mercoledì 23 gennaio 2013

PICI CON RAGU' DI CAVOLO NERO, CANNELLINI E SALSICCE SCAPPATE PER L'MTC DI GENNAIO 2013




Tutti, Patty compresa, si aspettavano Pici&Alici da Poverimabelliebuoni e invece no, partecipo con InsalataMista!
Binomio irresistibile indubbiamente Pici&Alici,  soprattutto per via della gustosa rima però ce n'è già una versione nella raccolta UN'ACCIUGA AL GIORNO, sicuramente  ne avrei studiata un'altra ad hoc ma  volevo rispettare scrupolosamente le condizioni dell'MTC gennaio 2013


E soprattutto volevo rispettare le indicazioni di Patty con cui concordo, i pici chiamano la terra, la Toscana, la  tradizione contadina, l'arte di arrangiarsi con quello che offre la dispensa, ovvero l'orto, l'aia, il bosco.
La cucina è il frutto dell'ingegno dettato dalla fame, sostiene un mio vecchio amico chef castagnetano, Umberto Creatini,  il mio primo vero maestro di storia e cultura della gastronomia toscana, in particolar modo maremmana e livornese.
Rammento alcuni piatti geniali contenuti nel libro IL CODICE DELLA CUCINA LIVORNESE, scritto dallo stesso chef  in collaborazione con giornalisti e storici locali quali Luciano Bezzini, Aldo Santini e i fratelli Guagnini.
Un libro che non racchiude  una  semplice raccolta di ricette ma che rappresenta una testimonianza di storie, di tradizioni, di aneddoti legati ad un territorio dove campagna, macchia e mare convivono da secoli  e si esprimono in ricette che riflettono interamente la loro origine. Ricette di piatti trovate in vecchi ricettari o foglietti sparsi dove non c'erano indicazioni dei pesi ma "pugni", "manciate" "tazze", "mestoli", alcune ascoltate dalla tremolantevoce di vecchie massaie che le avevano ascoltate a loro volta dalle loro nonne e la cui origine si perde in un passato lontano di povertà, di sacrifici e dove la festa aveva un significato vero.
Rammento e rileggo titoli di piatti che sono pura poesia come il sugo di ignoto pescatore, la zuppa di sassi, il sugo sano e la zuppa di chiocciole scappate che è quella che mi ha ispirato.  Stratagemma furbissimo, altro che l'Araba, per far accettare ai commensali quello che passava il convento sostenendo che l'ingrediente principale c'era ma se n'era andato o "fuito" come direbbero pure i napoletani,  quando invece non c'era proprio mai stato.
Stessa furbata anche a  Palermo, come ho appreso da Stefania di  Cardamomo&co e i suoi PICI CON LE SARDE A MARE, il principio è lo stesso!

E allora mi sono immedesimata in un'epoca passata: Cristina la contadina, non ridete, è di origini senesi ma ha sposato un castagnetano, è diventata maremmana. Vive in campagna, si leva presto la mattina col canto del gallo e va nell'orto a raccogliere quello che offre la stagione invernale " il cavolo nero ha preso la prima gelata, tanto meglio, l'è più bòno! Quasi quasi ci rosolo dentro du' salsicce, un po' di pomodoro....mmmmmhhhh che languorino, eppure ho appena fatto colazione!"
Torna in cucina col suo bel mazzo di cavolo nero, rovista in dispensa "ma le salcicce, oh chissel'è pappate 'ostì? beh vorrà dire che si farà senza, allora? quasi quasi filo du' pici come a casa mia e li condisco con il cavolo nero, e le salsicce dirò che sono scappate o qualcuno se l'è rubate! male male ci butto du' fagioli che non disgarbano mai e riempiono 'r buzzo"
E principia a impastare, a filare, a rosolare e tutto è pronto per quando arrivano l'òmini dai campi a desinare.

Ed ecco i pici di Cristina la contadina con quel che c'era:

PICI CON RAGU' DI CAVOLO NERO, CANNELLINI E SALSICCE SCAPPATE


Ma nell'esecuzione è stata Cristina la pasticciona, per fortuna che ho preparato le pesate prescritte da Patty per 4 persone perchè con tutti gli errori che ho commesso, piciando ho scartato diversa pasta e alla fine è bastata per 2 porzioni molto abbondanti ma per 4 sarebbero state scarse. Con gli scarti, dal momento che avevo cotto i fagioli e non si butta via nulla, il giorno successivo ho preparato una classica pasta e fagioli!
Che cosa non ha funzionato allora? ho avuto fretta di filare i pici, i primi sono stati un disastro e li ho accantonati, non ho fatto riposare la pasta a sufficienza, o non avevo ancora capito bene la tecnica manuale, poi  sono sprovvista di spianatoia, a dimostrazione del fatto che non sono una gran sfoglina e non l'ho mai nascosto, sul piano della cucina non filavano, allora mi sono dovuta arrangiare con il tagliere di legno del pane, no dico, avete presente che fatica?



E nonostante ciò, la sudata che ho fatto ha dato i suoi frutti, ebbene, ecco un picio lungo 80 cm!! (ogni segmento del metro è 20 cm, quindi il conto è presto fatto)


La ricetta (2 porzioni abbondanti)

per il sugo : le foglie più tenere e interne di 2 bei mazzi di cavolo nero
un bello spicchiotto d'aglio, mezza cipolla dorata, altro che scalogno, non siamo mica fighi noi!
3-4 foglie di salvia
2-3 cucchiai di polpa di pomodoro conservata
una manciata di fagioli cannellini lessati
un'idea di peperoncino in polvere (facoltativo)
una generosa grattugiata di pecorino di media stagionatura
olio extravergine d'oliva bòno, sale e pepe macinato al momento
e le salsicce? se ci sono bene, altrimenti se le sono portate via i ladri o sono scappate da sole come le chiocciole!

Veniamo al sugo: faccio rosolare l'aglio e la cipolla in olio evo con le foglie di salvia, poi ci salto il cavolo nero lavato asciugato e tagliato a striscioline, aggiungo la polpa di pomodoro, regolo di sale e pepe, allungo con un goccio d'acqua, unisco una manciata a piacere di fagioli cannellini precedentemente lessati, tappo e faccio andare 10 min, giusto il tempo di amalgamare i sapori, il cavolo non mi piace spappolato, deve crocchiare in bocca!
Lesso i pici, li scolo e li butto nel sughetto a mantecare, servo con un filo d'olio evo a crudo, una puntina di peperoncino se piace e una bella grattugiata di pecorino e.....GNAM, una vera goduria!!



Grazie Patty, non mi sarei mai sognata in vita mia di fare i pici e non vedo l'ora di ripiciare, ho ordinato la spianatoia!!!

Ah...quasi dimenticavo, per onorare lo stile di Andante con Gusto, non può mancare la colonna sonora: chi meglio di Pino Daniele canta la sua terra!





20 commenti:

  1. Spe che passo eh? Non andare via....
    BAcione, Pat

    RispondiElimina
  2. 80 cm di picio??? Ancora un po' e ne potevi uno unico per porzione!!! E poi me lo condisci pure con il cavolo nero che adoro??? Prima o poi li devo tentare anch'io i pici...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sara, fortuna dei principianti! Sai che ti dico? Per te fare i pici sarà uno scherzo, li fai con una mano sola!!

      Elimina
  3. Noooooo le salsicce scappate .... come gli uselin scapaaa di Milano!!!
    Brava Cristina... opps sora Cristina gli è una ganza!!!!
    Nora
    PS- mi piace il cavolo nero in minestra (la ribollita la adoro) ma così... mi sa che piacerà al Martirio! Solo che mi toccherà catturare la salsiccia!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. o Nora! eri finita nel portarügh :-)
      vero, non ricordavo pi gli uselin scapaa milanesi! regioni diverse, stesse furbate!!

      Elimina
  4. A parte il picio da guinness, ben 80 cm di "dimensione artistica" che tradisce la forza e la passione che hai messo nel realizzarlo, mi ha fatto morire quel "non ridete" e l'immagine di te contadinotta che prepara desinare. Cristina for President...... Bacio.

    RispondiElimina
  5. grandissima!!! la tua faccia orgogliosa col picio è da incorniciare :)))

    RispondiElimina
  6. Cristina, ti ci vedo proprio alzarti la mattina e andare a raccogliere il cavolo nel campo!!! Ma dai... Io lo sapevo che i tuoi pici sarebbero stati bellissimi nonostante gli intoppi: perchè sono stati davvero sudati su quel tagliere! Ottimo condimento!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. hihihihi, non ci crede nessuno :-))eppure, li hai visti, mi son venuti i geloni a raccogliere cavoli al gelo :-))

      Elimina
  7. ...cavolo:continuo a rimandare coi pici, tutti i condimenti sono stati "presi"...ne avevo pensato uno di mare e tu mi dici che il picio è collegato alla terra...:pici e animelle? Che m'invento? Manca poco alla fine...aiuto! (Ah: mio marito mi ha chiesto una pausa con il quinto quarto...già? Quando ha visto che studiavo una ricetta con la lingua mi ha detto: "Mi puoi dar tregua una settimana?")notte cri

    RispondiElimina
  8. Cavoli! Cavoli che buono!!!!!
    Siamo in simbiosi... cavoli e fagioli pure io! Sinceramente mi aspettavo anche io un pici&alici, ma credo tu abbia centrato in pieno, anche se questa volta non c'è il mare in mezzo!
    fantastici!

    besazos!

    RispondiElimina
  9. Ti adoro quando fai così!!!! Leggo il post e sorrido al pensiero della conversazione creata, dall'uso delle parole della mia infanzia e naturalmente dalla tua capacità di immedesimazione!! Della ricetta non dico nulla, ma penso che la preparerò per i miei squali quanto prima!
    Un bacio Cris :-)

    RispondiElimina
  10. Guarda un pò! Baci cri
    http://beufalamode.blogspot.it/2013/01/pici-con-carciofi-e-animelle.html

    RispondiElimina
  11. Cara la mi' contadinella della costa. Mi hai fatto stiantà. Ti ho anche immaginata con il fazzoletto in capo e il golfone sullo zinale perché pe' usci' fori a piglia 'l cavolo fa freddo un bel po'. E con quelle manucce a tirare i pici sull'asse del pane (tu sei completamente matta, anzi masochista)....troppo forte. Una ricetta favolosa. Io le salsicce non ce le avrei manco messe. Mi piace e parecchio già così: i fagioli sono la proteina nobile che esalta il piatto ed il cavolo nero....ahhhh lui, il mio amore. Quello lo metterei anche nel caffè. Non mi hai comprato, ma guasi!
    Ti abbraccio Gian Burrasca del web! Pat

    RispondiElimina
  12. Mi fa ridere vedere che anche una food blogger quotata ha problemi logistici, pure io ho solo un tagliere per tirare la pasta, tutta la mia cucina è una parete attrezzata eppure sono riuscita a impastare un pandoro sfogliato ma che fatica!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. dopo quell'esperienza infatti mi sono attrezzata, ora ho una bella spianatoia grande di legno di pino :-)

      Elimina