate e passate in acqua e ghiaccio per mantenere un colore
brillante. i petali di cipolla rosolati brevemente in padella con un filo d'olio. </p>
<p class="MsoNormal"><u>100 g ca di fagioli cannellini lessati, insaporiti in padella con olio, aglio
e salvia, frullati con un po’ del loro liquido di cottura<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e una puntina di concentrato di pomodoro. </u></p>
<p class="MsoNormal"><u>Olio evo, sale fino e parmigiano grattugiato qb</u></p>
<p class="MsoNormal">Tostato il riso a secco, poi aggiunto lo scalogno con il suo
olio, tolta la foglia di alloro, fatto insaporire, salato un pochino, tirato a
cottura col brodo. Spento ad un
paio di minuti dalla fine, fatto riposare un attimo, mantecato con la crema di
cannellini fredda e 2 cucchiai di olio evo ghiacciato e due cucchiaiate di parmigiano. <span style="mso-spacerun: yes;"> Era sufficientemente saporito ma nel caso, regolare di sale e pepe, se gradito. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="mso-spacerun: yes;">Sopra al risotto, nel piatto, sparpagliato la dadolata di verdure, le cimette di broccoli e cavolfiore, le foglie del cavolo nero e i petali di cipolla, accompagnando con il brodo in tazza da bere insieme per avere, in bocca, la sensazione del minestrone</span></p><p class="MsoNormal"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_JgRJYzMuh2oVAndTdaZrsrEJ5jlRUEJUo-ZFpN5psawMKoIJ20Xuzyk-eIgBd3LQNpp59NpO4yYklnQ7p96ksg6yh72INxF0TEamrHgHCmWPBKDkZ7SsIP8BPVog07uXweLV7wLI0ijw6t7brNDL57eXEFiDgvvEJn7gIoeLC6sJbo4Zhq2hUYH7/s1471/alto%20verticale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1471" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_JgRJYzMuh2oVAndTdaZrsrEJ5jlRUEJUo-ZFpN5psawMKoIJ20Xuzyk-eIgBd3LQNpp59NpO4yYklnQ7p96ksg6yh72INxF0TEamrHgHCmWPBKDkZ7SsIP8BPVog07uXweLV7wLI0ijw6t7brNDL57eXEFiDgvvEJn7gIoeLC6sJbo4Zhq2hUYH7/w522-h640/alto%20verticale.jpg" width="522" /></a></div><br /><span style="mso-spacerun: yes;"><br /></span><p></p>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7000895575227278590.post-70875763671796771622023-01-20T08:30:00.002+01:002023-01-20T10:10:36.694+01:00RISOTTO VEGANO ALLA PARMIGIANA <p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEGJqXmpu8qf-wJO8ndb2tbPPo0fpBsU5sQntyQpZKj6GdH4hZmZxfHikYewMLfBU4JLS83fFWo31HgLSVVpvJSxmg2Z5bylj2ULizU2PGMaGFbcvxfWmUtNTS47o_xBHnlXQv1N4zfxy4nDWuSizkD4R1sQzwnIauOFNglO6xI6h-ODXMIH1tmvES/s1500/frontale%20grande%20bis.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="989" data-original-width="1500" height="422" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEGJqXmpu8qf-wJO8ndb2tbPPo0fpBsU5sQntyQpZKj6GdH4hZmZxfHikYewMLfBU4JLS83fFWo31HgLSVVpvJSxmg2Z5bylj2ULizU2PGMaGFbcvxfWmUtNTS47o_xBHnlXQv1N4zfxy4nDWuSizkD4R1sQzwnIauOFNglO6xI6h-ODXMIH1tmvES/w640-h422/frontale%20grande%20bis.jpg" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p><p>Quando si prendono due piccioni con una fava! Risotto con mantecatura alternativa per <b>Il clan del risotto del venerdì </b>e nello stesso tempo, è un risotto adatto all'iniziativa social <b>#veganuary</b>, ovvero un mese di gennaio dedicato alla cucina vegana, che sto apprezzando sempre più e che, di tanto in tanto, approfondisco e sperimento.</p><p>Nel blog ci sono risotti casualmente vegani ma mi ero impegnata anche in un risotto volutamente vegano: <a href="https://insalatamista-poverimabelliebuoni.blogspot.com/2021/05/risotto-vegano-all-avocado-mandorle-e.html">risotto all'avocado,mandorle e lime</a> dove, per la prima volta avevo sperimentato il lievito alimentare in scaglie a mo' di parmigiano. E da lì è scaturita l'idea di provare una mantecatura alternativa in un risotto molto semplice, per valutare i risultati senza altri ingredienti che possano facilitare il compito. Semplice ma difficilissimo, la prova di tutte le prove: il risotto alla parmigiana. </p><p>Certo, un risotto alla parmigiana vegano può essere un ossimoro, o addirittura un'eresia per i puristi del risotto! Ma è indubbiamente una bella sfida, cercare di ricreare quel gusto umami di brodo di carne e parmigiano con prodotti vegani! Così come il burro sarebbe stato sostituito da una crema di anacardi, che hanno un gusto abbastanza neutro, ma più di intenso e meno dolce delle mandorle, avrei preparato il brodo con il miso di riso e soia e, per il parmigiano, nessun dubbio: il lievito di birra a scaglie sarebbe stato perfetto . </p><p>Detto, fatto. Missione compiuta! Sono molto soddisfatta. Era ottimo. Giustamente sapido e avvolgente e molto leggero e digeribile!! </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjECWnlZYx7L8bEeehPdDqXmN5VYmuJCD03cwGrgC0sJ4AGH_JYhdUbXR88BCMLCaZxIuHoARg5H6THqfVcBP-mG6uN7Ovza0NGg9JnfB61-JAzjPouuaZLLpu0pWkz41jkoSWOnrUAJFrmYkykChyy1rqlhSpEIBPeB-JLmX1Pjm5Oha1TIwhGScNY/s1421/verticale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1421" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjECWnlZYx7L8bEeehPdDqXmN5VYmuJCD03cwGrgC0sJ4AGH_JYhdUbXR88BCMLCaZxIuHoARg5H6THqfVcBP-mG6uN7Ovza0NGg9JnfB61-JAzjPouuaZLLpu0pWkz41jkoSWOnrUAJFrmYkykChyy1rqlhSpEIBPeB-JLmX1Pjm5Oha1TIwhGScNY/w540-h640/verticale.jpg" width="540" /></a></div><br /><p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: large;">RISOTTO VEGANO ALLA PARMIGIANA</span></b></p><p><br /></p><p><u>Ingredienti per 2 persone</u></p><p><br /></p><p>160 g di riso carnaroli Il Riso di Magenta</p><p>2 cucchiaiate di trito finissimo di cipolla bionda</p><p>30 ml di vino bianco secco </p><p>2-3 cucchiai d'olio evo delicato, con note mandorlate (vedi nocellara Belice/Etna/Messina)</p><p>2 cucchiai di miso di riso in polvere </p><p>1 cucchiaio di salsa di soia </p><p>una manciata di anacardi spellati, non salati</p><p>lievito di birra disattivato a scaglie</p><p>acqua qb</p><p>sale fino </p><p><br /></p><p>Per la<b> crema di anacardi</b>: mettete a bagno in <span> acqua, </span>coprendo completamente, gli anacardi per 12/15 h almeno. Infine sgocciolateli, tenendo da parte l'acqua e frullateli nel mixer, aggiungendo un goccino d'acqua se necessario. Poi trasferite il composto nel bicchiere di un frullatore ad immersione e continuate a frullare unendo un po' d'olio a filo come per montare una maionese, in modo da ottenere un'emulsione liscia, spumosa ma abbastanza soda. </p><p>Prima di avviare il risotto, mettere due cucchiaiate abbondanti di crema di anacardi in freezer.</p><p>Avviate il risotto. Fate sudare molto dolcemente il trito di cipolla in olio e un goccino d'acqua. Fate tostare a secco il riso in una casseruola, unite la cipolla, fate insaporire bene a fuoco vivace, sfumate con una spruzzata di vino bianco secco (io avevo una vernaccia di San Gimignano aperta), salate un pochino, unite un mestolo di brodo (acqua, miso bianco e salsa di soia ) e iniziate la cottura.</p><p>Spegnete ad un paio di minuti dalla fine. Togliete dal fuoco e fate riposare un minuto per abbassare la temperatura. Infine mantecate con la crema di anacardi ben ghiacciata e due generose cucchiaiate di lievito di birra a scaglie. Fate riposare ancora un minuto o due e infine impiattate e gustate a occhi chiusi, stenterete a distinguerlo da un vero risotto alla parmigiana!!</p><p><br /></p><p><br /></p>Cristina Gallitihttp://www.blogger.com/profile/05248749121257596706noreply@blogger.com0