venerdì 25 giugno 2021

RISOTTO POMODORO PARTY ALL'EXTRAVERGINE PERANZANA

 


Questa settimana si mantecano i risotti del CLAN DEL RISOTTO DEL VENERDI' con l'olio extravergine qb, cioè "quello buono" (cit. uno chef buffissimo che impazza sul web), cercando di curare al meglio l'abbinamento con gli ingredienti del risotto.

Sono una grande sostenitrice dell'olio extravergine d'oliva, ho fatto anche corsi di degustazione e ho partecipato a varie manifestazioni in giro per la Toscana, ho anche vinto qualche contest, quando ancora partecipavo ai contest!! 

Non si parla mai a sufficienza di olio extravergine d'oliva e sono felice di contribuire a diffonderne la cultura. In cucina l'olio dovrebbe avere pari dignità degli altri ingredienti. Non basta elencare negli ingredienti olio evo...bisognerebbe sempre specificare la tipologia o le caratteristiche che dovrebbe avere per abbinarsi al piatto proposto. (purtroppo anch'io a volte me ne dimentico, pur scegliendo gli oli con criterio). Se per il vino  è più facile perché anche in un semplice supermercato, si trova una vasta scelta di vini da tutt'Italia, per l'olio la selezione è sempre molto limitata magari a quelli del luogo + qualche riferimento di altre denominazioni ma sempre troppo poche. Purtroppo i grandi marchi industriali dettano legge e la qualità non è sempre delle migliori!!! Sono anche poche le "oliteche" che offrono etichette da ogni regione italiana. 

Ho avuto la fortuna di attingere ad un bel giacimento d'oli italiani  grazie all'amica Francesca di Bolgheri Wine Tours che ha curato le traduzioni della guida agli oli extravergini italiani di  Fausto Borella, Maestro d'Olio che conosco bene anch'io da anni. Avevamo già dedicato una giornata di degustazione e di abbinamenti con i crudi di pesce a febbraio di quest'anno e avevamo attinto alla selezione che Francesca aveva in dotazione grazie al lavoro di traduzione. Per questo risotto, abbiamo utilizzato quello che è rimasto, c'era meno varietà ma abbiamo trovato quello che serviva. Vedrete il risotto di Francesca nel clan.


Per quanto riguarda il mio risotto, avevo in mente un risotto al pomodoro per poter usare un olio siciliano che adoro, l'elegante  Nocellara del Belice che si contraddistingue per un netto sentore di foglia di pomodoro. Equazione facilissima. Non avendo a disposizione la Nocellara, ma solo degli oli a base di Tonda Etnea e Biancolilla, forse già affievoliti nel gusto, che non mi soddisfacevano, ho ripiegato su una cultivar che conoscevo solo di nome e all'assaggio mi ha catturata perché aveva la fragranza e il gusto di cui avevo bisogno: l'olio biologico dell'azienda agricola Scici cultivar peranzana.   


La cultivar PERANZANA è una varietà  che, sebbene di arcaica origine francese, ha trovato nell’alto tavoliere delle Puglie, e in particolare nell’area circoscritta dai tre comuni di San Severo, Torremaggiore e San Paolo di Civitate, la propria zona d’elezione.

E' un olio che sorprende per l'equilibrio tra il fruttato, l'amaro e il piccante con note olfattive e gustative armoniose che spaziano dal pomodoro, al vegetale del sedano, alle erbe aromatiche come basilico e menta e a volte rucola. Piuttosto versatile, viene impiegato anche nella pasticceria pugliese.

Quindi perfetta per il mio 

RISOTTO POMODORO PARTY!
all'extravergine Peranzana


Ingredienti per 2 persone

160 g di riso Carnaroli Il Riso di Magenta
250 g di pomodori datterini rossi
250 g di pomodori datterini gialli
6 pomodorini ciliegia gialli
2-3 pomodori camone o altri pomodori verdi
30 g di cipolla fresca di Tropea
una spruzzata di vino bianco secco fruttato, tipo vermentino
1 foglia di alloro
olio evo cultivar Peranzana o Nocellara del Belice/Tonda Iblea (preferire oli con note vegetali aromatiche e sentore di pomodoro o foglia di pomodoro, poco amari, buon frutto e piccante leggero)
sale fino, zucchero di canna qb
basilico, timo e origano secchi
basilico e origano freschi
parmigiano reggiano grattugiato qb

Lavate bene e asciugate tutti i pomodori. Tagliate a metà qualche datterino rosso e giallo, disponete le metà su una teglia da forno, mettete anche i ciliegini gialli interi con il loro picciolo. Cospargete con zucchero e sale in parti uguali, un po' di mix di origano, timo e basilico secchi, irrorate con l'olio e fate appassire in forno a 150° C per 35-40'

Con i restanti datterini fate due pummarole mettendo semplicemente a cuocere i pomodori tagliati a metà in due pentoline separate, senza odori né olio o sale. Appena saranno ben cotti, frullate o passate al passaverdura. A me piacciono frullati che mantengono tutto il buono della buccia e la salsa è più cremosa e compatta.

Fate rosolare e cuocere dolcemente con un po' d'olio e una foglia d'alloro la cipolla tritata finemente in una padellina a se stante. 

Avviate il risotto facendo tostare il riso a secco per qualche minuto,  unite la cipolla con il suo olio, fate rosolare un poco, salate un pochino il riso, unite una spruzzata di vino bianco fruttato, fate evaporare l'alcol e infine bagnate con un mestolo di acqua bollente. Poi continuate la cottura unendo altra acqua a poco a poco. A 5-6 minuti dalla fine della cottura separate il quantitativo di riso in due parti e trasferite una parte in un'altra padellina che avrete riscaldato. Ad una parte unite 2-3 cucchiaiate di salsa di pomodoro rossa, all'altra 2-3 cucchiaite di salsa di pomodoro gialla. 
Fate cuocere 2-3 minuti. Assaggiate e regolate di sale, valutate la cottura. Spegnete a 2-3 minuti dalla fine della cottura lasciando il riso abbastanza morbido. Togliete dal fuoco. Fate riposare un paio di minuti e infine mantecate con due generose cucchiaiate d'olio e una manciata di parmigiano grattugiato. Fate riposare ancora un minuto. 

Impiattate alternando mucchietti di risotto giallo e rosso e infine date dei colpetti sotto al piatto per farlo distendere. Guarnite il risotto con i pomodorini appassiti in forno e alcune mezze fettine di quelli verdi a crudo. Irrorate i pomodorini cotti e quelli crudi con il sughetto di cottura dei pomodori in forno. Mettete anche qualche fogliolina di basilico e origano freschi. 

Portate in tavola e gioite perché è un risotto veramente gustoso, divertente e colorato. Una vera festa per gli amanti dei pomodori. Un pomodoro party appunto!!



  

venerdì 11 giugno 2021

RISOTTO ALLA BOTTARGA DI PICCIONE TRA FOLLIE ED EMOZIONI

 


Proseguendo il filone musicale ma cambiando totalmente genere, ispirata dalle note e dalle splendide parole di EMOZIONI, una delle più belle canzoni di Battisti e di tutta la musica leggera italiana, per il nostro risotto del venerdì, ho lanciato il tema EMOZIONI,  che è stato molto gradito. Bisogna tradurre  nel piatto un'emozione! Ampio raggio d'azione dunque, quando si tratta di emozioni, praticamente tema libero....ma non facilissimo, a seconda delle strade che si percorrono. 

Io, a questo giro, un po' per mancanza di tempo, un po' perché è stato il primo pensiero, scelgo una strada facile e mi affido alle emozioni gastronbomiche di cui non sono mai sazia!  Non ho dubbi infatti e non posso fare a meno di fare riferimento ad una recente scoperta gastronomica che mi ha letteramente catturata e molto emozionata:  Le Follie di Carlo Giusti, di cui ho parlato qui . Si tratta di prodotti norcini unici e preziosi, elaborati con tecniche innovative, a partire da materia prima eccellente proveniente dagli allevamenti etici della splendida azienda agrituristica naturale  La Vallata di Lajatico. Ma non solo salumi sorprendenti come il prosciutto di piccione o il sigaro di gallo nero del Chianti, la mortadella di angus,  il soffice di cintale, la salamella di pecora estinta,  fra i prodotti confezionati anche salse, sughi e paté pronti  da perderci la testa!!

Conoscere Carlo Giusti, l'artefice di tutto ciò e ascoltare la sua storia, percepirne l'entusiasmo e la passione nonché la grande competenza tecnica e abilità imprenditoriale e assaggiare i suoi prodotti sotto la sua guida è  stata un'esperienza veramente entusiasmante, anzi folgorante! 

Fra i prodotti degustati ed acquistati, il più folle di tutti, la bottarga di piccione* attendeva il suo momento per diventare protagonista di un piatto anche nella mia cucina domestica. Già in occasione della straordinaria degustazione in azienda, il loro ricco tagliolino al burro cosparso di bottarga di piccione si era trasformato nella mia mente in un voluttuoso risotto, che avrei mantecato infatti con la  "spuma di bazza" di cintale brado, altro prodotto delle Follie di Carlo Giusti, una particolare crema di lardo da usare al posto del burro,  e infine cosparso con una generosa grattugiata di bottarga di piccione.  Ecco che finalmente l'ho messo in pratica....Per cuocere il risotto ho pensato di fare un brodo con la carcassa di piccione, purtroppo non proveniente dall'allevamento del Giusti, chiedo venia, non avevo tempo di farmelo mandare o andarmelo a prendere!! Un risotto quindi  semplice, praticamente "in bianco",  che fa da supporto all'attore protagonista e lo esalta. 

* il prosciutto di piccione dopo una stagionatura di ben due anni viene grattugiato dando origine alla "bottarga" di piccione 


RISOTTO CON BOTTARGA DI PICCIONE   


Ingredienti per 2 persone

160 g di riso Carnaroli Dop Baraggia
50 g di spuma di bazza Le follie di Carlo Giusti
30 g di cipolla bionda o scalogno
1/2 bicchiere di vin santo toscano invecchiato
brodo di piccione qb (ottenuto dalla carcassa di un piccione, acqua, sedano, carote, cipolle, alloro, chiodi di garofano, pepe nero)
2 cucchiai di olio evo toscano monocultivar moraiolo
sale fino qb
pecorino toscano stagionato sotto fieno

Fate sudare la cipolla tritata finemente in una padellina antiaderente con due cucchiai d'olio. Tostate il riso a secco fino a quando "canta", salate leggermente, unite la cipolla con il suo olio, fate rosolare un poco ancora con il riso, sfumate col vino, fate evaporare l'alcool, unite un mestolo di brodo, fate consumare e poi portate a cottura aggiungendo altro brodo  via via. Spegnete qualche minuto prima della cottura ottimale.  Togliete dal fuoco, fate riposare un minuto o due, mantecate con la spuma di bazza, assaggiate e regolate di sale, se necessario, infine coprite e lasciate riposare ancora un paio di minuti. Infine impiattate, cospargendo con una generosa dose di bottarga di piccione grattugiata e qualche scaglietta di pecorino.