domenica 15 luglio 2012

MTC MON AMOUR: GELATO AI PINOLI E BASILICO CON ZUCCHINE CANDITE


A dire il vero dovrei dire  GELATO MON AMOUR! Ebbene sì, è una  mia debolezza, una passione incommensurabile che mi ha portato in diverse occasioni a perdere letteralmente il ritegno. I miei amici conoscono questa mia smodata voglia di gelato e mi prendono in giro. Un episodio che viene rammentato di tanto in tanto fra i vecchi o raccontato ai nuovi, è il seguente: tavolata di amici, d'estate, a fine cena arriva il momento del gelato, molto elegantemente piazziamo in centro tavola la vaschetta di polistirolo della gelateria e la padrona di casa (che non ero io) riempie le ciotoline ai commensali. La sottoscritta, cucchiaino più veloce della costa, ripulisce la sua ciotolina in 5 minuti mentre tutti gli altri si centellinano ogni cucchiaio e si sbrodolano perchè nel frattempo il gelato squaglia. Non corro questo pericolo, non dò il tempo al gelato di squagliarsi, neanche sotto un sole cocente!
Beh, ad uno ad uno si alzano da tavola, chi aiuta in cucina, chi chiacchiera sul divano, chi fuma una sigaretta. E la sottoscritta che fa? Indisturbata se ne rimane a tavola e con la vaschetta di fronte tutta per sè, non resiste e inizia, quasi ipnotizzata, ad attingere direttamente dalla vaschetta a gran cucchiaiate. Purtroppo la scena non passa inosservata e in men che non si dica è un coro di GOLOSONA!! e mio marito mi mette addirittura in punizione!! Ridiamo ancora adesso.....
I gelati mi piacciono cremosi e ricchi, il mio gusto-test per una nuova gelateria è il pistacchio, di cui sono golosissima e su cui sono implacabile! Mi piace la crema alla vaniglia, quella vera, con l'uovo, proprio come spiegato da Mapi, la nocciola, lo yogurt, tanto per citare i super-preferiti ma la lista dei MI PIACE è lunga.... Per onorare l'MTC ho pensato subito però ad un gelato diverso, e te pareva che per l'MTC non lo famo strano?? In un primo momento volevo andare sul salato tipo  barbabietola e peperoncino oppure un sorbetto di pomodoro ma sono gelati che accompagnano una pietanza, magari  una battuta di carne nel primo caso o una tartare di pesce nel secondo, diventano quindi co-protagonisti.




L'oggetto dell'MTC di questo mese doveva essere protagonista assoluto,  autentico dessert, e per me il gelato lo è senza se e senza ma. E deve essere nella sua coppetta da mangiarsi a cucchiate, quindi gelato superclassico nella forma, mi sbizzarrisco "solo" negli ingredienti e allora per tagliar corto eccolo qua:

GELATO AI PINOLI E BASILICO CON ZUCCHINE CANDITE



Ingredienti e procedimento come da dettagliatissime indicazioni di Mapi , ho solo ridotto  le quantità cercando di rispettare le proporzioni, perchè la mia fantastica gelatiera super automatica non ha una grande capienza :

200 ml di latte intero fresco (di mucche maremmane...hihihi....tanto per essere pricisi...pricisi....)
180 ml di panna fresca (idem......)
130 gr di zucchero semolato
1 tuorlo grande ( galline maremmane? non ricordo....)
1/2 stecca di vaniglia Bourbon (ehm....no, in Maremma non si coltiva)
una piccola scorzetta di limone bio (del mio giardino, non gli dò nulla quindi è bio! non resisto, nella crema alla vaniglia, la aggiungo sempre)
20 foglie grandi di basilico, del mio balcone, bio pure lui!!
80 gr di pinoli del parco di  San Rossore, Pisa

Per le zucchine candite: una zucchina possibilmente bio, aridaje, zucchero, succo di limone, acqua qb

Ho preparato la crema come da istruzioni, aggiungendo semplicemente una scorzetta di limone in cottura che poi ho eliminato insieme al baccello di vaniglia. Ho tostato i pinoli su una padellina antiaderente, li ho ridotti quasi in polvere nel mixer e li ho aggiunti alla crema ancora calda. L'ho poi raffreddata immergendola in una ciotola con del ghiaccio. A freddo ho unito il basilico tritato finissimo e ho messo il tutto nel cestello della mia gelatiera che già ho mostrato su fb:




Non è il massimo della praticità ma questa ho e questa mi tengo perchè funziona benissimo, ha dimensioni contenute e non consuma tantissimo. E' praticamente un motorino che fa girare le pale nel contenitore del gelato che si raffredda dentro al freezer. Bisogna solo svuotare un cassetto del freezer per mettercela dentro e fare attenzione che il filo piatto aderisca alla guarnizione e che il portello chiuda bene, poi inizia a mantecare e  gira per almeno 3 h! Bisogna ricordarsi di staccare le pale appena si arresta altrimenti rimangono intrappolate nel gelato.

Mentre la gelatiera era in funzione ho preparato le zucchine candite, non chiedetemi come le ho concepite, mi sono venute così e basta! Infatti non ho le dosi: ho tagliato la zucchina nel senso della lunghezza in 4 strisce, ho eliminato gran parte del bianco e ho ridotto in dadolata il  verde, a dadini di almeno 1 cm di lato perchè poi riducono in cottura. Ho messo la dadolata di zucchine in un padellino con due dita d'acqua, una cucchiaiata di zucchero, una spruzzata di limone e ho fatto cuocere fino ad ottenere uno sciroppo denso ma senza farlo caramellare, ho disposto le zucchine su un piatto e le ho lasciate asciugare e poi le ho distribuite sul gelato che, causa telefonata imprevista, si è squagliato un po' e ormai il set era pronto,  è andata così! Poi non ho permesso che si sciogliesse del tutto e l'ho divorato!!


lunedì 18 giugno 2012

INSALATINA DI FIORI DI ZUCCA E MARGHERITE DI CAMPO CON MAZZANCOLLE PANATE ALLE MANDORLE


Per Colors&Food di giugno naturalmente!

Questo mese Cinzia e Valentina mi hanno spiazzato, mi aspettavo un altro colore non tanti colori legati ai fiori. Bellissima idea comunque e molto stimolante! Di tanto in tanto mi diverto ad utilizzare i fiori eduli in cucina, è una recente passione e questo contest riaccende la curiosità e la voglia di approfondire. Mi scopro a percorrere strade di campagna e scrutare ovunque per riconoscere i fiori e mentalmente elaboro....elaboro....ma il tempo materiale mi manca per realizzare le mie idee.
Pensavo di dare forfait questo mese sapendo che sarei stata totalmente immersa nel rush finale della casa nuova e poi mi aspettava il trasloco (sabato è stato portato il grosso dei mobili e questa settimana tutto il resto) poi vedo uno chef in tv che propone un simpatico piatto con un'insalatina di fiori di zucca e triglie! E' il fiore che avrei scansato perchè più conosciuto ed utilizzato in cucina ma in insalata non l'avrei mai immaginato e allora ho dovuto provarlo, aggiungendo e sostituendo a modo mio naturalmente. E fra uno scatolone e l'altro, il tempo l'ho trovato, il piatto poi è velocissimo e ne è valsa la pena!! I fiori di zucca crudi in insalata sono divertenti, la parte più verde è croccante mentre quella gialla è morbida, quasi pastosa, una consistenza strana ma piacevole. Ho scelto le margherite di campo perchè hanno un gusto delicato e si armonizzano bene con i fiori di zucca.  La dadolata di zucchine saltate perchè mi piace abbinare nelle insalate elementi crudi e cotti. Non avevo nè voglia nè tempo di sfilettare le triglie, ho optato per un crostaceo dal gusto dolce e molto intenso allo stesso tempo che si è rivelato perfetto soprattutto con la panatura di mandorle. Le erbe naturalmente conferiscono una nota aromatica fresca, decisa ma non invadente.

Ed ecco il risultato, una delizia per il palato e spero anche per la vista nonostante le foto non siano impeccabili!


Ingredienti per 2 persone (porzioni da antipastino)

6 fiori di zucca freschissimi di coltura biologica
6 mazzancolle piccole
1 zucchina piccola
5-6 margherite gialle di campo
1 rametto di origano fresco o maggiorana
una manciata di mandorle pelate
pangrattato qb
olio evo qb, sale rosa, limone

Decorticare le mazzancolle avendo cura di lasciare la codina, tritare grossolanamente una manciata di mandorle pelate, miscelarle ad una cucchiaiata di pangrattato. Intingere le mazzancolle in una tazzina contenente olio evo, poi passarle nel trito di mandorle e pangrattato e impregnarle bene. Mettere da parte.
Sciacquare e asciugare accuratamente i fiori di zucca, eliminare la base e i pistilli, tagliarli a striscioline, disporli nei singoli piatti da portata, aggiungere le foglioline di origano o maggiorana, i petali delle margherite e condire con olio, sale e limone
Tagliare la zucchina nel senso della lunghezza in 4 strisce,  togliere gran parte della polpa chiara e ridurre il resto in dadolata. Saltarla in padella con un filo d'olio a fuoco vivace per un paio di minuti, salare.
Togliere le zucchine e nella stessa padella, aggiungere ancora un po' d'olio e rosolarvi le mazzancolle per uno o due minuti  per lato, regolare di sale. Posizionarle ancora calde sull'insalatina, aggiungere la dadolata di zucchine e completare con alcune margherite intere.


mercoledì 13 giugno 2012

SCALOPPINE DI PROSCIUTTO DI MAIALE AL MARSALA VERGINE CON PEPERONI E ALBICOCCHE


Povera scaloppina! Considerata démodé, dimenticata, bistratta e disdegnata  dai gastrofighetti perennemente alla ricerca del nuovo e del famolo strano a tutti i costi, relegata a piatto da albergo vecchio stile, finalmente sta vivendo il suo momento di gloria!  
Devo ammettere che anch'io, pur non rientrando nella suddetta categoria, di primo acchito, ho storto un po' il naso però subito dopo mi sono scattati  piacevoli amarcord, leggendo le considerazioni di Alessandra e le istruzioni di Elisa, (che ringrazio naturalmente per aver innescato questi bei ricordi) ecco che avverto ancora il profumo e il gusto cremoso delle scaloppine di mia mamma, da quelle più semplici aglio, prezzemolo e vino bianco a quelle alla pizzaiola a quelle coi funghi, i suoi cavalli di battaglia! E quanto mi piaceva raccogliere l'intingolo nel piatto col pane, lo ripulivo fino a farlo brillare! Sono sempre stata una buona forchetta (e cucchiaio) fin da bambina, la mia mamma non doveva rincorrermi col cucchiaio della minestra per infilarmelo in bocca a tradimento, il cucchiaio me lo prendevo da sola e di minestra ne mangiavo a volontà! Così come le scaloppine e la loro goduriosa "pucia".
A mio avviso le  scaloppine potrebbero entrare di diritto nella schiera dei nuovi classici riabilitati e ricevere l'appellativo di VINTAGE così si accontentano anche i gastrofighendy (=gastrofighetti  trendy) no? Di sicuro l'MTC di GIUGNO ne sarà promotore!!


E io ho deciso di rimanere  proprio sul classico, sbizzarrendomi  solo sul contorno. La prima idea superclassica di scaloppia mi si è ficcata in testa e non mi ha più abbandonato anche perchè l'ho realizzata immediatamente (sono pronte esattamente dal 6 giugno!) e cioè le mitiche SCALOPPINE AL MARSALA, un classicone che più classicone di così se more!!
Ma siccome c'è marsala e marsala, allora mi butto sulla tipologia che preferisco, il vergine o soleras (senza scomodare uno stravecchio), morbido ma assolutamente secco e a volte anche minerale. Non apro parentesi a disquisizioni enologiche ma per chi volesse approfondire: http://www.marsaladoc.it/. Adempiuto il mio dovere di sommelier, passo alla ricetta:

SCALOPPINE DI PROSCIUTTO DI MAIALE AL MARSALA VERGINE CON PEPERONI E ALBICOCCHE



Non sono certamente un soggetto molto fotogenico però so' bòòòòòne!!
Perchè prosciutto di maiale? Il caso ha voluto che mentre curiosavo nel banco carni, abbia notato delle fettine di maiale che mi sembravano perfette per le scaloppine. Ho chiesto al macellaio "scusi ma queste vanno bene per le scaloppine?"  "'a voglia!" risponde lui, che in Toscana signica "ma certo!" "sono ricavate dalla parte del prosciutto,  un po' venate, più grassine e quindi più morbide" e loro mi guardavano dall'interno della  vaschetta e sembrava dicessero "scegli noi, scegli noi". Ok... ok, mossa a compassione le ho accontentate e gli ho fatto fare una degna fine!
Peperoni e albicocche? Esperimento assoluto, non l'ho letto da nessuna parte, magari esiste, non lo so, mi ispirava la frutta col maiale, il peperone con il suo gusto acido, vegetale e penetrante, reso croccante dalla rosolatura avrebbe contrastato il dolce e cremoso della scaloppina sostenuto dalla sfumatura alcolica del marsala, l'albicocca integra sia l'acidità che la dolcezza, una delicata speziatura aggiunta dal pepe rosa completa il tutto in una soluzione armonica molto interessante.

Ingredienti per 2 persone

gr 250 prosciutto di maiale a fettine (4 fette piccole)
1 scalogno medio
burro, olio evo, farina, sale e pepe qb
30 ml di marsala secco o semisecco (meglio vergine)

brodo di quaglia (semplicemente perchè m'ero scordata del brodo, non lo volevo vegetale, sarebbe stato troppo debole, non potendo scendere al negozio più vicino, rovisto in freezer.....trovo  delle belle coscine di quaglia , rimasuglio di un fatidico tataki cedroniano....brodo di quaglia....perchè no? se Cedroni la abbina al tonno io posso abbinarla al maiale, giusto?)
2 coscette di quaglia
500 ml d'acqua
1/2 carota
1/2 costa di sedano
1/2 cipolla rossa
2-3 foglie di basilico, un ciuffetto di prezzemolo, 1 foglia di alloro
qualche grano di pepe bianco
1 pomodoro rosso da salsa ben maturo
un pizzico di sale

Contorno
1 peperone giallo piccolo
3-4 albicocche mature ma ben sode
olio qb, sale, bacche di pepe rosa schiacciate
1 foglia di alloro
1 cucchiaio di zucchero
20 ml di marsala c.s.


Partiamo dal brodo naturalmente: buttare tutti gli ingredienti nell'acqua, far andare a fuoco lento finchè riduce di ca 1/3.
Rosolare la cipolla affettata finemente con una foglia di alloro spezzata in burro e olio.  Battere le scaloppine, infarinarle e poi rosolarle in padella insieme all cipolla un paio di minuti per ogni lato regolando di sale e pepe. Toglierle e metterle da parte.
Deglassare il fondo di cottura con il marsala. Passare al setaccio per eliminare cipolla e alloro. Rimettere il liquido in padella, a parte in una ciotola sciogliere un cucchiaino di farina con un mestolo di brodo, aggiungerlo al fondo e far addensare a fuoco dolce, aggiungendo ancora brodo se necessario finchè si ottiene una crema liscia abbastanza fluida. Aggiungere una noce di burro, assaggiare e regolare di sale. Tagliare il peperone a striscioline, rosolarle in padella con un filo d'olio e mezza foglia di alloro, sfumare con il marsala, aggiungere le bacche di pepe rosa, lo zucchero, il sale, far andare a fuoco vivace finchè quasi caramellano ma facendo attenzione che rimangano al dente. A questo punto uniamo le albicocche e le facciamo rosolare un paio di minuti soltanto.
Rimettiamo le scaloppine nella padella nappandole con la salsa, riscaldiamo per pochi minuti, portiamo in tavola con il contorno di peperoni e albicocche e gustiamole con un buon riesling dell'alto adige che saprà perfettamente armonizzare il gusto dolce-acido del piatto.














lunedì 28 maggio 2012

COCKTAIL D'AUGURI IN ROSA PER BABI


COCKTAIL DI MAZZANCOLLE AL PEPE ROSA, MAIONESE DI FRAGOLE E CAVOLFIORI IN AGRODOLCE

Che biglietto d'auguri si può mandare ad una foodblogger se non un bella foto di una preparazione culinaria sfiziosa che sicuramente attirerà la sua attenzione più di una foto di Brad Pitt nudo? L'ho sparata grossa? Beh...effettivamente  Brad è sempre Brad.....comunque Babi, questo cocktail è per te!
Quando sabato, cioè l'altro ieri,  a bruciapelo ci hai detto che lunedì sarebbe stato il tuo compleanno, ho pensato che non potevamo limitarci a farti una telefonatina d'auguri, dovevamo farti un regalino, non c'era tempo per spedirti materialmente qualcosa e allora mi si è accesa la lampadina: regalo virtuale! 
Passa da Sara, anche lei ha qualcosa per te!
Non abbiamo avuto tempo di coordinare post e piatto naturalmente, ti becchi quello che passa il convento, da Sara quello che aveva in programma per oggi, io ho pescato nei miei files, Poverimabelliebuoni offriva solo acciughe tanto per cambiare e te le volevo risparmiare almeno oggi, ma l'archivio di Insalata Mista offre di tutto. Questo cocktail rosa era la seconda opzione per il colore rosa di COLOR&FOOD di aprile ma non l'ho pubblicato per mancanza di tempo (a quanto pare è andata bene lo stesso :-), giaceva nell'archivio, me ne ero quasi scordata.
Quando l'ho rivisto ho pensato che sarebbe stato perfetto per il tuo compleanno, spero di aver fatto centro!!


Gli ingredienti sono: mazzancolle crude (precedentemente abbattute o congelate come sempre) cipolle rosse di tropea, pepe rosa in grani, la famigerata maionese di fragole di Moreno Cedroni che ben conosci come pure le cimette di cavolfiore in agrodolce, descritte nello stesso post.
Che velocità! un riciclaggio bell'e buono ma fa la sua porca figura no?

AUGURIIIIIIIIIII


mercoledì 23 maggio 2012

STARBOOKS: INSALATA DI FAGIOLINI VERDI CON SEMI DI SENAPE E DRAGONCELLO DI YOTAM OTTOLENGHI


Si fa presto a dire insalata!!! Questa vi garantisco è una signora insalata che rispetta ed esalta le verdure di stagione con un  mix di  verde totale, cotto e crudo, insaporito dalle immancabili spezie che rispecchiano le origini mediorientali dell'autore del confortante  PLENTY (dopo lo stress cedroniano) , uno dei libri  più amati di tutta la nostra attività di Starbooks da gennaio ad oggi, forse secondo solo allo scoppiettante GREAT BRITAIN di Jamie Oliver.
A malincuore sospendo  con il mese di maggio la mia attività per STARBOOKS  ma è solo una pausa, causa grosse rotture di p...ehm...cioè...impegni domestici, riprenderò col gruppo a settembre, se mi vorranno ancora!
Le irriducibili continuano e anche oggi ci deliziano con le loro scelte dal libro del mese:


Da parte mia,  avrei voluto chiudere in bellezza e postare due ricette, quest'insalata infatti avrebbe dovuto accompagnare delle succulente cipolle ripiene ma le cipolle sono ancora in frigorifero in attesa di essere farcite perchè nella mattinata che avevo destinato a queste preparazioni niente è andato come avrei voluto, urgenze lavorative, difficoltà con le utenze per la casa nuova, non ultimo ho anche rigato la macchina entrando distrattamente in un posteggio con una manovra al limite che mi ha fatto urtare contro il paraurti di una povera auto che se ne stava lì al suo posto tranquilla!!! Meno tranquilla era la proprietaria che mi ha distrutto psicologicamente nella fase di compilazione della constatazione amichevole ma sorvoliamo.....
Sono arrivata a casa stanca e arrabbiata al limite dell'ora di pranzo  ma non ho rinunciato alla mia bella insalatona e in 35 min esatti era in tavola, già fotografata, pronta per essere mangiata.
Per chi inorridisce davanti alle buste di insalata pronta, comprenderà il tempo da record perchè sa quanto tempo ci vuole a mondare e lavare più volte le insalate, se parliamo solo di "frasche", se poi aggiungiamo altra roba, aggiungiamo tempo e in questo caso  c'erano anche delle verdure scottate.

Il titolo originale riportato dal libro non rende merito a questa bella insalata composta da tanti ingredienti: GREEN BEAN SALAD WITH MUSTARD SEEDS AND TARRAGON = INSALATA DI FAGIOLINI CON SEMI DI SENAPE E DRAGONCELLO

In realtà ci sono anche i piselli, i piselli mangiatutto e le foglie di bietola e a livello di semi: il coriandolo e la nigella o sesamo nero, però effettivamente non si possono mettere tutti nel titolo!

Via con la ricetta!

Ingredienti per 4 persone:
250 gr di fagiolini verdi
250 gr di piselli mangiatutto
250 di piselli, freschi o surgelati (io di questi tempi li sgrano volentieri quindi preferisco quelli freschi)
2 cucchiai di semi di coriandolo schiacciati grossolanamente in un mortaio (il mio mortaio, vedi post precedente: semi stesi fra due fogli di carta da forno pestati con un batticarne)
1 cucchiaio di semi di senape (non è previsto dalla ricetta ma ho pestato pure quelli)
3 cucchiai d'olio d'oliva (io rigorosamente extravergine)
1 cucchiaio di semi di nigella (sesamo nero)
1/2 cipolla rossa piccola finemente affettata
1 peperoncino fresco dolce (friggitello? me lo sono dimenticato....) privato dei semi e tritato finemente
1 spicchio d'aglio schiacciato
la scorza grattugiata di 1 limone
2 cucchiai  di dragoncello tritato (ho lasciato le foglioline intere)
30 gr di foglie di bietola baby, optional  (bietolina selvatica raccolta nel campo dei suoceri, impagabile e irrinunciabile!!)
fior di sale (Maldon)

Riempire una padella media con dell'acqua e portare ad ebollizione. Sbianchire i fagiolini verdi mondati per 4 min, poi toglierli dalla padella e tuffarli in una bacinella con acqua e ghiaccio per farli raffreddare (in questo modo si fissa il colore che rimane un bel verde brillante, operazione molto utile per tutte le verdure verdi). Scolare e far asciugare.
Ripetere (infatti) l'operazione con i piselli mangiatutto facendoli sbollentare solo per 1 minuto e poi passarli in acqua e ghiaccio. Tuffare nella stessa acqua di cottura dei mangiatutto anche i piselli per 20 secondi, raffreddarli nell'acqua e ghiaccio, sgocciolare ed asciugare.
Disporre  i fagiolini, i mangiatutto ed i piselli in una insalatiera.
Mettere i semi di coriandolo e i semi di senape in un pentolino con l'olio e scaldare; quando i semi iniziano a scoppiettare, togliere dal fuoco e  versare olio e semi sopra ai fagiolini e piselli. Aggiungere i semi di nigella (sesamo nero), la cipolla tritata,l'aglio schiacciato, il peperoncino tritato, le zeste di limone e il dragoncello. Mescolare e condire con i fiocchi di sale.
Prima di servire, se si vogliono unire, aggiungere le foglie di bietola baby (a mio avviso sono irrinunciabili altro che optional e poi sinceramente le ho messe insieme a tutto il resto prima di mescolare)



Allora? Avevo ragione? Si fa presto a dire insalata......


mercoledì 16 maggio 2012

STARBOOKS DI MAGGIO, ITAMAR'S BULGHAR PILAF DI YOTAM OTTOLENGHI



Dal libro PLENTY di Yotam Ottolenghi, presentato la scorsa settimana da Ale, Menu Turistico, un piatto inequivocabilmente  medio-orientale, un  bulgur pilaf di verdure e spezie profumatissimo e gustosissimo, facile e veloce da realizzare.



Le proposte PLENTY delle altre starbookers:



e la mia interpretazione di

    ITAMAR'S BULGHAR PILAF


Questo il titolo originario della ricetta nel libro che è edito in inglese. Nella premessa alla ricetta, Yotam Ottolenghi ringrazia questo Itamar Srluvoich ma non spiega chi sia, probabilmente un amico che  gli ha passato la ricetta! E io ringrazio sia Itamar che Yotam per questa delizia!
Trascrivo di seguito la ricetta traducendo letteralmente con le mie solite annotazioni tra parentesi:

Ingredienti per 4-6 persone
( ho dimezzato le dosi come al solito perchè siamo sempre in due, bastavano infatti per 3 e mio marito non ha disdegnato di fare il bis il secondo giorno che era solo a pranzo, si è trovato la pappa pronta, doveva solo riscaldare)
ca 90 ml di olio d'oliva
4 piccole cipolle tagliate finemente (=200 gr)
3 peperoni rossi, tagliati a striscioline ( qui non è molto preciso, 3 peperoni ma quanto grossi? sarebbe stato meglio indicare il peso in gr, fatte le debite proporzioni, direi gr 400)
2 cucchiai e 1/2 di passata di pomodoro
1 cucchiaio di zucchero
2 cucchiai di bacche di pepe rosa
2 cucchiai di semi di coriandolo
100 gr di uvetta sultanina
400 gr di grano bulgur medio
400 ml di acqua
una manciata di erba cipollina tritata
sale e pepe nero

Scaldare l'olio in una padella capiente e saltare le cipolle e i peperoni insieme a fiamma media per ca 12-15 min. o finchè saranno teneri. Successivamente, aggiungere il pomodoro, lo zucchero, le spezie (io ho schiacciato e sbriciolato sia il pepe rosa che il coriandolo), l'uvetta (io l'ho fatta ammollare precedentemente in acqua calda). Aggiungere il bulgur, l'acqua, regolare di sale e pepe, mescolare bene e portare a bollore poi coprire la padella con un coperchio ben aderente, togliere dal fuoco e lasciar riposare per almeno 20 min.
Da ultimo, sgranare il bulgur con una forchetta e unire l'erba cipollina. Se dovesse rimanere asciutto, aggiungere ancora un po' d'olio, assaggiare, aggiustare il condimento, servire tiepido (io l'ho rimesso sul fuoco ancora qualche minuto)

COMMENTI
Che altro aggiungere? Semplicemente squisito! Pepe rosa e coriandolo insieme si sposano perfettamente e vanno a nozze pure con tutto il resto conferendo una nota fresca e speziata decisa e di gran carattere creando un perfetto equilibrio con la dolcezza generale del piatto e il vegetale dei peperoni. Piatto interessante, divertente, profumato e colorato, una vera gioia per vista, olfatto e palato




mercoledì 9 maggio 2012

BROAD BEANS BURGERS (BURGERS DI FAVE) DI YOTAM OTTOLENGHI PER LO STARBOOKS DI MAGGIO


Non sono vegetariana ma le verdure non mancano mai nella mia dieta, possibilmente sia crude che cotte nello stesso pasto! Sono inoltre una fanatica delle verdure di stagione e per onorare l'orto di primavera, tema scelto per iniziare questo STARBOOKS di maggio, attingendo dal libro PLENTY di Yotam Ottolenghi, presentato da Alessandra, Menu Turistico, fra le tante validissime proposte, ho scelto questi i BROAD BEANS BURGERS (BURGERS DI FAVE in italiano,  il libro è edito in inglese) . Eppure le fave non sono fra le mie verdure primaverili preferite ma mi diverto a cucinarle in svariati modi e questi burgers mi hanno proprio stuzzicato e poi, facendoli e gustandoli, anche divertito! Ho fatto pure i panini!


Ho  scoperto le fave quando sono approdata in Toscana più di vent'anni fa, a casa mia non usavano.
Qui c'è un vero culto per i cosiddetti "baccelli", cioè il baccello delle fave che diventa sinonimo del contenuto stesso.
Per la scampagnata del 1° maggio non possono assolutamente mancare i baccelli, il prosciutto e il pecorino giovane detto  "baccellone" appunto, perchè accompagna le fave novelle. Per i toscani che leggono, notare la finezza, ho evitato di scrivere le GIOVANI FAVE!!!! Perchè lo so che a questo punto, se un toscano sta leggendo, appena si nomina la parola FAVA gli scappa di sicuro da ridere come del resto sto facendo io mentre scrivo.
Per far ridere anche  i non toscani: FAVA è uno dei tanti appellativi del membro maschile. Ebbene, è nota la gogliardia di questa splendida regione, inutile citare gli innumerevoli modi di dire non propriamente eleganti  in cui la fava figura come protagonista.
Ecco perchè la scorsa settimana quando ho pubblicato le chips di acciughe e guacamole di fave , ho rinunciato alla tentazione di  rinominarlo FAVAMOLE ma  non era proprio il caso!!!

Sarà bene passare alla ricetta di questo intraprendente cuoco nato in Israele da madre tedesca e padre italiano, approdato alla fine degli anni '90 a  Londra dove  ha creato una serie di negozi, bakery, deli-café e restaurants che sono diventati dei veri luoghi di culto gastronomico. Cura inoltre una rubrica settimanale THE NEW VEGETARIAN sul quotidiano inglese THE GUARDIAN in cui propone una cucina vegetariana non solo per vegetariani, divertente, intelligente, originale e gustosissima grazie all'uso di molte spezie in onore ai suoi natali mediorentali.

Dagli altri orti primaverili delle compagne starbookers:



BROAD BEANS BURGERS
AND GREEK YOGHURT SAUCE



Per 4 persone
(in corsivo la traduzione della ricetta, fra parentesi le mie annotazioni)

3/4 di cucchiaio da minestra ciascuno: semi di cumino, coriandolo e finocchio
225 gr di spinaci
3 cucchiai da minestra di olio d'oliva (io uso solo extravergine)
500 gr di fave fresche sbucciate
350 gr di patate, pelate e tagliate a cubetti
1/2 peperoncino piccante verde fresco, privato dei semi e tagliato finemente
2 spicchi d'aglio schiacciati
1/4 di cucchiaio da minestra di curcuma macinata
3 cucchiai da minestra di coriandolo tritato
1 uovo proveniente da allevamenti a terra
40 gr di pan grattato
120 ml di olio di semi di girasole
4 spicchi di limone
sale e pepe macinato

Mi sono divertita troppo a fare la "speziale", ho dovuto dimezzare tutte le dosi perchè siamo sempre in 2 quando faccio esperimenti,  per fortuna mi aiuta la bilancina elettronica di precisione: non ho fatto altro che riempire un cucchiaio da minestra con i semi previsti, ho pesato il contenuto del cucchiaio, diviso per 4 e poi moltiplicato o diviso di nuovo a seconda delle dosi prescritte.
Mettere i semi interi in una padella e tostarli a secco a fiamma alta per 3-4 min  o finchè iniziano a rilasciare il loro aroma. Macinarli in un mortaio e metterli da parte  (il mio mortaio: ho preso un foglio di carta da forno, ho disposto i semi, ho richiuso il foglio e ho pestato con un batticarne)
Saltare gli spinaci in padella con 1 cucchiaio di olio d'oliva (io evo) farli raffreddare e strizzarli bene per far uscire tutto il liquido, poi sminuzzarli e metterli da parte.
Sbianchire le fave fresche in acqua bollente per un minuto circa (io un po' di più), scolare, far raffreddare sotto acqua corrente e rimuovere la pelle.
(come Ottolenghi stesso premette, nella prima versione di questa ricetta pubblicata nella sua colonna THE NEW VEGETARIAN per THE GUARDIAN non aveva decorticato le fave, nella pubblicazione del libro ha deciso di farlo per ottenere un risultato più morbido e raffinato e sostiene che ca 30 min di lavoro supplementare per decorticare le fave valgono la pena. Sono d'accordo e sono andata dritta a questa opzione!)
Cuocere le patate sbucciate e tagliate a dadini in acqua bollente (qui mi permetto di dissentire perchè io cuocio sempre le patate con la buccia) per circa 15 min o finchè saranno tenere. Scolarle e metterle in una ciotola. Aggiungere le fave decorticate, i semi tostati e ridotti in polvere, il peperoncino, l'aglio, la curcuma e i rimanenti 2 cucchiai di olio d'oliva, regolare di sale e pepe. Usare uno schiacciapatate per schiacciare tutto in modo anche grossolano, non importa se qualche fava rimane non completamente tritata. (io ho schiacciato le patate con una forchetta, poi ho aggiunto le fave tritate grossolanamente e tutto il resto). Da ultimo unire gli spinaci sminuzzati, il coriandolo tritato, il pan grattato e infine anche l'uovo.
Inumidire i palmi delle mani, prendere un po' di composto e formare una polpetta schiacciata di ca 5 cm di diametro e 2 di spessore (le ho misurate, mi sono venute precise precise al primo colpo, che occhio! o che c....!) Farle raffreddare in frigorifero per almeno mezz'ora.
Scaldare l'olio di semi di girasole in una padella e friggere i burgers a fuoco vivace per 5 min per parte o finchè risulteranno ben dorati. Servire caldi con fette di limone o accompagnati da una salsa agrodolce allo yogurt greco:

Salsa allo yogurt:
50 gr di yogurt greco
50 gr di panna acida
2 cucchiai di olio d'oliva
2 cucchiai di succo di limone
1 cucchiaio di coriandolo tritato
sale e pepe nero

Miscelare semplicemente tutti gli ingredienti a freddo e mettere da parte

COMMENTI
Ricetta dettagliatissima, dosi che funzionano. Un gusto decisamente insolito, una sinfonia di spezie veramente interessante, in poche parole: BUONI!