Quando ho chiesto conferma ad amici sardi circa la mia idea di produrre un liquore al mirto partendo dalla grappa, per evitare di mettere lo zucchero, perché anni fa in Sardegna assaggiai un mirto fatto senza zucchero e a base di filu 'e ferru - la tipica acquavite sarda - mi hanno risposto in modo perentorio: "il mirto fatto con la grappa non è mirto". E' vero però che in passato in Sardegna il mirto si produceva anche col filu 'e ferru, in mancanza di alcool puro e non di rado veniva addolcito col miele, quando anche lo zucchero scarseggiava.
Non ho l'abitudine di consumare superalcolici e se devo berne, preferisco scegliere i distillati puri, dove non c'è zucchero aggiunto. Faccio eccezione per il mirto, di cui sono golosissima, e pochi altri amari d'erbe artigianali. Ma i liquori, anche quelli amari, contengono zucchero e l'alcool sommato allo zucchero si sa, è uno spaccafegato, se si abusa, ma di tanto in tanto, soprattutto d'estate, a fine pasto un mirto ghiacciato è irrinunciabile.
Quest'inverno mi sono dedicata ad alcune sperimentazioni, ho fatto i crauti ma non trovo più le foto, ora ho dei limoni in salamoia e sto riprovando i crauti ma col cavolo viola. Quindi in questo fervore sperimentale, passeggiando nella macchia, a dicembre, non ho resistito al richiamo del mirto che sono anni che dico di provarci. Ma l'ho fatto caparbiamente a modo mio, usando la grappa che rispetto all'alcool puro ha già una dolcezza di base e quindi pensavo di poter fare a meno dello zucchero....ma dalla teoria alla pratica...alla fine un po' di zucchero ho dovuto metterlo ma veramente poco. Ecco perchè l'ho chiamato mirto eretico, così non si indigna nessuno, neanche il mirto e neanche la Giovanna, la collaboratrice domestica di un piccolo angolo di paradiso che abbiamo scoperto la scorsa estate in Sardegna, che mi aveva sconsigliato di fare il mirto con la grappa ma insistendo mi ha dato comunque delle ottime dritte.
Il pensiero corre, dunque, inevitabilmente all'agosto dello scorso anno. E' stato un mese di agosto molto travagliato e sofferto, con un epilogo triste a livello famigliare ma, nonostante tutto, prima che la situazione precipitasse, abbiamo passato dei bellissimi, indimenticabili momenti, in un luogo unico e irripetibile, sulla costa Sud Ovest della Sardegna, precisamente nell'oristanese: L'Agrumeto Segreto a Riola Sardo. Per due settimane abbiamo goduto di una deliziosa dépendence nel bellissimo giardino pieno di alberi d'agrumi, piante tropicali, fiori ed erbe aromatiche, di una vecchia casa ricca di charme in stile campidanese ristrutturata con grande gusto e condotta con garbo e simpatia dai due proprietari Daniela e Gaetano, detto "Nino", che coccolano gli ospiti e li deliziano ogni giorno con musica meravigliosa e con forniture abbondanti di squisiti pomodori e altre verdure del loro orto! Preziosissimi sono stati anche tutti i consigli sui luoghi da visitare forniti da "Nino", appassionato conoscitore della cultura sarda. Alla fine non si poteva che diventare amici. Un indirizzo consigliatissimo a chi cerca qualcosa di speciale e unico!
Insomma volete sapere come si fa il mirto eretico? Io ho fatto così: ho messo a macerare 600 g di bacche di mirto ben maturo in 1 l di grappa bianca secca. Posto al fresco e al buio per un paio di mesi. Poi ho filtrato tutto, torchiando bene le bacche, e ho messo in freezer il "mio mirto eretico". Ho messo di nuovo a macerare le bacche, non ancora esauste, coperte d'acqua per altri 15/20 gg, ponendo il recipiente in frigorifero. Ho assaggiato il mirto eretico ghiacciato, era buono ma poco intenso. Ho assaggiato l'acqua, era ben insaporita e aveva preso anche un po' di alcool. Secondo la ricetta canonica, bisogna aggiungere uno sciroppo di acqua e zucchero al risultato della macerazione alcolica. Io avevo di meglio! Acqua di mirto! Ho fatto delle prove: ho preso un bicchierino del mirto alcolico, l'ho miscelato con un bicchierino d'acqua di mirto e ho assaggiato. Poteva andare ma un pizzico di zucchero effettivamente era necessario. Quindi con l'acqua di mirto ho fatto uno sciroppo mettendola al fuoco e facendo sciogliere lo zucchero dosandolo al mio gusto, ne scioglievo una cucchiaiata e assaggiavo e poi correggevo. Poi l'ho unita al mirto alcolico, mi è sembrato che funzionasse tutto. A me piace più amaro non so se si è capito, quindi di zucchero ne ho messo proprio poco, 3 cucchiaiate su 500 ml d'acqua.
E tutto è bene ciò che finisce bene...grazie Nino e Daniela e grazie Giovanna!
Nessun commento:
Posta un commento