lunedì 15 gennaio 2024

CHRISTOPSOMO RISOTTO



CHRISTOPSOMO RISOTTO
Cercando dolci speziati natalizi, a cui ispirarmi per il risotto del nostro clan sotto Natale, sono incappata in un pane dolce tradizionale greco, tipico della vigilia, di cui esistono moltissime versioni: Christopsomo o Pane di Cristo. Può essere variamente speziato e arricchito con frutta secca, uvetta e canditi, sesamo, vino, cognac, agrumi. Fondamentali sono la forma della croce e le noci sulla superficie, quasi sempre col guscio a simboleggiare il grembo della Vergine Maria. Compaiono spesso anche altri simboli di prosperità, come uva e spighe di grano e la croce è spesso formata da una treccia.


Io mi sono ispirata ad una versione ricca trovata on line, con vino rosso, succo d'arancia, spezie miste come cannella, chiodi di garofano, anice stellato e noce moscata e mastice di Chios, di cui avevo letto ma poi dimenticato, mi incuriosiva troppo. Ordinato subito!
Sono gocce solidificate di resina di lentisco con proprietà benefiche e curative per disturbi gastrointestinali, tosse e infiammazioni del cavo orale. Viene utilizzato anche nella produzione alimentare in ricette dolci e salate, nei liquori, in bibite rinfrescanti, nei dolciumi e nelle gomme da masticare.
Ha un sapore che si svela masticandolo, resinato e balsamico di cedro e pino. Ha conferito un aroma molto fresco al mio brodo di manzo, aggiungendo balsamicità alla  dolcezza delle spezie.

                                                       Il mastice di Chios

 
Ho tostato a secco il vialone nano Riserva San Massimo, ho unito dello scalogno tritato fatto sudare, a parte, con un po' d'olio evo. Fatto insaporire bene, salato un pochino, sfumato con un bel bicchiere di Rappu de Morsiglia Demaine de Pietri, Cap Corse (vino rosso passito aromatico, ritrovato in cantina recentemente facendo ordine e subito assaggiato con un dessert al cioccolato.


 Il Rappu è un emblema di Cap Corse, ottenuto da tre uve rosse: alicante, moscato nero e aleatico, con appassimento dei raspi sull'ardesia e affinato in grandi botti fino a 10 anni, ha un carattere unico che unisce le note morbide dell'appassimento al graffio di un tannino e di un'acidità ancora presenti).

Portato a cottura il risotto con brodo di manzo speziato (reale di manzo, cipolla, sedano, carota, chiodi di garofano, anice stellato, cannella, scorze d'arancia, pepe cubebe - unica personalizzazione- e mastice di Chios ridotto in polvere (che poi si è riappallottolato nel brodo e si è alla fine appiccicato al padellino...sgrunt!! ma che aroma...), una spruzzata di succo d'arancia. Grattugiata di noce moscata. Mantecato con poco burro e parmigiano.
 
Ho provato a riprodurre la pagnotta con la tradizionale croce e l'indispensabile noce, disegnando la croce con una salsa di noci (noci tritate finissime, burro, latte, fecola, parmigiano) che si è un po' squagliata sopra al risotto...sigh... Nel centro ho posizionato un gheriglio di noce (ne ho aperte 7-8 per ottenerne uno intero perfetto!!)
Come in alcune versioni che ho visto, l'ho arricchito con uvetta (che ci sta benissimo perché il risotto non è affatto dolce) e, essendo rimasta senza semi di sesamo che sono spesso messi sopra al pane, ho optato per i pinoli (bellini esteticamente ma trascurabili a livello gustativo)

Un risotto gratificante, ricco, profumato, saporito e molto gustoso. La speziatura è delicata, non invadente e il vino l'asseconda tra il morbido e il balsamico. Risultato sorprendente... E speriamo che sia benaugurante davvero!!



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