sabato 5 novembre 2011

MT CHALLENGE DI NOVEMBRE, LA RICETTA DELLA SFIDA E'.......

Gente dell'MTC,

prima di dare inizio alle danze, vorrei esprimere solidarietà ai cittadini di Genova e a tutte le altre località già colpite da questa violenta ondata di maltempo, mi unisco alla loro rabbia e disperazione.
Stanno vivendo questo dramma proprio le nostre amiche genovesi di Menu Turistico, Ale, Dani, Giorgia e i loro cari. Con la grinta e la tenacia che le contraddistingue non si fermano mai, nè davanti a problemi privati o familiari, nè questa volta di fronte ad una calamità naturale!! E quindi lo spettacolo deve continuare! Un grande applauso a queste meravigliose persone.
GRAZIE DI ESISTERE RAGAZZE!!! Siete straordinarie, uniche, irripetibili!!!

Com'è unico e straordinario l'MTC. Vincere l’MTC è un’esperienza davvero unica e inverosimile se non paradossale! Si può provare felicità e sgomento contemporaneamente? Sì! Per l'MTC sì! (in questo frangente doppiamente) Perché non  fai in tempo a gongolarti per la vittoria che subito il “gineceo” di Menu Turistico ti stressa  con la necessità di scegliere la ricetta per la nuova sfida, eseguirla, fotografarla e scrivere il post in tempi speedygonzaleschi e poi ti terrorizza dicendoti che non sarà una passeggiata. Del resto sono i tempi tecnici imposti dalle regole del gioco e ci sono passati in tanti prima della sottoscritta...ok, sono pronta!!
Anzi prontissima, infatti le ho fregate, ebbene sì, avevo un’idea nel cassetto nel caso in cui “hai visto mai riuscissi a vincere un MTC?”
Prima ancora che Ale me lo chiedesse, io ce l’avevo già sulla punta della lingua e contemporaneamente mi immaginavo mentalmente il coro di blogger che all’unisono stava pensando “ora ci tocca un pesce di sicuro”
Il conclave non si è neanche riunito, fumata bianca istantanea,  la mia idea è stata accolta senza riserve. E allora, dal momento che sono BUONA e GENEROSA e non voglio deludere le aspettative, vi accontento, che pesce sia!! Ma un pesce speciale e facile facile e versatile, che si presta a molte interpretazioni. Un pesce che strizza l'occhio a Poverimabelliebuoni , il mio primo blog perchè DU BLOG IS MEGL KE UAN ;-)) ma che sguazza tranquillamente anche nell'Insalatamista, e dal momento che la mente (perversa) pensante è la stessa, vissero entrambi i blog felici e contenti, per ora.....

Che goduria dare il fatidico annuncio, è per questo che si partecipa e si spera di vincere, per poter vivere questo momento topico!
Ebbene, cari amici vicini e lontani, la  ricetta della sfida di novembre è.


                           IL BACCALA’ ALLA LIVORNESE


Le regole, come al solito,  dalle castigamatti dell'MTC e ora sorbitevi una doverosa premessa con le motivazioni della scelta e con cenni storico-culturali imprescindibili quando si parla di ricette tradizionali

Ormai molti sanno che sono lombarda ma vivo da diversi anni in Toscana, sulla costa livornese ed essendo appassionata di pesce azzurro e povero, non potevo  che omaggiare questa vivace e singolare città,  bacino ricchissimo di piatti che hanno come protagonisti tali varietà ittiche e come co-protagonista il pomodoro, scegliendo per l'MTC  uno dei più conosciuti piatti "alla livornese". Tutto ciò che si definisce "alla livornese", gastronomicamente parlando, significa infatti che naviga in tanto pomodoro, aglio e prezzemolo, vedi le famose Triglie alla livornese, il celeberrimo  Cacciucco (con 5 C mi raccomando), l'Inno di Garibaldi, meno conosciuto al di fuori dei confini labronici, lesso avanzato rifatto in padella con pomodoro ovviamente, chiamato così in riferimento al  colore rosso delle camicie garibaldine dal carattere irruento molto vicino a quello livornese e non ultimo il Baccalà alla livornese  che avevo infilato, scorporando gli ingredienti, nella mia prima versione di profiteroles salati, i Profiteroles alla livornese appunto.

Penso che tutti sappiano che il  baccalà è il merluzzo conservato sotto sale a differenza dello stoccafisso che invece viene essiccato. Attenzione però che in  Veneto chiamano baccalà lo stoccafisso.
Baccalà e stoccafisso sono stati divulgati in Italia dai marinai delle navi genovesi e veneziane  che approdavano nei porti olandesi, tedeschi e scandinavi e si erano abituati a questo prodotto che era ideale da trasportare per la sua facilità di conservazione.
Entrambi vengono  rinvenuti ammollandoli in acqua tiepida o anche nel latte per attenuarne il gusto penetrante. Una volta ammollati poi si possono cucinare in svariati modi, ogni regione italiana ha una o più ricette tradizionali per cucinare entrambi. 
Il baccalà non è propriamente povero in sé, ma sicuramente è sempre stato un piatto plebeo, per i giorni di magro, un vero protagonista della cucina povera.
A Livorno il baccalà compare nell’ottocento e trova il suo compagno ideale nel pomodoro, che rappresenta una costante nella cucina labronica, rossa= focosa, "rissosa e popolaresca che non indugia certo in raffinatezze" per dirla col Santini.
Qui è doveroso aprire una parentesi: forse non tutti sanno che il primo porto italiano in cui approdò il pomodoro fu proprio Livorno, verso la fine del XVI secolo, portato dagli ebrei sefarditi in fuga da Spagna e Portogallo a causa delle persecuzioni religiose e che trovarono rifugio a Livorno, modello civile di tolleranza e porto aperto a tutti i perseguitati del Mediterraneo. Altra parentesi, Livorno era l'unica città europea a non avere un ghetto e gli ebrei non hanno mai subito umiliazioni o limitazioni come altrove.
Gli Ebrei, dunque, sembrerebbero essere i  pionieri dell'uso del pomodoro in cucina quando appena sbarcato  dalle Americhe, in tutta Europa veniva considerato solo una pianta ornamentale e il suo frutto addirittura velenoso!! 

E' curioso inoltre notare che nonostante nell'immaginario collettivo, il pomodoro sia imprescindibilmente legato al meridione, in particolare alla tradizione partenopea, vedi la PUMMAROLA e la PIZZA, in seguito divenute emblemi della cultura gastronomica italiana, la coltivazione intensiva del pomodoro e il suo sfruttamento nell'industria conserviera partì nella seconda metà dell'ottocento da Parma con la nascita di laboratori artigiani per la produzione del concentrato di pomodoro!! E poi è storia nota, fu l'astigiano Francesco Cirio, nel 1876 a creare  la prima industria conserviera meridionale specializzatasi nella produzione dei pelati.

Ma torniamo al baccalà. Perchè baccalà alla livornese e non stoccafisso? E' facile che il baccalà sia sbarcato  in un secondo momento rispetto allo stoccafisso ma a Livorno si è sempre parlato di baccalà anche quando si trattava di stoccafisso. Nel Veneto invece, vedi sopra, propongono il baccalà in mille modi ma si tratta sempre e solo di stoccafisso!!
Quindi è il baccalà a guadagnarsi la definizione "alla livornese" mentre lo stoccafisso a Livorno è semplicemente lo stoccafisso con le patate o lo stoccafisso con  i porri ma non alla livornese. Stop.
Il baccalà a Livorno è  il piatto di magro per antonomasia, accompagnato dalla minestra di ceci. Ceci e baccalà, l'accoppiata della vigilia natalizia e orgoglio culinario livornese al pari del cacciucco.
Eppure i classici della cucina lo ignorano. L'Artusi per esempio, non lo cita. Parla di baccalà alla fiorentina, che in realtà  è alla livornese, avvertendo che "non è confacente agli stomachi deboli" ma si sa che l'Artusi non ha mai avuto in simpatia Livorno e si sa anche che soffrisse di stomaco, era un teorico della cucina, Livorno non poteva essere la "sua" città!

Un'ultima precisazione e curiosità che non riguarda la cucina. Mentre in ogni parte d'Italia dare del  "baccalà" ad una persona significa attribuirle la patente di allocco, stupido, a Livorno, scrive Paolo Zalum, ricercatore di storie labroniche "il vocabolo vale per ateo, che persona stupida non è davvero ma è, al contrario, un essere malinconico, dannato a portar sulle spalle il peso morto dell'incredulità"

Gran parte delle notizie storiche che ho riportato, attingono alle pubblicazioni e agli insegnamenti diretti di uno dei massimi esperti in materia di gastronomia livornese,  il compianto ALDO SANTINI, giornalista e storico enogastronomo livornese, scomparso quest'anno nel mese di agosto. Penna arguta, brillante, polemica e irruenta nel più puro spirito labronico, che ho avuto l'onore di conoscere e ascoltare avidamente in diverse occasioni.

Fonti bibliografiche:
LA CUCINA LIVORNESE, Aldo Santini, Ed. Franco Muzzio
IL CODICE DELLA CUCINA LIVORNESE, Luciano Bezzini, Umberto Creatini, Aldo Santini, Enrico e Claudio Guagnini, ed. Consorzio Tirreno Promotour, Cecina, Li
LA SCIENZA IN CUCINA E L’ARTE DI MANGIAR BENE, Pellegrino Artusi  n. 506 Baccalà alla Fiorentina

E ora ai fornelli!

LA RICETTA DEL BACCALA' ALLA LIVORNESE
Come succede spesso per le ricette tradizionali e storiche, è sempre difficile reperire quella vera, quella originale perchè nel tempo si modificano, si aggiungono e si tolgono ingredienti.
Andando a fondo della questione, vi propongo quella che sembra essere la più pura e integralista, praticamente la ricetta del baccalà talebano-livornese!

Quindi la tradizione vuole che il baccalà, ben ammollato e asciugato, venga tagliato a tocchetti e infarinato e fritto nell'olio, poi sgocciolato e ripassato in padella dove s'è avviata una salsa di pomodoro partendo da una robusta rosolatura con abbondante aglio e polpa di pomodoro, portato a cottura lentamente finchè si forma una bella salsa densa, si aggiunge del prezzemolo tritato verso fine cottura e il gioco è fatto.

C'è chi ci aggiunge anche la cipolla, chi il basilico, chi il "ramerino" (rosmarino) chi non lo frigge ma lo fa rosolare in padella seppur con abbondante olio.

Allora, io mi associo all'Artusi, non è un piatto per "stomachi deboli" e tento di alleggerirlo per quanto possibile perchè la rosolatura è fondamentale, del resto NON SI FRIGGE CON L'ACQUA, DEH! (e qui l'intercalare tipico livornese ci stava proprio bene)

Ecco dunque la mia versione fedele negli ingredienti ma alleggerita nell’esecuzione:

ingredienti per 4 persone:
2 filetti di baccalà da almeno 500-600 gr l'uno
2-3 spicchi d'aglio a seconda degli "stomachi"
500 gr di polpa pronta di pomodoro o pelati
olio extravergine d'oliva
prezzemolo
farina bianca



Il baccalà si trova già ammollato ed è vivamente consigliabile, altrimenti quello sotto sale va tenuto a mollo in acqua corrente per diverse ore e allora "lasciamo il compito ai bottegai" come dice il Santini. Anche quello ammollato comunque qualche volta risulta ancora molto salato, mi è stato suggerito di ammollarlo in acqua tiepida che facilita la dissalatura. O si assaggia crudo e non ci si pensa più o non si aggiunge sale perchè ce ne ha già abbastanza di suo e,  solo se necessario,  si regola  verso fine cottura quando l'assaggio è più gradevole.

Il filetto di baccalà è più fine nella parte della coda e più spesso verso la testa, e così pure nella parte centrale della spina rispetto alla parte della pancia dove si assottiglia  molto. Per questo motivo ho indicato quantità abbondanti perchè sarebbe l'ideale riuscire ad ottenere delle porzioni  di spessore uniforme dalla parte più alta e scartare quelle troppo fini. Calcolando uno scarto di ca 100 gr a filetto, per le quantità indicate, rimarranno 800-1000 gr, cioè 200-250 gr a testa.  I ritagli non si buttano via! Lessati separatamente, spinati e spellati,  mantecati con una patatina lessa, olio extravergine e un po' di prezzemolo eventualmente, creano un'ottima cremina da spalmare su fette di pane grigliate per un gustoso aperitivo.  Oppure si possono utilizzare per fare delle crocchette, uniti ad una besciamellina densa, impanati con pan grattato e uovo e fritti  per un finger golosissimo.



Dunque, abbiamo asciugato e spinato accuratamente  il nostro filetto e ricavato dei bei bocconcini tagliandoli a piacere, lasciando la pelle, mi raccomando, perchè mantiene la polpa unita, li infariniamo bene da ogni lato, schiacciamo gli spicchi d'aglio interi e li rosoliamo brevemente in una padella con un po' d'olio extravergine d'oliva, (utiizzando una padella antiaderente si riduce la quantità di olio), poi li togliamo per evitare che anneriscano e li teniamo da parte.

Rosoliamo vivacemente nell'olio  i tocchetti di baccalà infarinati  e li facciamo dorare bene da ogni parte, è importante che si formi una bella crosticina, lo manterrà morbidissimo, poi aggiungiamo la polpa di pomodoro e ci ributtiamo l'aglio, lasciamo sobbollire dolcemente per ca 15-20 min, dipende dallo spessore e  se la salsa si dovesse asciugare troppo allunghiamo con un po' di brodo di verdure non salato. Il risultato deve essere denso ma cremoso. Verso fine cottura una manciata di prezzemolo tritato, assaggino per controllare il sale ed eventualmente regolarlo ma normalmente non è necessario. TUTTO QUI!

E ora a voi! Friggetelo, rosolatelo o lessatelo con pomodoro cotto o crudo, come vi pare, l'importante è che sia il più livornese possibile!!
Grazie per l'attenzione e buon divertimento a tutti!
Cristina












43 commenti:

  1. Meraviglioso, deh! Ho in programma le triglie "alla mosaica" per una lezione giovedì prossimo e a casa faccio il cacciucco (versione kasher)ogni settimana.
    Un MTC del mese fantastico! Grazie Cristina :-*

    RispondiElimina
  2. ..ahhhhhh che male stavolta!! MI tocca proprio?!
    Sai in realtà lo mangio sempre così volentieri, ma lo trovo già bellochepronto!
    Grazie per la piccola disquisizione: io credevo che baccalà e stoccafisso fossero la stessa cosa. Ora vedo cosa trovo qui da me e poi.. mi buttooo!
    un abbraccio a presto!

    RispondiElimina
  3. @Michela, piacere! deh! una milanese che propone il baccalà alla livornese... è una sfida nella sfida....
    @Cinzia, puzzicchia un po' mentre si cucina ma ne vale la pena, dai su...

    RispondiElimina
  4. Grande Cri!
    mi piace mi piace un sacco!!
    spero trovarlo qui o in Spagna oggi che vado...
    qui non l'ho mai visto...
    speriamo bene!!!!
    baciotti e...
    idea magnifica!

    RispondiElimina
  5. molto interessanti i cenni storici ma adesso viene il bello.... :-)

    RispondiElimina
  6. Tu pensa la jella, ho il marito livornese ma niente baccalà, non saprei proprio dove reperirlo...:-(
    Piuttosto grazie per la storia che non conoscevo.

    RispondiElimina
  7. Mi unisco all'applauso alle MenuTuristiche e all'abbraccio alla Liguria tutta.
    Sono molto contenta di questa scelta, anche perché avevo intenzione di farla proprio in questo periodo secondo la maniera di mia madre, che, mi fa parecchio piacere, più o meno corrisponde alla tua ricetta, per cui posso prendere i due soliti piccioni con un unica fatica in cucina!!!
    ORa sbircio un po' nel tuo blog.
    Baci e a presto

    RispondiElimina
  8. Grande Cri.
    per me che amo il pesce in tutte le sue forme non poteva esserci sfida migliore
    A presto

    RispondiElimina
  9. @Eleonora, in Spagna lo trovi di sicuro!
    @Acquolina, non è stimolante?
    @Araba, non ci posso credere...ma dai...dobbiamo trovare una soluzione, non puoi mancare!
    @Cle, conto su di te, non puoi deludere mammà!!
    @Gianni, perfetto!
    @Raffaele, magari così riesce a piacerti, prova dai...
    @Gaia Celiaca, bene! bene! bene!

    RispondiElimina
  10. Ci sono, ultimamente distrattissima ma non del tutto.....mi piace!
    Interessanti i tuoi racconti ed utilissimi i tuoi suggerimenti recuperosi!!

    Un abbraccio

    RispondiElimina
  11. Alle selezioni di Masterchef, Carlo Cracco ha apostrofato una partecipante un po' saccentella, dicendole: "il cibo non è moda, è cultura".
    Tu hai esemplificato perfettamente questa frase, col tuo post!
    Adoro il baccalà, un po' meno lo stoccafisso, e sono felicissima della tua scelta.
    GRAZIE!!!!

    RispondiElimina
  12. bravissima cri, un post e una scelta magnifici! mi piace molto il pesce, ma il baccalà non l'ho mai preparato. questa è proprio la volta buona, benedetto 'sto MTC!!!!
    bacioni

    RispondiElimina
  13. Cristinaaaaaa! Pensa che da un pò di tempo, dopo un viaggio in Portogallo, mi ero proposta di fare 365 ricetta con il bacallà! (ma fino adesso sono a 3... messa male!) E pure dalle mie parti il baccalà è un pesce molto amato (bacallà a la llauna). Non immagini quanto sono contenta della tua scelta!


    besos

    RispondiElimina
  14. sono con la testa sulla tavola squassata da lacrime di disperazione, io il baccalà lo faccio giusto giusto per amore del marito e ora mi tocca farlo anche per amore di cristina e delle matte dell'mtc, poi basta eh, non amerò più nessuno per lungo tempo!!!
    alura, domani spesa, baccalà in ammollo per DUE giorni con acqua filante che sennò il marito lo trova sempre salato, e poi via alla mia ricetta (che inconsapevolmente è alla livornese!), no perchè mica chiedetemi anche voli pindarici sul baccalà, questa volta mi rifiuto!! vepozzinooo!!

    RispondiElimina
  15. @Fabiana,nei suggerimenti recuperosi si potrebbe celare una possibilità....
    @Mapi, mi aspetto grande cose da te e dai tuoi mariti :-)
    @cristina.b, questo è l'MTC, tante prime volte per tanti!
    @Mai, fantastico!
    @Dauly, cosa non si fa per amore....e per l'MTC!!

    RispondiElimina
  16. Oh mamma il baccalà!
    Stavo giusto scrivendo anche di là sull'MT ... sono abbastanza in difficoltà con questa ricetta per vari motivi ... ma più che altro mi frena per l'odore che rimane in casa per giorni e giorni ... qualche consiglio per evitare il più possibile questo inconveniente?? Mi sa che sono molto tentata a bypassare questo mese ... :-(((

    RispondiElimina
  17. @Monique, un po' puzzicchia ma ne vale la pena, è buonissimo! Aspiratore a manetta durante, spalanca le finestre dopo e piazza mangiaodori per la casa, secondo me la puzza del cavolo è ben peggiore! dai su, prova...

    RispondiElimina
  18. Ho tremato al pensiero che la ricetta di questo mese potesse essere pesce, ma devo dire che l'idea di questa sfida mi "stuzzica" ancora di più, per cui ho messo all'opera il mio unico neurone e...vediamo cosa ne viene fuori ;-)
    Baci
    Anna Luisa

    RispondiElimina
  19. wowow che bello questo piatto da reinterpretare e ho già una mezza ideuzza...livornesissima lo giuro!! da noi si mangia sempre e solo a natale, non so perchè, fatto con porri e pomodoro oppure fritto insieme a tocchetti di mela...ad ogniuno la sua...ma sempre un piatto favoloso! a prestissimo allora...baci

    RispondiElimina
  20. E io dove lo trovo il baccala' in Svezia? Non ci crederete ma qui il merluzzo si consuma solo fresco!!
    L'Araba/Stefania immagino avra' anche lei qualche problema andando in pescheria e cercando di imitare il baccala...

    RispondiElimina
  21. Bella ricetta! Appena l'ho letta le mie rotelle (anzi rotella singolare vai!) ha iniziato a lavorare, l'idea è una, ma i modi per metterla in pratica sono già vari, tutti da sperimentare..o mamma, indò l'ho trovo il tempo? Speriamo, io ce la metto tutta!
    baci
    Claudia

    RispondiElimina
  22. @Anna Luisa: è così che si fa, brava!
    @sulemaniche: molto bene :-)
    @Alessandro: stiamo trattando il problema "emigrati"
    @Claudia: ciao! che piacere risentirti e con quale entusiasmo, bene!!

    RispondiElimina
  23. Ciao Cristina, un po' in ritardo ma dovevo passare assolutamente per dirti che sei micidiale! Una ricetta che più legata alla terra (o dovrei dire al mare) di Livorno non c'e n'è. Il cacciucco ormai lo fanno tutti come gli pare e ne trovi versioni multietniche e iper creative ovunque...ma il baccala' , lui e' quello e basta, e' Livorno e la sua gente sarcastica e vivace. Ho in testa idee malsane che penso di voler mettere in scena a costo del fuori tema. Ma se si gioca, giochiamo! Un bacione e grandissima. Pat

    RispondiElimina
  24. Ciao!!! compliemtni per la vittoria e per la ricetta, che mi piace...sono allergica all'aglio, ma vedrò di rimediare!

    RispondiElimina
  25. Genova sembra (sembra....) uscita dalla bufera, finalmente un momento per pensare a cose più divertenti.
    Che bella ricetta!
    Grazie Cristina per questa nuova occasione di sperimentare cose nuove.

    Io adoro stoccafisso e baccalà, ma il baccalà è speciale.
    lo faccio fritto in pastella, crudo marinato e in altri modi, ma alla livornese in effetti non ho mai provato.
    questa è l'OCCASIONE!
    baxi, Vitto

    RispondiElimina
  26. Ottima scelta Cristina! E grazie per la storia della ricetta, mi piace sempre scoprire come nascono le ricette della tradizione... :-)
    Ora ho un'ottima scusa per cucinare il baccalà.... vediamo cosa ne viene fuori, ho già una mezza idea!

    RispondiElimina
  27. Ciao mi sono messa tra i tuoi seguaci.. piacere di conoscerti, sono venuta da te dall' MtC vorrei inziare a partecipare anche io, speriamo di riuscirci, perchè sono sempre stata tentata di farlo ma ho sempre rinunciato per paura di non riuscirci.
    www.paoladany.blogspot.com

    RispondiElimina
  28. @Patty,grazie, che entusiasmo! benissimo! Ti aspetto anche per CACIO E PE....SCE
    @Aria, l'aglio non è obbligatorio e ci sono degni sostituti...
    @Vitto: grande Genova, coraggiosa e tenace come te a quanto pare...
    @Ale, bene, vai buttati
    @Paoladany, quale migliore esordio per l'MTC, benvenuta!

    RispondiElimina
  29. E sono proprio l'utìltim a commentare la tua proposta...che vergogna, ma ti assicuro che dopo aver stabuzzato gli occhi e fatto esultare il maritino , mi sono messa di impegno e stasera ho preparato il baccalà alla livornese...così come lo hai proposto...e poi una versione un pò creativa per i figlioli...devo ammettere che è piaciuto a tutti, anche a me...ma che l'MTC fa anche i miracoli??'
    un saluto e a breve la mia ricetta!!
    ciao loredana

    RispondiElimina
  30. Mi stavo comuovendo..forse..o forse mi stavo disperando ..i lucciconi lo giuro stavano per far capolino leggendo il tuo profilo a me il destino a riservato sorte opposta.. vivevo atirrena...vicino alivorno..ed adesso invece vivo nel profondo lazio ... come faccio a non seguirti..passo passo..bacio simmy

    RispondiElimina
  31. carissima.....oggi ho studiato...domani mi invento qualcosa e in settimana...eseguoooooooo bacioni e grazie per tutte le dritte sulla ricetta, ciao Flavia

    RispondiElimina
  32. nonostante il caos di questi giorni non si poteva certo mancare all'appuntamento... è troppo goloso! http://acquavivascorre.blogspot.com/2011/11/viaggiare-come-un-baccala.html

    RispondiElimina
  33. Ciao Cristina! Ho fatto i miei compiti :-)
    http://larennaincucina.blogspot.com/2011/11/eccoci-qua-nuovo-mese-nuovo-governo.html

    RispondiElimina
  34. ma se l'ho spellato mi perdoni? ;-)

    leggo ora poi l'ultimo accorato invito: "che sia più livornese possibile"
    ...
    ma allora non ho chance, il mio è così transregionale :-)))

    insomma, di nuovo grazie per averci dato l'opportunità di sperimentare con un piatto della tradizione popolare, che sono quelli che preferisco!

    RispondiElimina
  35. Eccomi, ci sono anche io!
    http://assaggidiviaggio.blogspot.com/2011/11/ho-fatto-il-baccala-con.html
    E lunedì arriverà anche quello di Anna Luisa. In extremis, ma non ci facciamo mancare niente. Anche perché adoriamo il baccalà i tutti i modi!
    Fabio

    RispondiElimina
  36. Avrai voluto fare una ricetta più prelibata ma questo mese ero affogata non solo di cibo...
    ecco cmq la mia:
    http://www.cookingwithmarica.net/2011/11/27/baccala-con-patate-e-pomodorini/

    saluti golosi marica

    RispondiElimina
  37. Ciao Cristina
    grazie per la tua scelta e per la graditissima spiegazione, scusa se arrivo sul filo di lana e per di più con una pessima foto che lascia solo spazio all'immaginazione

    Baccalà alla marinara ..... livornese

    E' stato un piacere partecipare, ho visto delle vere meraviglie ......grazie

    Buona settimana e buona scelta
    Manu

    RispondiElimina
  38. E' arrivata anche Anna Luisa, non poeva mancare lei alla sfida. Mica potevo farlo solo io il baccalà, giusto? :-)
    http://assaggidiviaggio.blogspot.com/2011/11/mtchallenge-di-novembre-baccala-alla.html
    Fabio

    RispondiElimina
  39. Cris, e questa, come la vedi?!!!
    http://www.rossa-di-sera.com/2011/11/livornese-da-pazzi-dolce-e-croccante.html

    RispondiElimina
  40. Mamma quanti siete, scusate se non ho risposto qui ma ho risposto singolarmente ad ogni post!!!
    Ora vado a vedere gli ultimi arrivi....

    RispondiElimina
  41. Io il ramerino ce lo metterei proprio! :-) e comunque sono in Spagna e hai ragione, si vede in giro più baccalà che pane.

    RispondiElimina