Eppure non abbiamo fatto niente di male!
Questo incipit sarà probabilmente uno dei più copiati della storia dell'Mtc; anzi, potrebbe diventare un vero tormentone. Lo recita come un mantra, coniugato alla prima persona singolare, Susy May, alias Coscina di pollo nel suo simpaticissimo post per introdurre le sue tapas aliene, risultate vincitrici della sfida di ottobre, ispirate a Star Trek, scaturite grazie ai suggerimenti del marito, detto Cosciotto. Post esilarante che consacra la coppia come i più fuori di melone della nostra Community!!
E con due pazzi scatenati, goliardici, divertenti, comico-fumettistici come loro, con quei soprannomi che già scatenano ilarità, non si poteva che buttarla sul faceto perché comunque dietro c'è ragionamento e impegno. Far ridere non è roba da poco!!
Appena annunciato il tema dell'Mtc n. 61, il tiramisù, proposto dunque da Susy May e avendo letto sommariamente il regolamento che poneva la condizione di legare il tiramisù ad un riferimento cinematografico o ad un'icona sexy del cinema mondiale, avevo capito "cinematografico" in genere o, nello specifico, "riferimento ad un'icona sexy" e la prima idea che si era conficcata fulminea nella mia testa, da dedicare alla pazza coppia, era stato un tiramisù Ace Ventura, ispirato cioè ad un fuori di zucca unico come Jim Carrey che sicuramente il duo coscioso avrebbe apprezzato. Va da sé che avrei giocato con Ace = succo vitaminico Ace, carote, limone e arancia.
Dopo vari dubbi e relativi chiarimenti, grazie al filo diretto, devo abbandonare a malincuore la prima idea perché comprendo che il tema è solo quello sexy e Jim Carrey è tutto tranne che sensuale o conturbante e voluttuoso come un tiramisù!!
Però mi si accende subito la seconda lampadina perché non volevo rinunciare all'idea vitaminica e al colore arancio. E allora penso ad una bomba sexy dai capelli color carota, che è pure un fumetto, perfetto dunque per i cosciotti! Jessica Rabbit!
Mannaggia però, credevo di avere avuto un'ideona e invece Francesca Carloni, Ricette e Vignette, mi ha battuta sul tempo. Anche lei ha proposto un tiramisù ispirato a Jessica Rabbit!! Le nostre interpretazioni sono diverse ma lo spirito goliardico è lo stesso e lei sa pure disegnare vignette spassosissime!! E poi ormai l'ho fatto e mi è piaciuto molto, lo pubblico!!
Interpretazione sexy ironica:
Jessica Rabbit - bomba sexy caricaturale (chiaramente ispirata all'indimenticabile rossa atomica, ovvero la sensualissima Gilda-Rita Hayworth) = tiramisù bomba, supervitaminico, oltre che calorico!
Roger Rabbit - coniglio - carota (fa ridere e stop, senza spiegazioni) - capelli di Jessica rosso arancio e l'arancia c'è, oltre alla carota!!
Sexy con ironia dunque, perché il sexy tout court è drammatico. Un pizzico di ironia nel gioco di seduzione è il massimo.
Servirò il tiramisù in una coppa da vino rosso importante, tonda e voluminosa come le forme della diva di cartone.
E per l'ambientazione fotografica, copio Susy e apro il cassetto dell'artiglieria pesante, ovvero i classici strumenti femminili di seduzione come il bustier che ricorda l'abito di Jessica e i lunghi guanti di raso che qualche emmeticina attenta riconoscerà.
Ed ecco il mio TIRAMISU' DI JESSICA RABBIT tra foulard di seta, bustier, guanti di raso e catena (finta) Chanel
Ingredienti per due coppe
Per la crema di mascarpone
300 g di mascarpone
2 uova cat A, medie, d'allevamento biologico
40+20 g di zucchero semolato
acqua, succo di limone
Per il succo Ace
300 g di carote biologiche
200 g di arance navel non trattate
1 gambo di lemon grass
Per le scorze d'arancia candite:
le scorze delle arance utilizzate per il succo
sciroppo di acqua e zucchero 2:1
Per comporre e guarnire:
8-10 savoiardi
mandorle pelate
50 g di cioccolato bianco
ciuffi di finocchietto selvatico*
* ispirato ad un dolce di Cristiano Tomei, chef dell'Imbuto di Lucca: arancia, cioccolato bianco e finocchietto selvatico
Ho utilizzato i savoiardi già pronti e non mi sono cimentata nella preparazione del mascarpone, magari mi riservo di provarci per la seconda proposta. In compenso, ho sperimentato la pâte à bombe e la meringa, entrambe col sistema svizzero, descritte da Bressanini nel suo libro La Scienza della Pasticceria, per pastorizzare le uova, non volendo rischiare a consumarle crude. Meringa Svizzera, leggi articolo on line.
Ma la mia piccola grande soddisfazione è stata quella di utilizzare finalmente la centrifuga, accessorio del robot Kenwood che mi ero regalata nel 2012, quando ho traslocato nella casa nuova, che giaceva nella dispensa ancora incartata, come anche l'accessorio tritacarne. Più che altro riuscire a montare l'aggeggio infernale è stato un successo, così come veder sgorgare miracolosamente il succo di carota! Ma perché non l'ho mai fatto prima??? Vergognoso vero? Ora, centrifughe a gogo!
Per prima cosa ho preparato le scorze d'arancia candite facendo sbollentare per tre volte le scorze tagliate a tocchetti in acqua, cambiando l'acqua ogni volta, infine le ho candite in uno sciroppo fatto con due parti d'acqua e uno di zucchero, fino a quando lo sciroppo iniziava a schiumare. Le ho prelevate con una pinza e le ho messe su un piatto a raffreddare.
Poi ho affrontato la mia prima pâte à bombe e la meringa, entrambe svizzere (so fare solo la meringa all'italiana). Seguo passo passo le istruzioni del libro citato, dimezzando e diminuendo leggermente le dosi indicate. Peso 30 g di tuorli, 40 di zucchero e 20 di acqua.
Poi ho affrontato la mia prima pâte à bombe e la meringa, entrambe svizzere (so fare solo la meringa all'italiana). Seguo passo passo le istruzioni del libro citato, dimezzando e diminuendo leggermente le dosi indicate. Peso 30 g di tuorli, 40 di zucchero e 20 di acqua.
Metto tutti gli ingredienti in una bastardella d'acciaio, l'appoggio su una pentola riempita d'acqua in modo che l'acqua non arrivi a toccare il fondo della bastardella. Porto ad ebollizione e monto con la frusta elettrica controllando la temperatura del composto con il termometro ad immersione. Mi fermo a 85° C, trasferisco la boule in un bagno di acqua e ghiaccio e continuo a montare fino a raffreddamento. Ottengo una crema bella compatta, non credo ai miei occhi. Non resisto a leccare le fruste, ovviamente. Copro con pellicola e ripongo in frigorifero.
Per gli albumi, stesso procedimento a bagnomaria ma cambiano le proporzioni e la temperatura: 20 g di albumi, 20 g di zucchero, qualche goccia di succo di limone. Si monta fino a 70° C e si mantiene per alcuni minuti. Bressanini sostiene che il sistema svizzero, oltre ad essere più facile rispetto alla meringa all'italiana, permette una distribuzione più uniforme del calore ed offre un risultato più sicuro.
Incorporo meringa e pâte à bombe al mascarpone, copro con pellicola e ripongo in frigorifero.
Incorporo meringa e pâte à bombe al mascarpone, copro con pellicola e ripongo in frigorifero.
Centrifugo le carote pelate con il lemon grass, mondato e tagliato a tocchetti. Spremo l'arancia e miscelo i succhi. Senza zuccherare.
Preparo il set e faccio le prove con la coppa vuota e poi riempio la coppa con un primo strato di savoiardi, spezzati per adeguarli alla misura del bicchiere, bagnati nel succo Ace, poi uno strato di crema, cospargo un po' di mandorle tritate grossolanamente, un pochino di finocchietto sfogliato e alcune scorzette, poi altro strato di mascarpone, savoiardi crema, ancora mandorle, finocchietto e l'ultimo strato di mascarpone. Spolvero la superficie con cioccolato bianco grattugiato, scorza d'arancia fresca tritata finissima al coltello e ancora poco finocchietto tritato.
SLURP SLURP E TRIPLO SLURP!!!! Non preparavo un tiramisù da anni. E' stata una gioia farlo e mangiarlo e mi ha acceso degli amarcord, te pareva.....a questo giro pensavate che li avremmo risparmiati? E no, questo soprattutto sul finale, non ve l'aspettavate eh?
Ebbene, anche se non è fra i miei dessert preferiti e non lo facevo da anni, ricordo bene quando si iniziava a sentirne parlare sul finire degli anni 70-primi anni '80, quindi tra i 16 e i 20 anni circa. La mia amica Anna era l'artista del Tiramisù, infatti l'ho interpellata subito in merito alla diatriba pavesini/savoiardi perché mi sembrava di ricordare che nella sua versione ci fossero i pavesini. Ricordavo bene, Anna è stata categorica: pavesini tutta la vita, e non è vero che si ammosciano, bisogna saperli inzuppare, passaggio veloce così non si impregnano troppo.
Ricordo che noi avevamo avuto notizie di questa nuova ricetta da una signora veneta, la quale vantava con orgoglio la paternità del dolce attribuita alla sua regione.
Non mi sono mai sognata di informarmi ma ho letto alcuni cenni storici in qualche recentissimo commento di Anna Maria Pellegrino, che la fonte veneta che conoscevo era corretta e ho approfondito.
Cit. Wikipedia/L'espresso Food&Wine/La Tribuna di Treviso:
L'esperto enogastronomo Giuseppe Maffioli, nella rivista "Vin Veneto: rivista trimestrale di vino, grappa, gastronomia e varia umanità del Veneto" del 1981, storicizza la preparazione del dolce verso la fine degli anni Sessanta, localizzandolo presso il ristorante "Alle Beccherie" di Treviso, gestito dalla famiglia Campeol, ad opera di un cuoco pasticcere che aveva lavorato in Germania, Roberto "Loly" Linguanotto, il quale voleva ricreare delle tipologie di dolci visti nella sua esperienza all'estero.
Se non ci sono dubbi sulla paternità trevigiana, ci sono altre teorie e storie relative ai veri inventori qui anche se la maggior parte dei testi conferma Alle Beccherie.
Il nome del dolce, "tirimisù", poi italianizzato in "tiramisù", sarebbe stato adottato per le sue capacità nutrizionali e ristoratrici, anche se altri affermano maliziosamente che il nome sia dovuto a presunti effetti afrodisiaci. Maffioli identificava il tiramisù fra i dolci al cucchiaio di stampo asburgico, anche se, sostanzialmente, lo definiva come una variante della zuppa inglese (e qui si tira in ballo anche la Toscana dunque).
La sua diffusione, grazie alla sua bontà e facilità di esecuzione, è stata rapida in tutta Italia e in seguito nel mondo!
E per quanto riguarda la sua origine "Vox populi e ortodossia, leggenda e crismi ufficiali montano come l'uovo sbattuto: un mistero ancora da esplorare"
Foto dopo qualche cucchiaiata di puro godimento, coi bordi del bicchiere sporchi ma con la giusta consistenza della crema, avvolgente e voluttuosa come dev'essere: bastava aspettare che si "sedesse" un po' nel bicchiere!
Preparo il set e faccio le prove con la coppa vuota e poi riempio la coppa con un primo strato di savoiardi, spezzati per adeguarli alla misura del bicchiere, bagnati nel succo Ace, poi uno strato di crema, cospargo un po' di mandorle tritate grossolanamente, un pochino di finocchietto sfogliato e alcune scorzette, poi altro strato di mascarpone, savoiardi crema, ancora mandorle, finocchietto e l'ultimo strato di mascarpone. Spolvero la superficie con cioccolato bianco grattugiato, scorza d'arancia fresca tritata finissima al coltello e ancora poco finocchietto tritato.
SLURP SLURP E TRIPLO SLURP!!!! Non preparavo un tiramisù da anni. E' stata una gioia farlo e mangiarlo e mi ha acceso degli amarcord, te pareva.....a questo giro pensavate che li avremmo risparmiati? E no, questo soprattutto sul finale, non ve l'aspettavate eh?
Ebbene, anche se non è fra i miei dessert preferiti e non lo facevo da anni, ricordo bene quando si iniziava a sentirne parlare sul finire degli anni 70-primi anni '80, quindi tra i 16 e i 20 anni circa. La mia amica Anna era l'artista del Tiramisù, infatti l'ho interpellata subito in merito alla diatriba pavesini/savoiardi perché mi sembrava di ricordare che nella sua versione ci fossero i pavesini. Ricordavo bene, Anna è stata categorica: pavesini tutta la vita, e non è vero che si ammosciano, bisogna saperli inzuppare, passaggio veloce così non si impregnano troppo.
Ricordo che noi avevamo avuto notizie di questa nuova ricetta da una signora veneta, la quale vantava con orgoglio la paternità del dolce attribuita alla sua regione.
Non mi sono mai sognata di informarmi ma ho letto alcuni cenni storici in qualche recentissimo commento di Anna Maria Pellegrino, che la fonte veneta che conoscevo era corretta e ho approfondito.
Cit. Wikipedia/L'espresso Food&Wine/La Tribuna di Treviso:
L'esperto enogastronomo Giuseppe Maffioli, nella rivista "Vin Veneto: rivista trimestrale di vino, grappa, gastronomia e varia umanità del Veneto" del 1981, storicizza la preparazione del dolce verso la fine degli anni Sessanta, localizzandolo presso il ristorante "Alle Beccherie" di Treviso, gestito dalla famiglia Campeol, ad opera di un cuoco pasticcere che aveva lavorato in Germania, Roberto "Loly" Linguanotto, il quale voleva ricreare delle tipologie di dolci visti nella sua esperienza all'estero.
Se non ci sono dubbi sulla paternità trevigiana, ci sono altre teorie e storie relative ai veri inventori qui anche se la maggior parte dei testi conferma Alle Beccherie.
Il nome del dolce, "tirimisù", poi italianizzato in "tiramisù", sarebbe stato adottato per le sue capacità nutrizionali e ristoratrici, anche se altri affermano maliziosamente che il nome sia dovuto a presunti effetti afrodisiaci. Maffioli identificava il tiramisù fra i dolci al cucchiaio di stampo asburgico, anche se, sostanzialmente, lo definiva come una variante della zuppa inglese (e qui si tira in ballo anche la Toscana dunque).
La sua diffusione, grazie alla sua bontà e facilità di esecuzione, è stata rapida in tutta Italia e in seguito nel mondo!
E per quanto riguarda la sua origine "Vox populi e ortodossia, leggenda e crismi ufficiali montano come l'uovo sbattuto: un mistero ancora da esplorare"
Foto dopo qualche cucchiaiata di puro godimento, coi bordi del bicchiere sporchi ma con la giusta consistenza della crema, avvolgente e voluttuosa come dev'essere: bastava aspettare che si "sedesse" un po' nel bicchiere!
Golosa la tua coppa di tiramisù e bello anche il riferimento a Jessica Rabbit e hai fatto benissimo a pubblicarla, i tiramisù sono diversi ed entrambi golosi
RispondiEliminaun gusto che mi ha soddisfatto moltissimo! grazie Manu
EliminaLa scelta di Jessica Rabbit è perfetta per la nostra Susy!! E se anche non sei stata l'unica, ogni tiramisù è unico e il tuo mio piace tantissimo, soprattutto per la presenza di quelle scorze di arancio candito che contrastano con la crema. .un bicchiere anche per me, grazie!
RispondiEliminaP.S.: anche io ho scoperto ora con supremo stupore che il tiramisù è così recente!!
anche la bagna e il finocchietto conferiscono freschezza a questo dolce che rischia di essere stucchevole se non calibrato negli accostamenti. Ricordiamoci che la versione classica prevede il caffè amaro!!
EliminaIo tutte le volte che c'è una sfida MTC mi rendo conto della incredibile e meravigliosa diversità delle persone.. mai mai mai e poi mai avrei pensato ad un tiramisù alla carota! :D
RispondiEliminaComunque io avrei appoggiato Ace Ventura, uno dei miei idoli personali. Se volevi puntare sul buon Jim dovevi andare su The Mask, mi sa ;)
Buonissimo il tuo tiramisù, e Roger avrebbe sicuramente apprezzato!
un tiramisù verde ispirato a The Mask, al pistacchio....perché no? ;-)
EliminaProbabilmente in tanti penseranno allo stesso personaggio o anche allo stesso film, ma il bello è scoprire di volta in volta come viene interpretato e e qual'è il sentire legato a quel tema. E così la tua Jessica Rabbit diventa una bomba (vitaminica) farci illudere che, in fondo, ci possa anche far bene una cucchiaiata di tiramisù. Vuoi mettere fare il pieno di vitamine per l'inverno? :)
RispondiEliminahahahahah davvero, se si pensa alle vitamine, non si pensa ai grassi :-)
Elimina.....e allo zucchero!!
Eliminagolosissimo e invitantissimo!
RispondiEliminatu sempre super.
ho incontrato tomei a lucca quando sono andata ad accompagnare mio figlio al lucca comics. lo vedo lì e gli ho chiesto "tomei o cosplay?" non mi ha mandato a fare un giro... è stato gentilissimo! ho pensato a te.
Tomei è un outsider!
EliminaCioè... tu non ti smentisci mai!!!!!!!!
RispondiEliminaIl lemongrass nel succo ACE della bagna è una genialata che poteva venire in mente solo a te; l'intera concezione del dolce è semplicemente spettacolare, e va oltre ad ogni immaginazione (o almeno oltre ad ogni MIA immaginazione).
Ci hai già sbaragliati tutti senza bisogno di fare savoiardi o mascarpone in casa: tremo al pensiero di quella che sarà la tua prossima proposta!!!
Fantastica Cri, davvero fantastica!!!
Grazie Mapi, troppo buona :-)
EliminaHo cercato per lungo tempo il lemon grass fresco e qui dove abito, neanche l'ombra; poi sono stata su a casa dai miei e l'ho visto al supermercato, ne ho preso un discreto quantitativo e ora sperimento. Ho pensato che avrebbe donato quella nota agrumata elegantissima ma non acida e devo dire che ci ho visto giusto, mi ha dato grande soddisfazione questo dolce.
Ps: Anche il consorte ha apprezzato che disdegna sempre il tiramisù ;-)
Grande livello come sempre. Oramai con quelle come te non ci sono più parole per esprimere la stima e l'ammirazione.
RispondiEliminaIl tuo tiramisù poi è anche illusorio :))) con tutte le vitamine magari si pensa che ingrassi di meno!!! :)) Buonissimo.
Un abbraccio
dici bene, come Paola Sabino, vero, un tiramisù illusorio che non ti fa sentire in colpa mentre lo divori!!
EliminaEcco qui un altro capolavoro. Adoro anche l'idea di servirlo nel calice baloon. Stupenda interpretazione!
RispondiEliminaEcco qui un altro capolavoro. Adoro anche l'idea di servirlo nel calice baloon. Stupenda interpretazione!
RispondiEliminagrazie cara e non so se hai notato, l'ho chiamato COPPA proprio in riferimento alle coppe del reggiseno ;-)
EliminaCristina, come sempre un piatto originale e di gran gusto, immagino il profumo è la freschezza di questo tuo tiramisù e mi viene l'acquolina! Jessica poi una vera icona sexy!
RispondiEliminagrazie Sabrina, sempre gentilissima!
Eliminanon so piu' se temere il cassetto dell'artiglieria pesante o la centrifuga finalmente montata... conoscendoti, propenderei per la seconda e anzi, aprirei la sezione scommesse, per vedere quanto ci impieghi a centrifugare un'acciuga e a tirar fuori una meraviglie delle tue... E ora che ho lanciato il guanto della sfida (rigorosamente lungo e nero :), veniamo alla ricetta.
RispondiEliminaNon credo che ci sia bisogno della sfera magica per prevedere che Jessica sara' una fonte di ispirazione ricorrente: al di la' della sua dichiarata vena sexy, e' talmente "mtchallengiana" nella sua ironia che presumo tornera' ancora. Di certo, non sara' abbinata ad un tiramisu come il tuo che, per l'ennesima volta, ci conferma quanto tu sia brava anche nei dolci. E anche nei dolci a tema e anche quando il tema non ti sconfinfera per niente... perche' la volutta' di quella crema, per dire, parla da sola. Dettagli, visione d'insieme, equilibri, sottigliezze, ce' tutto, insomma. E tutto con la tua solita impronta. Sexyssima pure :)
hahahaha al centrifugato d'acciughe effettivamente non avevo ancora pensato ;-)
EliminaCristina, tu sei un mito e lo sai, la sexytudine ce l'hai messa davvero in questo tiramisù e quei guanti che di sicuro qualche "Mtcina" riconoscerà (chissà chi è), io li vorrei come trofeo di questa sfida!
RispondiEliminaDal punto di vista culinario, te sai sempre quello che fai, le tue ricette sono precise, ragionate, studiate e guarnite sempre dal gusto che ti caratterizza.
Come hanno detto anche altri prima di me, il tema è stato centrato e tu hai dimostrato di essere veramente una GRANDE.
Cristina mi hai conquistata lo ammetto....adesso dovrò comprare quell'aggeggio da attaccare al Kenwood (che ho pure io) e replicare questa meraviglia!.
Bravissimissima!
sfoggiai i guanti neri alla presentazione dell'Ora del paté a Genova :-)
Eliminasono contenta che ti piaccia
grazie
due tiramisù con lo stesso personaggio e due versioni completamente diverse e meravigliose!
RispondiEliminaBravissima veramente geniale e godurioso
Adesso posso dedicarmi in modo rilassata a commentare i miei preferiti e Jessica Rabbit non potevo non venire a vederla, è stato uno dei miei film preferiti di quegli anni e tu hai centrato proprio il tema, tiramisù da rifare appena possibile, e mi incuriosisce il finocchietto; lo definirei un tiramisù salutistico...baci
RispondiEliminaUn dessert che mi trasmette freschezza e mi fa dimenticare i grassi e tutto il resto...guarda mangerei quella coppa a razzo...senza sensi di colpa o lacrime da coccodrillo! Braverrima!
RispondiElimina