mercoledì 8 giugno 2011

LA VALLEE DU RHONE- VIGNETI SETTENTRIONALI (1a parte)

25 anni fa, esattamente il 1° giugno, è sbocciato l'amore fra la sottoscritta e colui che sarebbe diventato poi mio marito. E' uno dei nostri tanti anniversari, gli altri sono quando sono venuta in Toscana ed abbiamo iniziato a convivere, e un altro ancora  quando, dopo qualche anno, ci siamo sposati.
In altre parole, ogni scusa è buona per festeggiare.
Il 2 giugno è festa, quest'anno capitava un bel ponte lungo, potevamo liberarci, bisognava approfittare!
In estate ci dedichiamo principalmente alla nostra barchina ma il meteo non era propizio per una vacanza in barca, allora decidiamo di fare un viaggetto.
Da molto tempo rimandavamo la Vallée du Rhône, zona vinicola leggendaria. Abbiamo da poco acquistato l'auto nuova, andava inaugurata con un bel viaggio!! Una distanza ragguardevole fino lassù nel Rodano, 700 km Castiglioncello-Vienne ma che, con la nostra Audi-Quattro Allroad non ci spaventano. Decidiamo solo un paio di giorni prima della data fatidica, perchè fino all'ultimo stiamo alla finestra per via del meteo. Ho pochissimo tempo per organizzare tutto ma mi butto su internet e cerco.
Scopro che anche in Francia il 2 giugno è festa, solo che loro celebrano la Pentecoste, e fanno ovviamente il ponte, molte cantine comprese, soprattutto alcune che mi interessano. NON CI VOLEVA!!!!
Quasi quasi rinuncio e cambio destinazione, fatico a trovare hotel o b&b, le cantine mi rispondono picche oppure mi danno appuntamenti inconciliabili fra loro. UFFA!
Finalmente si decide di partire e io non posso fare le visite che vorrei? Ho una lista di cantine da visitare e vini da comperare fornita dagli amici appassionati, per non dire fanatici, che ogni due anni partecipano alla Semaine Découverte en Vallée du Rhône, una settimana di degustazioni a tappeto di tutte le denominazioni da Avignone a Vienne, a cui non ho mai avuto il coraggio di aggregarmi: les Vignobles Meridionaux, in cui spicca il celeberrimo Châteauneuf du Pape et les Vignobles Septentrioneaux, con il culmine, in ogni senso, sia da un punto di vista geografico che di classe dei vini, nell'Hermitage, Condrieu et Cote Rotie: veri santuari vinicoli per gli amanti di Syrah e Viognier oltre a Marsanne e Roussanne.
Alla fine decido di prendere quello che viene, male male mi infilo in un'enoteca giusta, senza vini non torno di sicuro anche se il consorte mi pone dei limiti per via del trasloco imminente, pena trasportarli tutti da sola nella nuova casa, compresi quelli che già dimorano nella nostra cantina!!!


1° giugno 2011: VIENNE
Direzione Vienne, via Torino e poi il tunnel del Fréjus dove all'uscita abbiamo la sorpresa di beccare una bella nevicata e il termometro segna -4°C! Per fortuna si scende velocemente e piano piano il tempo migliora e la temperatura risale ma arriviamo a Vienne con 11 gradi e vento forte! Dopo quasi 8 h di viaggio è piuttosto sconcertante.
L'hotellino che abbiamo prenotato è in centro, grazioso, nome altisonante Grand Hotel de La Poste per un  2 stelle, c'era poco da scegliere, ma gradevole, rinnovato di recente, il personale è squisito.
Il centro storico di Vienne è molto bello con edifici antichi e monumenti romani importanti come un tempio, un teatro, un arco e resti di mura. Belle chiesette romaniche, una in particolare con un suggestivo, minuscolo chiostro  in cui assistiamo a delle prove di una pièce teatrale con attori e musicisti.
Il lungo fiume non è bellissimo, è molto trafficato, però sulla rive droite c'è una romantica passeggiata ed una zona archeologica gallo-romana sorprendente, vastissima, con resti di strade e ville, terme, bellissimi mosaici e un interessantissimo museo.
Cena a Le Cloître, ovviamente vicino alla cattedrale. Bel locale, ambiente storico molto articolato con tante stanze tutte diverse una dall'altra. Cucina mediterranea di buon livello e ottimo rapporto qualità prezzo.
Primo approccio con il vino del Rodano, ci limitiamo ad un bicchiere a testa, Saint Joseph 09 Domaine Les chênes, blanc e rouge.
Prenoteremmo subito  per il giorno successivo, purtroppo è chiuso, al solito la sera della festa nelle città è magra per i turisti!!

2 giugno:  La Côte Rôtie, OUIIIIIII

Ampuis, passiamo attraverso il paese, un po' deludente, però poi ci inerpichiamo su per i mitici e vertiginosi coteaux della Côte Rôtie,  leggo fra i vigneti i nomi tanto agognati CHAPOUTIER, BARGE, GUIGAL e soffro perchè non posso visitarli, però ci sono, sono nel punto più famoso fra la Côte brune e la Côte blonde, in mezzo ai vigneti che producono i migliori syrah del mondo. Secondo la leggenda, un signore del luogo nel secolo XVI lasciò in eredità i suoi possedimenti alle due figlie, una bruna e una bionda dando origine alle denominazioni dei due terroir.
Dunque, non demordo, vedo la cantina di Barge, http://www.domainebarge.it/ ,che sarebbe stato disponibile il venerdì ma per noi scomodo, faccio un tentativo, mi rispondono positivamente per una degustazione, la cantina invece non si può visitare. Va bene lo stesso!
All'ingresso rimaniamo perplessi, sembra di entrare in un garage, arriva una signora, che si rivela essere Madame Barge, ci fa accomodare in una saletta dal gusto discutibile con un tavolo da degustazione dotato di tovaglia viola di stoffa protetta da un'altra tovaglia di plastica trasparente!
Pochi fronzoli, un minimo di convenevoli, i vini sono schierati sul tavolo e si parte con la degustazione.
Condrieu, Saint Joseph, Côte Rôtie 08 Le Colombard (vigneti più giovani e più verso il piano),  Côte Rôtie -Côte brune 08 (vigne più vecchie e in altura), Côte Rôtie Cuvée du plessy 08, 80% Côte blonde. I Côte Rôtie hanno una piccolissima percentuale di viognier, apprendo che in generale quelli della Côte brune sono più potenti, quelli della Côte blonde più fini.
Naso espressivo e potente i primi 3, frutto, speziatura e mineralità le caratteristiche comuni.
Côte brune e Cuvée du plessy più ritrosi al naso ma sorprendenti in bocca con finale lunghissimo.
E poi la ciliegina sulla torta: una jéroboam di Cuvée du plessy del 1994 che avevano aperto la sera prima per il compleanno della signora, quello che era rimasto era lì da offrire ai fortunati come noi che avrebbero bussato alla loro porta. Immortaliamo ovviamente il momento topico mentre madame mesce il prezioso nettare maneggiando con cautela il bottiglione per evitare un eventuale fondo.
Abituata alle degustazioni avevo professionalmente sputato tutti i vini precedenti ma un regalo simile non poteva morire in un crachoir (sputacchiera) a costo di avere bruciore di stomaco fino a sera perchè eravamo a metà pomeriggio quindi lontano dal pranzo, peraltro esiguo, e non c'erano né crackers né altro ad accompagnare la degustazione.
I profumi sono insoliti per la mia piccola esperienza ma so essere tipici di vini invecchiati che virano verso sentori di sottobosco, funghi, tartufi, in gergo infatti i francesi dicono “les vins qui truffent” cioè che acquisiscono un gusto di tartufo. Poi avvertivo come un sentore di grafite, di affumicato, di roccia, è il “terroir”, sono vini fortemente minerali. In bocca ancora questa mineralità spiccata supportata da un frutto ancora presente, struttura fine, elegante, i tannini ormai addomesticati e il finale speziato che sembra non volerti abbandonare e lo percepisco nel retronasale ancora dopo aver lasciato la cantina, messo i vini acquistati in auto ed essere ripartiti entusiasti per quell'estemporanea che non mi trattengo dal divulgare via sms agli amici che comprendono e che mi tirano gli accidenti come io li tiro a loro quando mi comunicano le loro scorribande enoiche.

Rientriamo a Vienne e per cena  ci viene consigliato, unico ristorante di buon livello aperto la sera di Pentecoste,  L'Espace Ph3, bistrot dell'hotel La pyramide, un relais et châteaux con un lussuoso ristorante gastronomico 2 stelle Michelin con portate fino a 70 euro. Ci accontentiamo del bistrot che  propone una carta ridotta a prezzi accettabili, con piatti di cucina contemporanea che mettono un po' in difficoltà la nostra scelta soprattutto in una sera in cui si ha bisogno di nutrirsi senza soffermarsi troppo sulla gastronomia. Esperienza comunque interessante:
Due insalate con asparagi bianchi, petto d'anatra affumicato e cipolle caramellate, salsa al miele speziato + una zuppa di pesce orientaleggiante con curry e bietole accompagnata da quinoa preparata come un taboulè, un nougat glassè con coulis di frutti rossi, acqua minerale = 59 € in due, siamo degli equilibristi!!

Continua......

6 commenti:

  1. Che bella gita e che belle degustazioni....
    P.S. - Auguri per il 25.mo :)

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  2. Intanto auguri per il vostro 25° anniversario!!! :-))))

    Felice di sapere che, nonostante il ponte dei francesi, siate comunque riusciti a fare un bel giro, accompagnato da buone degustazioni! ;-)
    Da figlia di sommelier capisco perfettamente la situazione :P

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  3. grazie Corrado
    grazie Muscaria: aspetta di leggere la seconda parte e soprattutto di vedere le foto, da mostrare al babbo, lui capirà!!!

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  4. Carissimi, tanti, tanti auguri! 25 è un bel traguardo, anzi una bella tappa! Senti, tu compra vini e bollicine ed io ti aiuto a trasportare i vini nel trasloco se come ricompensa me ne offri un bicchierino... ihihih

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  5. @enrica: speriamo che questo trasloco non ci faccia fermare a 25 perchè siamo nervosissimi e non facciamo che litigare!! Per i vini, vieni vieni, altro che un bicchierino.....

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  6. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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